OPERAIO NON PAGATO
Giuseppe Legato per www.lastampa.it
Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri di Moncalieri e di Crescentino con l’accusa di concorso in sequestro di persona e detenzione illegale di armi. I quattro, a vario titolo dipendenti o responsabili di una ditta edile di borgata Carpice a Moncalieri, si erano accorti che da qualche tempo sparivano dal magazzino/capannone della società, alcuni strumenti di carpenteria.
E si erano convinti che il responsabile degli ammanchi fosse un operaio di 38 anni, originario di Crescentino. Non lo hanno denunciato in caserma, ma hanno cercato di risolvere tutto «in casa». Come? Sequestrando la convivente di quest’ultimo, una donna di 30 anni e i suoi due figli di 33 e 26 anni, portandoli nell’officina della ditta in borgo Mercato, lungo strada Carignano e tenendoli in ostaggio con la minaccia di un coltello.
LA DINAMICA
OPERAIO NON PAGATO
La vittima è riuscita ad avvertire i militari mentre, a bordo di un furgone, stava accompagnano due dei quattro sequestratori a Crescentino dove sosteneva di aver nascosto la refurtiva che – ha spiegato ai militari – avrebbe rubato per rivenderla in parziale risarcimento di stipendi non retribuiti negli ultimi mesi.
Il blitz dei carabinieri di Moncalieri nel capannone non ha soltanto «liberato» la donna e i due figli e portato all’arresto di due persone, ma anche consentito di scoprire un arsenale di armi su cui sono in corso accertamenti: un fucile Winchester, un altro fucile calibro 12 ad avancarica e due pistole. I quattro uomini finiti in manette sono originario di Arena (Vibo Valentia), Pinerolo, Moncalieri e Torino. L’operaio vittima del sequestro è un pregiudicato per reati contro il patrimonio.
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