DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
Stasera atmosfera da lockdown allo stadio di Troyes, dove si rigioca Nizza-Olympique Marsiglia: il derby della Costa Azzurra spostato a 700 chilometri dal mare e disputato a porte chiuse. Le tribune ricorderanno la triste stagione passata. Questo perché il ritorno nel pubblico negli stadi, soprattutto in Francia, ha provocato una serie di incidenti che sembravano appartenere a un'epoca lontana.
La partita di stasera viene ripetuta perché il 22 agosto scorso, allo stadio Allianz Riviera di Nizza, è successo il finimondo. Terza giornata del campionato di Ligue 1, mancano 15 minuti alla fine, Nizza in vantaggio con un gol del danese Kasper Dolberg. I tifosi nizzardi, che hanno continuato a lanciare oggetti per tutto il match, stavolta colpiscono con una bottiglia sulla schiena il gioiello dell'Om, Dimitri Payet, che cade a terra, poi si rialza e lancia a sua volta la bottiglia contro i tifosi.
Il compagno di squadra Alvaro tira una pallonata in direzione delle tribune, furibondo. Invasione di campo, lo staff delle due squadre viene alle mani, botte tra giocatori e pubblico. L'arbitro ferma il match e manda le squadre negli spogliatoi. I calciatori del Marsiglia mostrano alle telecamere le conseguenze degli scontri: Matteo Guendouzi ha sul collo i segni di uno strangolamento, Payet un livido sulla schiena, Luan Peres una ferita vicino alla gola.
Un tifoso del Nizza fa il saluto nazista, viene scortato fuori dallo stadio, consegnato alla polizia e poi condannato a nove mesi di prigione con la condizionale. Quella partita di fine agosto si gioca di nuovo stasera, ed è importante perché i nizzardi sono terzi in classifica con 19 punti davanti ai marsigliesi a quota 18, protagonisti domenica sera di un pareggio e una buona prestazione contro il Psg delle stelle Mbappé, Neymar e Messi. Ma proprio quel match, il «Classico» francese tra Om e Psg, ha conosciuto a sua volta gravi incidenti.
tifosi marsiglia fuori dallo stadio
Al Vélodrome di Marsiglia Neymar, il campione brasiliano, è stato preso di mira quando si è avvicinato alla bandierina del calcio d'angolo per battere. Un gruppo di tifosi marsigliesi gli ha tirato addosso di tutto, bottiglie, accendini, caricatori per telefonino, mentre il calciatore veniva protetto dalle forze dell'ordine con scudi trasparenti.
NEYMAR PROTETTO DAGLI SCUDI DELLA POLIZIA
La foto di «O Ney» che gioca protetto dagli scudi ha fatto il giro del mondo, come pure quella di Messi inseguito da uno spettatore che è riuscito a entrare in campo. In settembre, dopo una rissa ad Angers tra tifosi dell'Om in trasferta e dell'Angers, la giustizia sportiva aveva tolto un punto al Marsiglia, e adesso la squadra allenata da Jorge Sampaoli rischia di perdere pure quello conquistato contro il Psg.
PAYET CONTRO I TIFOSI DEL MARSIGLIA
I problemi dell'ordine pubblico sono ormai abituali in stadi che peraltro faticano a riempirsi: tranne il Parco dei Principi dove gioca il Paris Saint-Germain, regolarmente al 100 per cento, il Vélodrome di Marsiglia o la Meinau di Strasburgo, quasi sempre pieni, gli altri impianti della Ligue 1 mostrano evidenti vuoti sulle tribune. Dopo l'interruzione legata alla pandemia il calcio francese stenta a ritrovare la normalità.
Gli stadi sono meno frequentati e meno sicuri di prima. «Dopo un anno a porte chiuse forse c'è una sovraeccitazione», dice Norman Noisette dell'associazione Lens United che raggruppa circa 2.500 tifosi. Ma forse conta anche il fatto che i club sono in pessime situazioni finanziarie, e risparmiano anche sulla protezione dei giocatori e del pubblico non violento. Le reti di protezione talvolta mancano, come a Nizza a fine agosto, e gli addetti alla sicurezza sono pochi e malpagati.
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