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    IL CAPOTRENO ACCOLTELLATO DA DUE EGIZIANI A RIVAROLO AVEVA CON SÉ UN MANGANELLO TELESCOPICO - IL 44ENNE ROSARIO VENTURA LO STAVA PER TIRARE FUORI DALLE TASCHE PRIMA DI ESSERE AGGREDITO, MA NON HA FATTO IN TEMPO AD USARLO PER DIFENDERSI DALLE COLTELLATE: "NON SONO UNO SCERIFFO. QUANDO HO VISTO L'AGGRESSORE CHE METTEVA LA MANO IN TASCA HO CAPITO" - L'UOMO E' STATO PRESO A TESTATE, PUGNI E SPUTI DAI DUE (UNA MINORENNE) PERCHÉ NON VOLEVANO PAGARE UN BIGLIETTO DA 1,60 EURO...


     
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    IL CAPOTRENO ACCOLTELLATO A GENOVA AVEVA UN MANGANELLO. «MA NON LO HA USATO CONTRO I DUE AGGRESSORI»

     

    Estratto dell'articolo di Giulia Mietta per www.corriere.it

     

    IL CAPOTRENO ROSARIO VENTURA IL CAPOTRENO ROSARIO VENTURA

    Rosario Ventura, il capotreno di 44 anni che lunedì è stato accoltellato a Genova dopo aver chiesto il biglietto a due ragazzi che ne erano sprovvisti, aveva sempre con sé un manganello. Che ha tirato fuori dalla tasca prima di essere aggredito. Un piccolo manganello telescopico. «Lo portavo con me sul lavoro perché ero già stato aggredito in passato» — ha detto ai carabinieri che hanno ascoltato la sua versione.

     

    [...] Secondo la ricostruzione degli inquirenti, pertanto, Rosario Ventura non avrebbe colpito i ragazzi con il manganello, né l’avrebbe brandito. Un aspetto questo che sarebbe stato confermato da diverse testimonianze raccolte e dalle immagini riprese da alcune videocamere. Il possesso dell’arma impropria — che naturalmente non rientra nelle dotazioni previste per i dipendenti delle Fs — non dovrebbe tuttavia costituire un’attenuante per i reati di cui sono accusati i due giovani.

     

    Alshahhat Fares Kamel Salem, il 21enne egiziano che materialmente ha ferito il capotreno, deve rispondere di lesioni aggravate e resistenza. Il ragazzo è in stato di arresto e non è ancora stato fissato l’interrogatorio di convalida. L’amica 15enne che era con lui, italiana (madre italiana, padre egiziano) è stata denunciata per resistenza anche se risulta che anche lei abbia preso a schiaffi e sputi il capotreno.[...]

     

    IL CAPOTRENO ROSARIO VENTURA CON LA MOGLIE IL CAPOTRENO ROSARIO VENTURA CON LA MOGLIE

    Non era dunque la prima volta che Ventura si trovava di fronte a situazioni a rischio, come ha lasciato intendere anche la moglie Daniela in un lungo post sui social: «Lo vedo uscire di casa ogni mattina alle 3 e mi prende l’ansia, provo sollievo solo quando torna a casa, ama il suo lavoro ma questo è stato deturpato dalla violenza quotidiana». Al Tg1 Rosario ha ricordato i momenti dell’aggressione: «Non avevano il biglietto e ho invitato i due a pagare sul treno.

     

    “Noi non paghiamo niente”, mi ha detto la ragazza. E ha cominciato a sputarmi, mi ha dato un calcio alla schiena e uno schiaffo al volto. D’istinto mi sono girato a sinistra. Lui mi ha colpito con il coltello. Ho sbottonato la giacca e ho visto tanto sangue». Rosario ha assicurato che ritornerà presto a salire sui treni e ha ringraziato i colleghi che ieri gli hanno manifestato solidarietà e protestato con uno sciopero di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti. Ha aderito l’80% del personale con cancellazioni e ritardi su tutto il territorio nazionale. [...]

     

     

    ROSARIO VENTURA "FACCIO IL CAPOTRENO, NON SONO UNO SCERIFFO SBAGLIATO ASSOCIARE VIOLENTI E STRANIERI"

    Estratto dell'articolo di Valentina Carosini per "La Stampa"

    aggressione al capotreno Rosario Ventura - rivarolo aggressione al capotreno Rosario Ventura - rivarolo

     

    «A parte le ferite sto bene, l'importante è quello; possiamo raccontarlo, quindi è andata bene così». Rosario Ventura, 44 anni genovese, controllore di Trenitalia aggredito lunedì a coltellate mentre era in servizio su un treno regionale alla stazione di Rivarolo da due passeggeri senza biglietto, ha una vistosa fasciatura tra il gomito e la spalla a coprire una ventina di punti di sutura e ancora il segno livido in fronte di una testata ricevuta.

     

    […] Dopo la paura il peggio è passato ma esattamente 24 ore prima Rosario era sdraiato a terra su un binario della stazione ferroviaria di Rivarolo, a Genova, dopo aver ricevuto almeno tre coltellate, oltre a calci, schiaffi e sputi, da due aggressori giovanissimi ai quali stava controllando il biglietto del treno: il 21enne che ha materialmente sferrato i colpi e una ragazza di 16 anni, già denunciata. «Pensavo mi avesse preso solo di striscio – racconta – e che la giacca avesse attutito il colpo ma poi ho tolto la camicia, perdevo sangue dalla manica e lì hanno cominciato a cedere le gambe, ma sono sempre rimasto cosciente».

     

    rosario ventura rosario ventura

    Ci racconta com'è andata?

    «Ero appena entrato in servizio, stavo controllando i biglietti. La coppia è salita a Sampierdarena, diretta a Bolzaneto; era l'ora dell'uscita dalle scuole, con tanti ragazzi. Mi hanno detto che non avevano intenzione di pagare. Gli ho detto di scendere e loro: "Chiama pure la polizia, fai come vuoi". La gente attorno si iniziava a lamentare. Con un'altra collega abbiamo valutato di farli scendere».

     

    Da lì è nata la discussione.

    «Nel diverbio la ragazza mi ha dato un calcio alla schiena e mi ha sputato addosso. Il ventenne ha a sua volta sputato ad una passeggera, mi sono girato per vedere come stava e lui mi ha dato una testata. Poi ho visto che metteva una mano in tasca e ho capito. Mi sono girato e mi ha colpito sul lato sinistro». […]

     

    Quello di Genova è stato l'ennesimo caso di aggressione ai danni del personale viaggiante del trasporto ferroviario. Le era mai successo nulla di simile?

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    «No, non con coltello, qualche collega si è preso insulti o sputi in servizio. Ma mai coltellate. Con me avevo il manganello ma non l'ho usato. Anche chiedere i biglietti fa parte del mestiere, lo devi fare. E ai due ragazzi avevo chiesto 1,60 euro, neanche la multa intera da 51,60». […]

     

    E sulla sicurezza, c'è bisogno di fare di più?

    «Non mi esprimo. Io faccio il mio lavoro e l'ho sempre fatto fin dove posso arrivare, senza fare l'Highlander, perché sceriffi non ne esistono, altrimenti è inutile. Tornerò dopo la guarigione a fare il capotreno, il ruolo che mi è sempre piaciuto».

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