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    NON SVEGLIATE I GIGANTI CHE DORMONO - I VULCANI SICILIANI SEMBRANO ESSERSI RIMESSI IN AZIONE, MA SECONDO IL GEOLOGO MARIO TOZZI NON C'È NIENTE DI STRANO: "L'AFRICA SCENDE LENTAMENTE VERSO L'EUROPA. L'ITALIA DEL SUD È FATTA COSÌ, NON C'ENTRANO NÉ IL CASO NÉ LA CATTIVA SORTE" - NOI PERÒ EVITIAMO DI ANDARE A CERCAR ROGNE: "IL PROFITTO OBNUBILA LE MENTI, VISTO CHE L'ISOLA DI VULCANO È STATA OGGETTO DELLA PIÙ SPIETATA SPECULAZIONE EDILIZIA DEL MEDITERRANEO…"


     
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    Mario Tozzi per "La Stampa"

     

    mario tozzi mario tozzi

    Se qualcuno si domandasse se c'è qualcosa di strano nei vulcani siciliani che sembrano essersi rimessi in azione, dovremmo rispondere che non solo non c'è nulla di eccezionale, ma che quei vulcani sono, in realtà, attivi e per un vulcano attivo, di strano, c'è solo il periodo, più o meno lungo, in cui non manifesta la propria attività.

     

    E il motivo è che il Tirreno meridionale è una delle regioni del Mediterraneo dove si manifesta lo scontro geologico fra la placca europea e quella africana, uno scontro sotterraneo che va avanti da milioni di anni e che, fra l'altro, ha portato alla costruzione della catena montuosa alpino-himalayana.

     

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    L'Africa scende lentamente sotto l'Europa dove viene progressivamente fusa e digerita nelle profondità della Terra. In questo processo, chiamato di subduzione, si generano terremoti profondi e la risalita di magmi che alimentano archi di isole vulcaniche: le Cicladi nell'Egeo e le Eolie nel Tirreno.

     

    L'Italia del Sud è fatta così, non c'entrano né il caso né la cattiva sorte. Nessuna meraviglia, a pensarci bene, che Stromboli venga chiamato il "faro del Mediterraneo" per via dei pennacchi di fumo e di lava delle sue perenni eruzioni.

     

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    Nell'isola, in media ogni 5-15 anni, i fenomeni esplosivi parossistici e le frane che scatenano i maremoti provocano danni a persone e cose. E i terremoti possono essere violenti. Normalmente, invece, l'attività stromboliana procede per getti modesti di vapore acqueo che scaraventano in aria piccoli frammenti incandescenti originati dalle bolle di gas che arrivano alla sommità della colonna magmatica ogni venti minuti circa.

     

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    Qualche volta le fontane di lava raggiungono il chilometro di altezza e possono essere viste da molto lontano, soprattutto quando è notte e mancano altri punti di riferimento. E nessuna meraviglia che l'isola di Vulcano manifesti cambiamenti di "umore" che ne testimoniano un'attività che non è mai cessata.

     

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    Quell'isola è il Vulcano per antonomasia, visto che proprio dal suo nome tutti i vulcani al mondo si chiamano così. E le eruzioni qui sono esplosive e violente fino a distruggere lo stesso cono da cui si sviluppano.

     

    L'attività vulcanica a Vulcano nasce circa 120.000 anni fa, un'inezia in termini geologici, ma l'ultimo risveglio è stato fra il 1889 e il 1890, attraverso un ciclo di eruzioni che ha costruito un imponente cono di tufi sovrastante l'attuale area del Porto di Levante. Accanto a quello che è il centro vulcanico più attivo dell'isola, c'è l'area di Vulcanello a Nord, all'interno di una stessa caldera che prende il nome "La Fossa".

     

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    Si tratta di un vulcano pericoloso e molto attivo, visto che Vulcanello non è sempre stato unito al resto dell'isola, in superficie: prima del 1500 era un'isola-vulcano a sé stante. A metà del XVI secolo, però, un'intensa attività eruttiva provocò la formazione dell'istmo che ora li collega; dopodiché, si entrò in una fase calante e di riposo per circa 200 anni.

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    Sembra, però, che i sapiens abbiano una memoria cortissima e che il profitto obnubili le menti, visto che l'isola è stata oggetto della più spietata speculazione edilizia del Mediterraneo: da sei ettari occupati da costruzioni nel 1954 a 193 ettari nel 2007. E molte proprio attorno a quell'istmo appena formato.

     

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    Vale la pena di sottolineare che a Vulcano ci si è mossi come folli irrispettosi e ignoranti, sperando di farla franca e dimenticando che, contro le eruzioni vulcaniche esplosive, non si perdono solo i beni immobili, ma anche la vita.

     

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    E che attorno a quel tipo di vulcani è bene non abitare e destinare a parco naturale e geologico quelle aree, che è possibile visitare solo con molta attenzione e sotto sorveglianza. A Vulcano si sono costruiti villaggi turistici e seconde case da abbandonare e abbattere. Lì il rischio vulcanico lo abbiamo incrementato e quasi creato noi sapiens, non la Terra.

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