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    MARÒ GLACÉ - I “FRATELLI ADDAMS” LA RUSSA-MELONI-CROSETTO CHIEDONO DI BUTTARE FUORI L’INDIA DALL’EXPO – I MEDIA INDIANI: “LA VICENDA DEI MARÒ È COMPLETAMENTE IN ALTO MARE” – L’EXPO-VAFFA DELLA TURCHIA


     
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    1 - MARÒ, VIA L'INDIA DALL'EXPO DI MILANO
    Vincenzo Nigro per ‘La Repubblica'

    Come prevedibile, il caso-marò inizia a scivolare pericolosamente verso la rissa nazionalistica. Il segnale più preoccupante per i due sottufficiali detenuti a New Delhi è che all'ambasciata indiana a Roma sono state inviate centinaia di lettere e di mail offensive e volgari, e perfino un proiettile in una busta. La notizia è stata data in India dai media che naturalmente hanno valutato i gesti sconsiderati di alcuni italiani come una scelta di tutta l'Italia.

    Massimiliano Latorre e Salvatore GironeMassimiliano Latorre e Salvatore Girone

    Il Times of India, per esempio, titola «L'Italia ora ricorre a tattiche di intimidazione ». Una televisione aggiunge che «c'è stata una escalation nello scontro tra i due paesi e ora Roma ricorre a una tattica di intimidazione per ottenere la scarcerazione dei due militari».
    In questo calderone in ebollizione da un paio di giorni è entrata perfino l'Expo di Milano del 2015.

    L'India da tempo ha prenotato un lotto per costruire il suo padiglione, anche se fino ad oggi non ha implementato concretamente la sua decisione, lasciando tutto in sospeso. Da un paio di giorni i capi lombardi di Fratelli d'Italia e di Forza Italia hanno iniziato a lanciare un nuovo slogan: «Vietiamo all'India di partecipare all'Expo».

    In prima linea per il boicottaggio ci sono i capi di Fratelli d'Italia, sobillati dall'ex ministro della Difesa Ignazio La Russa che vorrebbe far dimenticare le sue responsabilità politiche nella legge che mise i militari a bordo delle navi mercantili senza le garanzie più opportune. In Lombardia i Fratelli d'Italia si sono già scontrati con il presidente della Regione Roberto Maroni. Il leader leghista ha detto «di essere convinto che dobbiamo salvaguardare l'Expo rispetto alle altre vicende: quella dei marò è una vicenda grave, ma non deve portare a ripercussioni sull'Expo».

    Anche il commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala è contrario al boicottaggio proposto da La Russa e Riccardo De Corato: «La mia opinione è che bisogna essere freddi e lucidi. Il tema è di carattere politico e lo lascio alla Farnesina».

    I DUE MARO GIRONE E LATORREI DUE MARO GIRONE E LATORRE

    Ieri Sala però ha dovuto rispondere anche a domande su un altro grande paese che potrebbe disertare l'Expo. La Turchia ha comunicato all'Italia che non intende più partecipare all'Expo dopo aver firmato il contratto di partecipazione già nel 2012.

    LaRussa IgnazioLaRussa Ignazio

    Ankara aveva anche prenotato il lotto su cui costruire il suo padiglione: 3 mila metri quadrati, per una taglia "large" rispetto ai padiglioni di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, e dietro solo a padiglioni da oltre 4 mila metri quadrati come Germania e Cina. Il commissario Sala, si è detto «convinto che la situazione sia ampiamente recuperabile». Ma non è chiaro se sarà così: l'idea è che la Turchia abbia voluto rinunciare a Roma come ritorsione del voto italiano a favore della scelta di Dubai per l'Expo del 2020. La Turchia proponeva Smirne, che aveva già perso la partita contro Milano per il prossimo anno.

    CROSETTO GIORGIA MELONI E IGNAZIO LA RUSSA CON LA TESSERA ELETTORALE AL QUIRINALECROSETTO GIORGIA MELONI E IGNAZIO LA RUSSA CON LA TESSERA ELETTORALE AL QUIRINALE

    2 - MARO': MEDIA INDIA, 'VICENDA COMPLETAMENTE IN ALTO MARE'
    (ANSA) - L'incidente della Enrica Lexie del 2102 in cui due Fucilieri di Marina italiani sono accusati di avere ucciso due pescatori indiani al largo del Kerala "e' un esempio accademico di come non si deve gestire un caso simile". Lo scrive oggi il quotidiano Hindustan Times (HT).

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    In un commento dal significativo titolo "Completamente in alto mare su questo", e con un altrettanto esplicito sottotitolo ("Il governo centrale ha titubato ed annaspato sul caso e lo ha prolungato a detrimento dell'India"), il quotidiano ribadisce che "vi sono pochi dubbi che l'India abbia gestito la vicenda in modo maldestro".

    Un esempio, spiega, "e' stato quello di aver dato all'Italia l'assicurazione che la pena di morte non sarebbe stata applicata, senza tenere conto che se poi si cerca di formulare i capi di accusa in base ad una legge anti-pirateria, spettera' al Tribunale decidere se applicare o meno la pena massima".

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    L'indecisione del governo, conclude l'HT, "ha portato ad una impasse diplomatica che ha spinto anche l'Unione europea (Ue) a manifestare preoccupazione. Nulla di piu' di un processo rapido e' quello che desiderano le parti coinvolte in questo caso. Ma per il momento l'India sembra su questa questione essere completamente in alto mare.

    Sumeyye ErdoganSumeyye Erdogan

     

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