Marco Bresolin per “la Stampa”
merkel putin
Da un lato ci sono gli equilibrismi dei capi di Stato e di governo, che all'ultimo Consiglio europeo hanno trattato fino a notte fonda per poi cancellare dal documento finale ogni riferimento a possibili sanzioni alla Russia per i raid in Siria. Dall' altro c'è l'Europarlamento che, con meno vincoli e più libertà, ieri ha approvato una risoluzione molto critica nei confronti del Cremlino per i suoi tentativi di influenzare cittadini, media e politica in Europa.
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Il documento approvato dall'aula di Strasburgo in sostanza dice due cose. Primo: Putin è responsabile di «una campagna di disinformazione» e di «propaganda ostile all'Unione europea». Secondo: la Russia «finanzia partiti e altre organizzazioni all'interno dell'Ue», in particolare le formazioni di estrema destra e populiste.
Accuse a cui Putin ha risposto quasi in tempo reale, puntando il dito contro il «degrado politico della democrazia nei Paesi occidentali». Lo Zar ha difeso i suoi media dagli attacchi: «Hanno cercato di insegnarci la democrazia», ha detto riferendosi all'Europa, ma «proibire qualcosa non è in sintonia coi principi della democrazia».
vladimir putin soldati lap
A creare particolare fastidio tra le mura del Cremlino è stato l'accostamento tra la Russia e l'Isis. La risoluzione sottolinea infatti che l'Ue deve lottare contro le campagne di disinformazione e propaganda fatte da «Paesi come la Russia» e da «entità come l'Isis, Al Qaeda e altri gruppi terroristi jihadisti violenti».
Si elencano poi i nomi degli strumenti usati dal Cremlino per diffondere il suo verbo all'interno dell' Unione: «Stazioni televisive multilingue, come Russia Today, pseudo-agenzie di stampa e service multimediali, come Sputnik», oltre che «social network e troll». L'obiettivo, secondo l'Europarlamento, è quello di «attaccare i valori democratici, dividere l'Europa e assicurarsi un sostegno interno», per questo l'Ue dovrà difendersi con una «task force».
MERKEL PUTIN HOLLANDE
Nonostante la risoluzione sia stata approvata, il Parlamento Ue ha mostrato una profonda spaccatura al suo interno: 304 i voti a favore, 179 i contrari e 208 gli astenuti. Molto significativo il comportamento degli eurodeputati italiani, tendenzialmente contrari alla risoluzione. Hanno votato compatti per il «No» i 3 parlamentari della Lista Tsipras, i 5 della Lega e i 17 del M5S.
In linea con il gruppo dei socialisti europei, ha scelto l' astensione la quasi totalità degli eurodeputati Pd: solo 3 voti a favore (Bonafè, Picierno e Costa) e un contrario (Cofferati). Forza Italia invece ha votato in modo diverso rispetto alla maggioranza del gruppo Ppe, che ha dato via libera al testo: 7 astenuti, 3 contrari e un solo sì (Cicu). Favorevoli i due deputati di Ncd e Raffaele Fitto (Ecr). Per il M5S questa risoluzione è «una vergognosa manipolazione interessata e mistificatrice della realtà».
I grillini dicono che ora è arrivato il momento di «ricucire le relazioni con la Russia». Interpellata su presunti legami tra il M5S e Mosca, la relatrice del provvedimento, la polacca Anna Fotyga, ha risposto con una frase sibillina: «Ci sono persone che costantemente ripetono la narrativa del Cremlino. Questo è ben noto, basta monitorare i dibattiti parlamentari».