Gianluca Baldini per “la Verità”
5g
Il mondo delle telecomunicazioni è a un bivio. Dopo anni in cui il settore ha sofferto a causa di una guerra al ribasso dei prezzi che non ha lasciato nessuno indenne, ora l' arrivo del 5G potrebbe rimescolare le carte e offrire buone opportunità di investimento. Del resto, l' Italia si conferma il quarto mercato europeo per dimensioni, dietro a Germania, Regno Unito e Francia.
Il settore delle Telco italiane rappresenta l' 1,8% del Pil nazionale e il 5,9% degli investimenti complessivi, senza considerare l' asta per l' assegnazione delle licenze d' uso delle frequenze 5G, che ha comportato introiti per lo Stato italiano per 6,55 miliardi di euro.
lo spot di tim per il 5g
In un contesto di leggera flessione dei ricavi nel 2018 (31,6 miliardi di euro, -2%), dovuto al calo della telefonia mobile (-5,3%), a far ben sperare per il futuro sono proprio gli investimenti in infrastrutture (8,4 miliardi, +17%), che si avvicinano ai livelli della Germania. È appunto una tedesca, Deutsche telekom, davanti alla spagnola Telefónica, a guidare la classifica delle Tlc europee per fatturato.
Più indietro, al sesto posto, Tim, che vanta tuttavia un tasso di investimento industriale sul fatturato da prima della classe (30,1% nell' ultimo triennio), superiore persino ai colossi americani At&T e Verizon communications, primi al mondo per ricavi. Nei primi sei mesi del 2019, infine, l' andamento dei principali operatori italiani è stato altalenante (specialmente nella telefonia mobile) con Fastweb unica compagnia in crescita, oltre alla start up Iliad.
smart city 2
Il settore insomma è vicino a una vera e propria rinascita. «Quello delle telecomunicazioni è forse il settore che ha sofferto di più negli ultimi anni e lo sta a dimostrare l' andamento completamente decorrelato rispetto a quello del mercato globale», spiega alla Verità Francesco Pilotti, responsabile ufficio studi di Soldiexpert, società di consulenza indipendente. «Negli ultimi cinque anni, infatti, il mercato globale è salito del 43% mentre chi ha puntato sul settore delle comunicazioni ha perso il 17%.
Gli investimenti che il settore ha dovuto sopportare sono stati ingenti sia per la rete fissa sia per la rete mobile e la concorrenza è diventata spietata con l' entrata nel mercato di operatori, come Iliad, che hanno fatto della guerra dei prezzi la loro arma migliore», aggiunge. «I ricavi negli ultimi anni sono stati inferiori alle attese a causa dell' andamento sfavorevole dei tassi di cambio ma ci si attende nel prossimo quinquennio una ripresa trainata soprattutto dall' espansione dei mercati emergenti e dall' aumento del traffico dati».
VODAFONE 5G
Ci sono dunque titoli che hanno fatto piuttosto bene come ad esempio Retelit, che è cresciuto del 36,57% in tre anni (del 4,93% in un anno), ma anche azioni che - se comprate oggi - potrebbero rialzarsi facendo la gioia degli investitori. È il caso di Vodafone, che negli ultimi 36 mesi ha ceduto il 21,63%, di Telecom Italia (-41% in 36 mesi) e di Acotel, che in tre anni ha ceduto il 46,19%. La speranza è che il 5G torni a far volare le quotazioni (e i fatturati) di molte aziende di questo comparto.