Camilla Gargioni per corriere.it
CHIESA REDENTORE SFREGIATA VENEZIA
L’intera porzione destra inferiore della facciata della Chiesa del Redentore, imbrattata di colore rosso. Sopra, una scritta in nero che ricorda una formula matematica. Lunedì mattina Venezia si è svegliata con le immagini, che subito hanno fatto il giro dei social, di uno dei suoi simboli sfregiati da ignoti. Le indagini sono scattate immediatamente:
«C’è il tema della porosità della facciata, il rischio di assorbimento della vernice – sottolinea la Sovrintendente Emanuela Carpani, appena ricevuta la notizia guardando le immagini – Dovremo interpretare il gesto e la scritta con la Digos».
Sembra quasi, infatti, di leggere una formula matematica, dove si distinguono «x» e la lettera greca theta, sulla facciata della basilica del Santissimo Redentore, chiesa palladiana che si staglia sul canale della Giudecca. In campo del Redentore è posizionata una telecamera, che potrebbe aiutare le forze dell’ordine nel rintracciare i responsabili del gesto.
Non è la prima volta
CHIESA REDENTORE SFREGIATA VENEZIA
«Qualunque sia il movente di un simile gesto, si tratta di una vera dimostrazione di ignoranza. Ignoranza del valore artistico della chiesa del Redentore, edificio palladiano, e dell’importanza identitaria che ha per Venezia e il Veneto; la festa che la vede da secoli protagonista a luglio è uno degli appuntamenti più importanti per la nostra terra – dichiara il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – Gli inquirenti faranno luce su quanto è accaduto. Intanto esprimiamo la più ferma condanna per un simile gesto oltraggioso e incivile».
La chiesa del Redentore era già stata vandalizzata nel 2004, quando vennero amputate entrambe le mani delle statue di San Francesco e di quella di San Marco, poste all’esterno nella parte anteriore della basilica. Le statue erano databili fine del 1600, realizzate dallo scultore veronese Girolamo Campagna. In quell’anno, venne colpito nella stessa notte anche Palazzo Ducale, con martellate alla struttura in marmo.
Tra le 22 e le 6
LUCA ZAIA
L’imbrattamento della facciata è avvenuto tra le 22 e le 6 di questa mattina, come ha spiegato all’Ansa Fra Gianfranco Tinello, superiore del convento e custode del tempio: «L’ultimo frate, che non ha notato nulla è passato domenica sera, mentre il primo che se n’è accorto è stato lunedì mattina, quando già c’era chi commentavail fatto. Poi sono state contattate le forze dell’ordine per le indagini». Il frate non si capacita dei motivi che hanno portato al vandalismo: «Non ci sono motivi precedenti, ripicche o altre cose che possano esser capitate nei giorni scorsi.
Il messaggio ha simboli matematici pare senza senso. Le risorse da destinare al ripristino della parete dovranno esser tolte alla promozione culturale e alla solidarietà delle famiglie, che con il Covid si sono trovate in difficoltà. Un fatto che spiace, perché sarebbe stato meglio non accadesse».
CHIESA REDENTORE SFREGIATA VENEZIA