Alberto D'Argenio per ‘La Repubblica'
A una notte dall'ora X prende forma la lista dei ministri che comporranno il governo Renzi. Il sindaco punta a sciogliere la riserva oggi pomeriggio e a giurare al Quirinale domani. E così la giornata di ieri il premier incaricato l'ha dedicata alla ricerca degli equilibri politici e tecnici per la composizione del suo gabinetto.
PIER CARLO PADOANIn mattinata le due telefonate decisive per sciogliere il nodo che fino ad ora ha tenuto con il fiato sospeso le istituzioni italiane ed europee: la scelta del ministro dell'Economia. Dopo i "franchi" colloqui di mercoledì con il presidente Napolitano e con il governatore Visco, ieri sera Renzi sembrava orientato a scartare l'ipotesi di mandare al Tesoro un politico (il suo braccio destro Graziano Delrio) privilegiando la figura del tecnico. E i due tecnici nella short list del premier incaricato erano Pier Carlo Padoan e Carlo Tabellini.
Eccoci alle due telefonate decisive. Renzi ha parlato sia con Tabellini sia con Padoan, appena sbarcato a Sidney per il G20. L'ex rettore della Bocconi non avrebbe passato il fuoco di sbarramento della minoranza del Pd, che lo considera troppo di "destra". E così ieri sera Renzi confidava ai suoi: «Sono orientato su Padoan ». Vicesegretario dell'Ocse in
uscita, da pochi giorni presidente dell'Istat, Padoan ha un passato all'Fmi, è stato professore alla Sapienza e direttore della Fondazione Italianieuropei di Massimo D'Alema.
Se questa scelta resisterà alle ultime 24 ore di negoziati, Delrio diventerà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, altra poltrona centralissima. Puntato l'architrave
del governo, a cascata si vanno coprendo le altre caselle anche se fino ad oggi pomeriggio tutto può accadere con i negoziati sui ministri che proseguiranno a ritmi forsennati. Sia come sia, al fianco di Padoan ieri sera il reparto economico del governo era pressoché completo.
La pesantissima poltrona di ministro dello Sviluppo Economico veniva destinata a Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia. Al Lavoro, altro posto chiave per Renzi, era dato per certo l'economista Tito Boeri. All'Innovazione invece era ancora in corsa Renato Soru, mentre andava perdendo quota l'ingresso di Luca Montezemolo, che ieri ha sì incontrato Renzi, ma per un vertice con Etihad sul salvataggio di Alitalia.
MAURO MORETTI CON UN CANEA rendere precari fino all'ultimo gli equilibri la trattativa con l'Ncd. Questioni di durata del governo, programma e poltrone. Alfano vorrebbe restare al Viminale (in alternativa Franceschini, che altrimenti andrebbe alla Cultura) ma potrebbe finire alla Difesa, così come non vorrebbe sostituire Lupi e la Lorenzin (Renzi vuole facce nuove per evitare un governo fotocopia a quello di Letta).
Ieri sera intanto i vertici del Pd davano ministri certi due componenti della segreteria Renzi: Maria Elena Boschi (Riforme o Rapporti con il Parlamento) e Federica Mogherini (non era ancora stato deciso se agli Affari europei o a un altro dicastero). Possibile l'ingresso di Roberta Pinotti alla Difesa, anche se i popolari resistono perché Mario Mauro resti al suo posto (i renziani preferirebbero dare un ministero a Olivero).
TITO BOERI DELRIO ALLA LEOPOLDAAgli Esteri non è ancora certo che resti Emma Bonino, che alla fine potrebbe essere sostituita da suo attuale vice, Lapo Pistelli (sempre che la ricerca di equilibri politici non assegni la Farnesina ad un partito diverso dal Pd). Sicuro di restare al governo il dem Andrea Orlando, che potrebbe essere uno dei pochi a mantenere il suo ministero (Ambiente) anche se all'ultimo potrebbe essere dirottato alla Giustizia. Ministero che per ora Renzi vorrebbe affidare a Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria e noto magistrato anti ‘Ndrangheta. Ieri Scelta Civica ha presentato la rosa di possibili ministri lasciando a Renzi la scelta di chi prendere a bordo: tra gli altri ci sono il segretario Stefania Giannini (vicepremier o Istruzione), Calenda (Sviluppo), Ichino o Irene Tinagli al Lavoro, Della Vedova o Zanetti vice all'Economia,
Valentina Vezzali allo Sport.
Maria Elena Boschi e Marianna Madia