Luca Telese per ''La Verità''
Ministro Salvini, come ha vissuto i due giorni di maggiori tensioni nel governo?
(Sorriso) «Benissimo».
Dice sul serio?
«Sono stati due giorni passati insieme ai bimbi senza leggere i giornali e senza guardare la televisione. Quindi zero tensione».
Ma le fibrillazioni ci sono davvero.
matteo salvini mitra
«Dove? Io sono stato in panetteria, in bicicletta e in farmacia e ho parlato con decine di persone».
Preoccupati per la tenuta del governo?
«No. Sono serio. Nessuno mi ha chiesto "Cosa fai sul caso Siri?". Nessuno mi ha chiesto cosa ne pensi di Arata, nessuno aveva dubbi sul decreto su Roma, e nessuno si è eccitato per i sondaggi. Che devo fare?».
I giornali e le tv, peró li vedono tutti.
«Sì. Ma chiedono: "Quand' è che applicate la Flat Tax", "Come continuerete sulla sicurezza?", "Quando scatta la nuova autonomia?"».
D' accordo. Però lei oggi deve andare a votare il decreto crescita, e anche gli elettori della Lega sono curiosi di sapere cosa farete sul Salva Roma. Durante le feste ha trovato un nuovo accordo con Di Maio?
(Sorriso) «È difficile. Non ci siamo proprio sentiti. È tutto molto semplice, la posizione della Lega è chiara: o si aiutano tutti i comuni in difficoltà, o non si aiuta nessuno».
Pensa che i suoi alleati saranno contenti di leggere queste parole?
«Non lo so, e non mi importa, perché è una posizione di puro buonsenso».
salvini
Dopo le polemiche con la Raggi sembrerà una ritorsione.
«E perché mai? Non c' entra nulla il colore politico di un comune o la simpatia che io posso avere o non avere - e non ho - per la Raggi. Il tema è l' equità.
Perché bisognerebbe favorire Roma?».
È la capitale, dice M5s.
«Il problema non è l' incapacità amministrativa della Raggi, o il nome della città. La posizione della Lega è chiara. Se è per un comune, non si vota. Se si aiutano tutti votiamo».
Sembra arrabbiato.
«È passato troppo tempo. Il decreto crescita secondo le stime dell' Istat produrrà un meno 2% di pressione fiscale. Lo avevano già votato, poi si è detto che bisognava ritoccarlo».
Parla dei suoi alleati?
«Guardi, non mi importa chi. Votiamolo, così potrò rispondere che stiamo facendo il nostro dovere».
Siete ai ferri corti?
«Prima di quella vacanza ho letto ricostruzioni surreali.
salvini armi
C' è ostilità preconcetta. L' offensiva di Corriere della Sera e Repubblica è martellante. Ma non c' è crisi alle porte».
Però i litigi non sono mica inventati.
«Questo è vero. Ma da qui a vaticinare la caduta del governo c' è una bella differenza».
Quindi non si è dato sette giorni per decidere se staccare la spina?
«Mi sono dato sette giorni per chiudere su Autonomia, giustizia, riforma fiscale, della scuola e dell' Università. E faccio saltare il governo?».
Tanta conflittualità è fisiologica?
«No. Ho sempre gestito una Lega tranquilla, pragmatica».
Il caso Siri è ancora aperto.
«Quello lo possono chiudere solo i magistrati. Indagando velocemente».
Gli ha parlato?
«Sì, e mi fido di lui per come ho imparato a conoscerlo in questi anni. Però la Lega ha una morale semplice. Se viene provato il malcostume non guardiamo in faccia nessuno: chi sbaglia paga».
C' è una manovra contro la Lega?
«Io non grido ai complotti. Però i processi si fanno in tribunale, con le prove, e non sui giornali, con le indiscrezioni».
A cosa si riferisce?
«Qualcuno ha chiesto le dimissioni della Raggi per i suoi problemi giudiziari?».
Sempre la Raggi...
siri salvini
«In una democrazia normale uno viene sospeso se viene condannato: se vale per la Raggi deve valere anche per Siri».
È arrabbiato?
«Per nulla. Nella riforma del processo civile e penale vanno aumentate le tutele e le garanzie. Quanti innocenti sono stati in carcere e poi sono stati prosciolti senza una scusa? Su Siri voglio andare fino in fondo. Siamo gli unici che votano contro tutti gli indulti. Abbiamo visto troppi indagati, avvisati e pre-indagati, poi scagionati. In questi giorni ho visto tanti sindaci. Volevano riveder le norme sugli appalti e la legge Severino».
Troppo severa?
«Sa quale è il risultato? Piuttosto che rischiare la pelle nessuno firma più nulla. Il vero sblocca cantieri è questo: se uno sbaglia e viene condannato, in galera. Ma prima non si tagliano teste».
salvini raggi 3
Ma l' Autonomia è un problema aperto tra voi e il M5s?
