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    NON TUTTE LE RAPINE RIESCONO COL BUCO – È FALLITO CLAMOROSAMENTE IL COLPO CHE UNA BANDA VOLEVA METTERE A SEGNO IN UNA BANCA DI TRASTEVERE, A ROMA: IL FORO PRATICATO NELLA PARETE HA CEDUTO E LA DIRETTRICE DI BANCA, ACCORTASI DEL TRAMBUSTO CHE VENIVA DA IN SOTTOSCALA CHE CONFINA CON UN CINEMA ABBANDONATO, HA DATO L’ALLARME – I DUE MALVIVENTI DA STRAPAZZO, AL POSTO DI TIRARE FUORI LE ARMI, HANNO FATTO DIETROFRONT E SONO FUGGITI…


     
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    Alessia Marani per “Il Messaggero”

     

    banca intesa di trastevere banca intesa di trastevere

    A ripercorrerla sembra una scena tratta da un film commedia americana. Il colpo della banda del buco fallisce clamorosamente nella filiale della Banca Intesa di Trastevere, ieri in pieno giorno. I banditi sono stati messi in fuga dalla giovane direttrice, quarant' anni. Il foro praticato nella parete ai piedi della scala che porta al caveau sotterraneo dell'agenzia, probabilmente, ha ceduto con qualche minuto d'anticipo (alle 13,20) rispetto all'ora progettata per il raid, il momento della pausa pranzo, alle 13.30, quando i dipendenti cominciano ad allontanarsi dall'ufficio e in concomitanza dell'arrivo del portavalori per il ritiro del denaro.

     

    E così gli occhi di uno dei rapinatori incappucciato al di là del tunnel si sono incrociati con quelli della direttrice che, richiamata dal crepitio dei mattoni che cadevano a terra, si è affacciata con un cliente dalla scala per vedere che cosa stesse succedendo e, di istinto, ha urlato «c'è una rapina, tutti fuori».

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    LA REAZIONE Ma la reazione più sorprendente è stata quella del bandito, forse impreparato, forse era solo il muratore del commando. Che, invece, di uscire allo scoperto armi in pugno e gridare il consueto «fermi tutti o sparo» facendosi incontro alle guardie giurate del portavalori della Battistolli che stavano entrando al piano superiore, è indietreggiato e si è dileguato, forse con un complice che era alle sue spalle. «Siamo stati solo fortunati - racconta la direttrice ancora sotto choc, contornata dai dipendenti, dopo avere a lungo parlato con la polizia - ho visto quegli occhi nel buio, ho gridato la prima cosa che mi è venuta in mente, di getto, per avvisare i colleghi e gli utenti e lui è scappato. È la prima volta che mi capita di trovarmi in una situazione simile e, francamente, spero sia anche l'ultima».

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    Sulla maldestra incursione stanno indagando gli agenti del commissariato di Trastevere. Sul posto sono intervenuti anche gli esperti della Polizia Scientifica che hanno ispezionato il retro della filiale da dove la gang è entrata in azione, mentre gli operai chiamati dall'Ufficio tecnico della banca si sono subito messi al lavoro per riparare il vulnus. La banca confina con quelle che una volta erano le sale, i corridoi e i locali tecnici dell'ex cinema Reale di piazza Sonnino ormai abbandonato da anni e facilmente accessibile, alle spalle, dalle vecchie uscite di sicurezza di piazza del Drago, perennemente aperte, anche ieri.

     

    La ricostruzione parla di una dinamica già vista più di un anno fa, alla vigilia del lockdown. Allora, però, il colpo della banda del buco, perpetrato dallo stesso punto, all'ora di pranzo e con le stesse modalità, riuscì e i malviventi se ne andarono con un bottino di poco inferiore ai centomila euro. Stessa cifra che contavano di incassare ieri.

     

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    LE INDAGINI «Siamo stati fortunati perché quell'uomo poteva incrociarsi con i vigilantes o prenderci in ostaggio. Sinceramente non so dire se fosse armato, non ho avuto il tempo di rendermene conto, era travisato, tutto scuro, nulla di più», aggiunge la direttrice. I poliziotti stanno acquisendo tutte le immagini girate dalle telecamere interne alla banca dove, rispetto, alla rapina precedente, è scattato anche l'allarme collegato a dei sensori installati proprio successivamente per rafforzare il sistema di protezione. Nessuna telecamera, invece, si trova su piazza del Drago. Qui sono stati sentiti anche degli operai che lavoravano in un cantiere in una palazzina di fronte. Altre immagini saranno ricavate dalle videocamere posizionate in zona per verificare l'eventuale presenza di un palo nei pressi dell'obiettivo.

     

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    La Scientifica, intanto, ha repertato numerose impronte e ispezionato anche tutti i cunicoli sotterranei che girano intorno all'istituto di credito. Mentre gli investigatori di via S. Francesco a Ripa, stanno cercando riscontri con i profili criminali sospettati per la raffica di colpi messi a segno praticando buchi nelle pareti che, proprio alla vigilia del primo lockdown, si era registrata tra negozi e farmacia di largo Arenula e dintorni. Non solo. L'attenzione degli inquirenti è puntata anche sul raid di sabato scorso - ma scoperto solo lunedì alla riapertura - tentato ai danni della banca Intesa dell'Anagnina. Qui la banda ha sbagliato il foro, spuntando in un ufficio vicino.

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