ciro grillo quarto grado 1
Nell'interrogatorio durante il processo in corso a Tempio Pausania contro Ciro Grillo e i tre amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, la psicologa Laila Micci, della clinica Mangiagalli di Milano, ha confermato il primo referto sulla presunta vittima della violenza di gruppo, che parlava di uno stato traumatico a livello psicologico compatibile con un episodio di stupro.
Le sue parole hanno provocato le reazioni degli avvocati della difesa, che hanno portato a una breve sospensione dell'udienza. La psicologa sembra che stia ancora seguendo la vittima all'interno di un percorso di cura.
CIRO GRILLO
I tre imputati sono chiamati a rispondere di stupro di gruppo nei confronti della studentessa italo-norvegese, e di violenza sessuale verso la sua amica. Episodio avvenuto tra il 16 e il 17 luglio del 2019 in un residence di Porto Cervo.
«La ragazza non ha ancora superato il trauma e sta seguendo un percorso di sostegno psicologico». È quanto avrebbe dichiarato in aula, appunto, la psicologa.
Sono stati sentiti anche gli altri medici che avevano visitato la ragazza. Uno di loro ha affermato che i lividi «erano compatibili sia con lo stupro sia con l’attività sportiva».
Ciro Grillo - ciroinstagram
Mentre, a sorpresa, Francesco Corsiglia si è presentato oggi in aula. Il ragazzo, difeso dagli avvocati Antonella Cuccureddu e Gennaro Velle, era comparso solo un'altra volta per assistere al dibattimento, che si svolge a porte chiuse. Intanto procede la deposizione dei sette testi chiamati a deporre dal procuratore Gregorio Capasso.
Edoardo Capitta e Vittorio Lauria
È già stata sentita la ginecologa della clinica Mangiagalli di Milano, Marta Castiglioni: la professionista, che aveva visitato la ragazza italo norvegese nove giorni dopo il presunto stupro in Costa Smeralda, avrebbe dichiarato davanti ai giudici che i lividi rincontrati sul corpo della studentessa erano compatibili sia con una possibile violenza sessuale, sia con attività sportiva.
PARVIN TADJIK MADRE DI CIRO GRILLO
La ragazza, presunta vittima dello stupro, sarà sentita nel corso di una super udienza. La data è ancora da definire. Ha parlato, poi, un altro testimone, Daniele Ambrosiani, il titolare del b&b di Porto Pollo dove le due studentesse presunte vittime di una violenza sessuale di gruppo alloggiarono nel luglio 2019 durante la loro vacanza in Sardegna. «La ragazza era molto schiva, non dava molta confidenza. Il giorno dopo i presunti fatti ho pensato che fosse in "hangover”, con i soliti sintomi post sbornia» ha detto davanti ai giudici. E ha infine aggiunto: «È rimasta da noi una ventina di giorni - ha precisato Ambrosiani - i genitori la raggiungevano solo nei weekend. Mi sono sembrate persone per bene, di una classe sociale abbastanza elevata».
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