«Spero di no. Ci stiamo lavorando: Fontana, Zaia, la Stefani, un impegno incredibile.
Deve arrivare in consiglio dei ministri e il parlamento deve dire la sua senza doverlo tenere bloccato per otto mesi».
E chi può bloccare?
«Se c' è qualcuno che vuole impantanare, qualcuno alla Fico tanto per fare nomi, sappia che non accettiamo giochini su questi temi».
Fico ha detto che c' è bisogno di una lunga discussione?
«Le cose che si sentono quando non si vuol far nulla».
E la Flat Tax per le famiglie la volete fare davvero con la prossima manovra?
«Non tutto e subito, ma l' inizio sì. Come per il resto».
Pasqua col mitra, Pasquetta con i peluche. Domani?
«Qualunque cosa faccia o pubblichi si discute, non mi posso curare di tutto».
Però il mitra...
salvini ride con fraccaro
«Mi occupo di armare le forze dell' ordine. Si possono usare anche margherite, bici, canne da pesca. Il messaggio è quello».
E cosa risponde a chi chiede le dimissioni del suo spin doctor Luca Morisi?
«Mi spiace per voi, siete liberi di chiedere quel che volete, ma lui resta dov' è».
Andrà da Fazio?
«No. Trovo immorale che ci siano stipendi pagati da aziende pubblica che arrivano a milioni di euro. L' offerta è sempre valida. Se annuncia la disponibilità a ridursi il compenso, corro in ginocchio».
Campagna ad personam.
«Non lo è. Parlavo oggi con il nostro parlamentare che segue queste vicende. Stiamo per presentare un ddl per equiparare i contratti Rai a quelli del privato. Se ne occupano Alessandro Morelli, Massimiliano Capitanio e Igor De Blasio».
E chi riguarderà?
«Tutti. Non è possibile avere centinaia di dirigenti a 200.000 euro l' anno. Se uno è in Rai e non fa nulla, fino alla pensione non lo puoi toccare anche se innaffia le piante».
matteo salvini giuseppe conte a pian de giullari firenze
E come agirete?
«Con un tetto ai compensi.
Ma vero. Sopra il milione non ci si deve arrivare più. Fazio ne prende tre! Ma non solo lui».
E chi?
«Ci sono conduttrici da due milioni di euro l' anno, e non faccio il nome della Clerici perché non mi interessano i casi personali. E poi il tema degli appalti. Un' azienda di 13.000 dipendenti non può appaltare fuori la metà di quello che produce!».
Arata jr lo conosceva?
«Lo conosco e l' ho incontrato più di una volta. Mi ha fatto un' ottima impressione. Eventuali colpe dei padri non possono ricadere sui figli».
Sapeva che lavorava da Giorgetti?
«No. Ma non ci vedo nulla di male».
E il padre?
«L' ho visto solo una volta. È venuto una volta a un nostro convegno a parlare di energia.
SALVINI E L'ASSE SOVRANISTA
Ha fatto una bella lezione. Non ci siamo più parlati».
Quindi tutti quelli che hanno scritto che ha dettato le politiche energetiche della Lega...
«Fesserie... Incontro ogni giorno decine di imprenditori, di medici e di avvocati. Se tutti quelli che vedo mi dettassero la linea sarei nei guai».
Quindi il governo non casca.
francesco arata con manlio e vito nicastri
«Le do una notizia. Sto mettendo a punto nuove regole per andare a cercare i falsi invalidi e depennare i medici che certificano false invalidità. Pensi ad un decreto d' urgenza contro i taroccatori dei falsi certificati.
Per radiare medici condannati, così gli passa la voglia. Poi ho sul tavolo un dossier quasi finito sulle truffe agli anziani: 125 truffe, unico reato in crescita.
E quelle agli over sono 65.000.
Penso ad un fondo per le vittime».
La domanda era sulla crisi.
«E secondo lei uno che lavora a questi procedimenti pensa di far cadere il governo?».
Ma in quale famiglia sarete alle europee?
FEDERICO ARATA
«In una nuova famiglia. Si segni la data: sabato 18 maggio c' è una grande iniziativa in piazza Duomo a Milano: cechi, danesi, belgi, finlandesi, francesi...».
Con la Le Pen.
«La Le Pen, Strache, ministri, capi di partito. Ho pensato a tutto ma non al nome».
Siederete a destra o a sinistra?
«Sto parlando di un gruppo nuovo. Che vada oltre le vecchie bandiere. Che parli alla nuova Europa. Al centro ci saranno i temi del lavoro. Parleranno operai, imprenditori e precari. Il nome arriverà poi».
Ma lei porta partiti di tutta Europa sotto lo slogan «Prima l' Italia?».
«Non c' è nessuna contraddizione. Anche loro metteranno prima i loro Paesi. L' Europa deve fare meno cose e meglio .
PAOLO ARATA
E poi lasciare agli Stati nazionali l' autonomia sulle sue leggi sovrane».
MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE