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    L’ARGENTINA DEGLI ORRORI – ANIMALI DROGATI ALLO ZOO PER UN SELFIE CON I VISITATORI - ALL' INGRESSO UN CARTELLO RECITA: “CON UN PICCOLO SOVRAPPREZZO SUL COSTO DEL BIGLIETTO POTETE SCATTARE UNA FOTO CON UN LEONE O UNA TRIGRE (NATURALMENTE IMBOTTITI DI SONNIFERO) - BRAMBILLA: IMMAGINI VERGOGNOSE. SPERO CHE LO ZOO CHIUDA


     
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    LEONE ZOO ARGENTINA LEONE ZOO ARGENTINA

    Daniela Mastromattei per Libero Quotidiano

     

    Orrore. Per portare a casa una foto con un leone si chiude un occhio o entrambi e si ride. Si ride divertiti. Non importa se l' animale sia stato drogato o chissà cosa. Non importa che sembri più morto che vivo e un' iniezione di troppo possa ucciderlo.

     

    L' importante è portare a casa il selfie-trofeo: per una manciata di "mi piace" su Facebook si fanno cose davvero orribili. I social-network, se non utilizzati con intelligenza, possono mandare in pappa il cervello, a chi ce l' ha, e diventare più pericolosi di quanto possa esserlo l' incontro inaspettato con una tigre selvaggia libera nel suo ambiente naturale.

     

    E dunque siamo indignati nel sapere che al Lujan Zoo in Argentina nei pressi di Buenos Aires «con un piccolo sovrapprezzo sul costo del biglietto potete scattare una foto con un animale a scelta». Così recita la scritta su un cartone bisunto, in bella mostra accanto all' ingresso. Una frase che fa rabbrividire (chissà da quanto tempo è lì) e dietro cui si nasconde l' ennesima storia di maltrattamento all' interno di un giardino zoologico. Gli animali - che vedete nelle immagini in pagina - sono visibilmente drogati e non riescono a stare in piedi a causa dei tranquillanti somministrati.

     

    Foto che non avremmo mai voluto vedere ma che mostrano la piccolezza dell' essere umano: da una parte chi specula sulla vita di queste meravigliose creature (grandi mammiferi della famiglia dei felidi), usando qualunque mezzo per tramortirli, dall' altra gente senza cervello che per soddisfare il desiderio di farsi ritrarre con un leone o una tigre è disposta a vederli quasi morti e imbottiti di sonnifero!

     

    Un inferno per queste vittime innocenti e indifese. Tante le organizzazioni in Argentina che manifestano contro il giardino zoologico in questione (partita una petizione su www.

     

    greenme.it), ma la struttura dal 1994 è diventatata privata e non ricevendo sussidi statali dicono di voler seguire normative differenti. Ma quale legge fatta dagli esseri umani permetterebbe un simile scempio? «L' uomo, mentre crede di privare gli altri esseri viventi della loro dignità, in realtà perde la propria, coprendosi di vergogna. Anche prigioniero e umiliato, l' animale rimane puro, incontaminato dalla pochezza e dall' arroganza di bipedi scriteriati che puntano solo alla foto-ricordo. La casa degli animali selvatici sono i boschi, le foreste, le savane, gli habitat che l' uomo non ha ancora distrutto, negli zoo bisognerebbe mettere certi uomini: quelli sì tanto bizzarri e maligni da drogare un animale per trattarlo come se fosse di peluche. Aderisco alla petizione e spero che quello zoo chiuda», dice Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento Animalista.

    Gli zoo tutti fanno discutere.

     

    LEONE ZOO ARGENTINA LEONE ZOO ARGENTINA

    Per decenni sono stati più simili a prigioni che a parchi o giardini, costringendo gli animali a vivere in piccole gabbie anguste, senza rispettare le loro esigenze. Grazie alle tante battaglie portate avanti dagli amanti degli animali, i diritti dei nostri amici sono andati man mano affermandosi.

     

    Alcuni giardini zoologici hanno iniziato a riprogettare gli spazi, sforzandosi di realizzare delle strutture più ampie e naturalistiche. Ma i nostri amici anche se gli vengono garantiti i bisogni fondamentali e abbellite le gabbie hanno sempre lo sguardo triste e infelice. A vederli ci si stringe il cuore. Non sono nati per essere imprigionati, sono esseri liberi. Ecco perché siamo contro qualunque tipo di zoo.

     

    E lo siamo ancora di più contro quelli che sembrano rimasti ai primi dell' 800 per colpa della totale indifferenza delle amministrazioni e dei gestori.

     

    Uno di questi è quello di Kabul. La capitale afghana è stata tormentata da anni di guerre e oggi le sue ferite la rendono una città sofferente e caotica. E lo zoo cittadino, inaugurato nel 1967, per molti anni ha ospitato una grande quantità di animali costretti poi a vivere in pessime condizioni e in balia delle molestie dei visitatori.

     

    berlusconi brambilla berlusconi brambilla

    Così pure quello di Gaza. Oggi è al limite della sopravvivenza, tra scimmie e uccelli ospita due finte zebre: asini dipinti a strisce bianche e nere. Da non crederci! Anche lo zoo di Giza, al Cairo, un tempo considerato tra i migliori d' Africa, non se la passa meglio. Nel 2004, per le sue pessime condizioni, è stato persino espulso dall' Associazione mondiale degli zoo.

     

    Ma un primato decisamente raccapricciante spetta allo zoo di Mumbai, in India: si sta trasformando in un museo di tassidermia. Gli animali che muoiono vengono imbalsamati e riesposti nelle gabbie che prima occupavano da vivi!

     

    Quello di Tirana, in Albania, conosciuto come la prigione degli animali, tiene ancora la maggior parte di quelli detenuti rinchiusi in gabbie strettissime. Le scimmie vivono sempre sedute per mancanza di spazi adeguati e gli orsi girano ossessivamente su stessi in gabbie troppo piccole.

    Gli zoo vanno chiusi, tutti.

     

    riproduzione riservata Il collega che vi sta seduto di fronte vi è poco simpatico? Dovete risolvere problemi di comunicazione col vostro capo? Provate a migliorare l' atmosfera introducendo nuove relazioni. Costruite rapporti con colleghi di tipo diverso: magari, pelosi e a quattro zampe! Parte la campagna Micio d' ufficio 2017 promossa dall' Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente (Aidaa). L' iniziativa prevede l' adozione di gatti da parte di uffici pubblici e privati.

     

    Non è la prima volta che l' Aidaa lancia "Micio d' ufficio", ma la novità di questa edizione è la sponsorizzazione diretta delle colonie feline.

    C' è l' adozione diretta di uno o più gatti da tenere in ufficio: ogni micio viene formalmente affidato a una figura responsabile, che si assume il compito di badare alla salute e al benessere dell' animale. E c' è l' adozione a distanza da parte di un ufficio (o di un' azienda) di un' intera colonia felina: mensilmente sarà versata una quota al tutore/allevatore, per garantire il mantenimento della colonia o le spese legate alla gestione degli animali.

     

    MICHELA VITTORIA BRAMBILLA MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

    «È il settimo anno che Aidaa propone a inizio settembre la campagna micio d' ufficio - spiega Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA -: nei primi sei anni abbiamo avuto notizie di oltre 200 aziende che hanno adottato dei gatti o che hanno delle colonie presenti nei loro spazi, noi ora puntiamo a dare una mano alle gattare con adozioni a distanza, diciamo una specie di sponsorizzazione delle colonie feline. Ovviamente il nostro ruolo si limita a mettere in contatto adottanti con i responsabili delle colonie, il resto se lo gestiscono direttamente tra loro.

     

    Obiettivo di quest' autunno è trovare casa ad almeno 1000 gatti e sponsorizzare almeno cento colonie». La campagna Micio d' Ufficio coincide con un' altra iniziativa in favore dei quattro zampe, ben collaudata e di successo sempre maggiore: si tiene sabato 7 e domenica 8 settembre la Giornata degli Animali, appuntamento annuale organizzato da Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) in oltre 200 piazze. Si tratta, ormai, di una tradizione per festeggiare i nostri migliori amici, ma anche per sensibilizzare alla loro tutela e alla diffusione di un maggiore rispetto.

     

    G.L.M. Ragazze in posa che sorridono per un selfie-trofeo con il leone, tramortito con i sonniferi, al Lujan Zoo in Argentina Il progetto coinvolge alcune colonie feline La donna ha scambiato il leone, visibilmente drogato, per un cavallo... Ragazze in posa che sorridono per un selfie-trofeo con il leone, tramortito con i sonniferi, al Lujan Zoo in Argentina Il progetto coinvolge alcune colonie feline La donna ha scambiato il leone, visibilmente drogato, per un cavallo... Ragazze in posa che sorridono per un selfie-trofeo con il leone, tramortito con i sonniferi, al Lujan Zoo in Argentina Il progetto coinvolge alcune colonie feline La donna ha scambiato il leone, visibilmente drogato, per un cavallo...

     

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