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    DRIN DRIN, C’È UN MESSAGGIO DA MARTE – IERI SERA È ARRIVATO UN SEGNALE RADIO DALLA SONDA “TRACE GAS ORBITER” CHE SI TROVA VICINO AL PIANETA ROSSO. L’ESPERIMENTO SIMULA UN TENTATIVO DI COMUNICAZIONE PROVENIENTE DA UNA CIVILTÀ ALIENA. PIÙ DI 1300 PERSONE STANNO PROVANDO A “TRADURLO” – IL SEGNALE È ARRIVATO SULLA TERRA ALLE 21:16, È DURATO MEZZ’ORA ED È STATO CATTURATO ANCHE DAL TELESCOPIO ITALIANO DI BOLOGNA GESTITO DALL’"INAF" - VIDEO!


     
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    (ANSA) - È partita la gara per decodificare il messaggio da Marte arrivato ieri sera sulla Terra: i dati, raccolti dai radiotelescopi alle 21:16 ora italiana, sono già stati elaborati e resi disponibili online sul sito del progetto 'A Sign in Space'. Nel giro di pochissime ore sono più di 1.300 le persone da tutto il mondo (Italia compresa) che si stanno cimentando in questo esperimento al confine tra scienza, arte e fantascienza.

     

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    Lo rende noto l'Istituto Nazionale di Astrofisica, che lo ha realizzato da un'idea dell'artista Daniela de Paulis in collaborazione con Agenzia Spaziale Europea, Seti Institute e Green Bank Observatory. Il segnale, che simula un messaggio inviato da una civiltà extraterrestre, è stato trasmesso mediante onde radio dalla sonda Trace Gas Orbiter della missione ExoMars, in orbita intorno a Marte. Sulla Terra "è arrivato intorno alle 21:16 ora italiana ed è durato mezz'ora così come era stato previsto", spiegano gli esperti dell'Inaf.

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    A catturarlo sono stati il radiotelescopio italiano di Medicina (Bologna), gestito dall'Inaf, e due radiotelescopi americani (l'Allen Telescope Array del SetiI Institute, in California, e il Robert C. Byrd Green Bank Telescope), oltre a vari gruppi indipendenti di radioamatori. I dati raccolti sono stati elaborati durante la notte e nelle prime ore di oggi sono stati resi disponibili online attraverso il sito del progetto.

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    "Al momento lo sforzo di decodifica è incentrato sugli aspetti tecnici del segnale, dunque estrarre il messaggio dai dati ricevuti dai radiotelescopi", spiegano gli esperti dell'Inaf. Il team della Stazione radioastronomica di Medicina ha inoltre selezionato un piccolo estratto del segnale della durata di un minuto e, grazie a un software, lo ha tradotto in suono, in modo da renderlo udibile all'orecchio umano.

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