1. KIM PROMETTE «PACCHI REGALO» AGLI USA PUTIN: RISCHIO CATASTROFE, BASTA ISTERISMI
Guido Santevecchi per il Corriere della Sera
kim jong un buondi by spinoza
Kim, attraverso il suo ambasciatore all' Onu, avverte che invierà «nuovi pacchi regalo agli Usa». Una frase che molti hanno collegato alla segnalazione dell' intelligence: nella notte il regime ha spostato sulla costa occidentale un lanciatore con un missile a lungo raggio, mossa che potrebbe preludere a un test. Forse sabato oppure qualche giorno dopo.
I movimenti sono seguiti con grande attenzione all' estero. I cinesi hanno svolto un' esercitazione nella baia di Bohai nel corso della quale hanno intercettato un missile.
KIM JONG UN
Significativo, perché probabilmente il tiro non è un messaggio rivolto solo all' America ma anche al vicino terribile - Kim - nell' ambito della partita a scacchi regionale. E un ex funzionario del Dipartimento di Stato ha aggiunto che il Pentagono potrebbe cercare di fare lo stesso nel caso di un nuovo lancio nordcoreano per dimostrare al Maresciallo che possono parare i suoi colpi, azione di contrasto sulla quale però non tutti sono pronti a scommettere. Intanto Trump, usando Twitter, ha annunciato il via libera alla vendita di armi sofisticate a Corea del Sud e Giappone, i due Paesi maggiormente esposti. Non gli unici.
La ministra della Difesa francese, Florence Parly, parlando ai militari ha sostenuto che esiste un «rischio» anche per l' Europa, in quanto i vettori del Nord possono raggiungere il Vecchio Continente. Allarme rivolto all' interno, però con implicazioni che si estendono all' intera Unione, preoccupata per il rapido deterioramento del quadro. Come lo è il Cremlino.
putin trump
Vladimir Putin, a margine del vertice Brics a Pechino, ha messo in guardia sul rischio che la crisi diventi «una catastrofe planetaria con un grande numero di vittime». Tagliente, il leader ha sottolineato come i nordcoreani non vogliano fare la fine dell' Iraq di Saddam, ha esortato gli Usa, senza citarli, a mettere fine alla loro «isteria militare». A margine una battuta. Gli hanno chiesto come reagirebbe ad un eventuale impeachment di Trump e lui ha risposto secco: «Non sono suo marito e lui non è mia moglie».
Tornando sul contrasto asiatico la posizione del Cremlino è che serve il dialogo in quanto la strada delle sanzioni si è rivelata inutile. Per Mosca un voto lunedì del Consiglio di Sicurezza Onu sarebbe prematuro, passo invece auspicato dagli americani. Valuteremo la bozza, hanno detto i russi, e l' approveremo a patto che non provochi una escalation.
donald trump xi jinping
Putin avrà modo di spiegare in modo diretto la sua posizione al presidente sudcoreano Moon Jae-in e al premier nipponico Abe in un incontro previsto per oggi a Vladivostok.
Infine da Pechino, la capitale alla quale tutti guardano nella speranza di trovare un filo negoziale, arriva una valutazione degli scienziati. La montagna sotto la quale sono avvenute le più importanti prove nucleari del Nord, compresa l' ultima, potrebbe «crollare» a causa delle fratture subite.
2. CHI SI RAFFORZERÀ CON LA CRISI? I MERCATI PUNTANO SU PECHINO (CHE IN BORSA SBARAGLIA TUTTI)
Federico Fubini per il Corriere della Sera
Nel 1909 lo statistico inglese Francis Galton trasse da una fiera di campagna una lezione che ancora oggi vale per la crisi nordcoreana. A quella sagra venne chiesto a ottocento avventori di indovinare il peso di un bue; fallirono tutti, eppure la media delle risposte si rivelò praticamente perfetta. È quella che lo scrittore newyorkese James Surowiecki chiama la «saggezza delle folle»: la capacità di una moltitudine di persone, una volta messe insieme, di indicare nel complesso qualcosa che nessuna di loro singolarmente conosce.
XI JINPING
Se la «saggezza delle folle» conta qualcosa, essa oggi dice che la Cina emergerà più forte dalle tensioni attorno al regime di Pyongyang e si dimostrerà l' attore decisivo nel superarle. Questo è l' esito che i mercati finanziari sembrano prevedere da quando, all' inizio di agosto, la Corea del Nord è entrata nel radar di milioni di investitori in tutto il mondo.
Poiché in queste settimane le minacce di Kim Jong-un sono il principale fattore di guida dei mercati, il primo segnale sugli sbocchi possibili viene proprio dall' andamento dei listini. Gli operatori sembrano vedere nella Cina l' unica potenza indenne, malgrado i venti di guerra che spirano dal suo confine con la Corea del Nord.
Nell' ultimo mese lo Shanghai Composite, l' indice principale delle aziende della seconda economia del mondo, è salito del 3,2%; soprattutto, ha fatto meglio del S&P 500 di New York di quasi il 4%, meglio dello Eurostoxx50 europeo di circa il 5% e molto meglio del Kospi di Seul o del Nikkei 225 di Tokyo (surclassati del 6%).
borsa shanghai 2
Di per sé la tenuta della Borsa di Shanghai potrebbe non rivelare molto; dopotutto, è riservata principalmente a capitali che si muovono solo all' interno della Repubblica popolare. Eppure la tendenza della piazza cinese a reagire meglio degli altri grandi mercati si conferma in tutti i punti di snodo di questa crisi geopolitica estiva.
Tre eventi in particolare hanno scosso gli indici azionari di recente: la notizia dell' 8 agosto di nuovi progressi di Pyongyang nei missili a lunga gittata e la reazione del presidente americano Donald Trump («fuoco e fiamme» sulla Corea del Nord); il lancio di un missile di Kim a sorvolare il Giappone il 28 agosto; e il test di una bomba all' idrogeno, che ha prodotto una scossa sismica nella penisola coreana domenica scorsa.
missile della corea del nord sorvola il giappone
Come mostra il grafico in pagina, in tutte e tre le occasioni le Borse negli Stati Uniti, in Europa, a Seul e in Giappone hanno prevedibilmente reagito con incertezze e cadute. Invece nelle tre occasioni, la Borsa di Shanghai ha fatto molto meglio e in due casi ha persino guadagnato terreno.
Milioni di investitori sembrano pensare, nel complesso, che la Cina emergerà vincente da questa crisi. La sua influenza in Asia crescerà.
Molti analisti pensano che solo Pechino possa forzare o indurre un compromesso in Corea del Nord, tramite un' invasione o un accordo con l' esercito di Pyongyang. Del resto a volte la saggezza delle folle, letta nei listini di Borsa, non sbaglia: fra il 2009 e il 2011 una crescita del 90% del Dax di Francoforte - il doppio delle medie europee - aveva già segnalato che la Germania si sarebbe imposta come l' egemone del continente negli anni successivi. La razionalità collettiva espressa nei mercati, a volte, indovina in anticipo persino il peso geopolitico di un bue.
il missile coreano lanciato sopra il giappone