Estratto dell’articolo di Valerio Valentini per “il Foglio”
attilio fontana matteo salvini 1
I perfidi dicono già l’avvocato dovrà reinventarsi “notaio”: semplice ratificatore, cioè, di decisioni prese da altri.
Gli altri, nella fattispecie, sono i Fratelli d’Italia del nord. Lui è Attilio Fontana, presidente della Lombardia certo ormai della riconferma alla guida della regione, ma certo pure di dovere appoggiarsi, per governare, a un partito che non è il suo.
Matteo Salvini, del resto, il mezzo collasso nel giardino di casa del leghismo che fu, lo ha messo in conto. […] Sa che il trend è quello che è: e alla sera del 13 febbraio, quando inizierà lo scrutinio, dovrà fare buon viso a cattivo gioco.
meloni la russa
Ha iniziato già, in effetti. Rivendicando, cioè, come in Lombardia “resterà il nostro presidente, l’Attilio”. Solo che se la subalternità alla destra meloniana è per certi versi nella logica delle cose a Roma e nel Lazio, lassù in Padania, sotto la Madonnina, quella di Fontana rischia di essere una vittoria amara. “Perché sarà un presidente commissariato dai meloniani”, se la ridono nel Comitato nord i bossiani ribelli.
IGNAZIO LA RUSSA CON IL FRATELLO ROMANO
[…] Il Carroccio, che nel 2018 elesse trenta consiglieri, ne riporterà, se davvero si attesterà intorno al 12-13 per cento come pare, non più di dodici. FdI, che nel 2018 ebbe appena tre rappresentanti, assedierà il palazzo con una falange di ventisette, forse ventotto soldati. E la composizione della giunta ne conseguirà.
[…] E sì che per Fontana potrebbe perfino andare peggio. Perché il suo vice in pectore, stando alle previsioni della vigilia, è quel Marco Alparone […] con cui l’Attilio ha un rapporto di consolidata intesa. Cosa che, invece, non si può dire di Romano La Russa. […] E non solo per via dei bracci mezzi tesi nei raduni dei nostalgici. […]
ignazio la russa e daniela santanche a cortina foto chi
Il fatto è che Romano, che “fratello” d’Italia lo è a tutti gli effetti, proprio al fratello, presidente del Senato, fa diretto riferimento. Lo fa per la composizione delle liste (“Ignazio mi ha detto”, “Ignazio non vuole”, “Ora sento Ignazio”) e spesso anche nei vertici di maggioranza, quando scavalca, o aggira, l’autorità dell’altra generalessa lombarda di Donna Giorgia, e cioè Daniela Santanchè.
Potrebbe insomma essere lui, il La Russa meno noto, a contendere proprio ad Alparone i gradi di vicepresidente – e forse, si dice, quelli di assessore alla Sanità, magari alimentando la voce per cui, essendo il fratello di Alparone un dirigente regionale nel campo sanitario, si rischierebbe il conflitto d’interessi. […]
ARTICOLI CORRELATI
DAGONEWS - LA MELONI E IL ME NE FREGO DI LA RUSSA- LA BORGHESIA MILANESE MOLLA LA MORATTI E...