Estratto dell'articolo di C.T. per “la Repubblica”
giorgia meloni e viktor orban
Per il governo italiano arriva la grana Ungheria. Il vero test per capire se la squadra di Giorgia Meloni rientra ancora nell'alleanza di Visegrad, ossia i sovranisti d'Europa. E nel frattempo la maggioranza si è già spaccata proprio su questo punto: da una parte Fratelli d'Italia e Lega, dall'altra Forza Italia. I primi due in difesa del premier ungherese Viktor Orbán, la seconda contro.
viktor orban incontra matteo salvini a roma
L'occasione per effettuare la prova del nove sarà offerta la prossima settimana. Con ogni probabilità alla riunione dell'Ecofin (i ministri finanziari) che si terrà il 5 dicembre. Perché? Perché la Commissione è orientata a confermare la richiesta di stop agli oltre 7 miliardi di fondi destinati a Budapest.
[...] La decisione finale spetterà al Consiglio che, ai sensi del meccanismo sul rispetto dello Stato di diritto, dovrà esprimersi entro dicembre. Nello stesso tempo Palazzo Berlaymont approverà il Pnrr di Orban ma in quel caso la condizionalità è prevista nelle riforme promesse.
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Quindi se non saranno raggiunti gli obiettivi (e tra questi, 27 riguardano proprio lo stato di diritto), niente soldi. Sull'intero pacchetto ci dovrà essere il voto a maggioranza qualificata del Consiglio. E se l'Italia dovesse scegliere di difendere l'Ungheria, molto probabilmente il quorum non sarà raggiunto. E Roma verrebbe definitivamente associata a Polonia e Ungheria.
In vista di questo appuntamento, allora, il centrodestra si è già spaccato. E lo ha fatto ieri platealmente nell'aula del Parlamento europeo. In una risoluzione, approvata con 416 sì, si chiede di resistere alle pressioni che l'Ungheria esercita bloccando decisioni cruciali dell'Ue, come quella sul pacchetto di aiuti all'Ucraina da 18 miliardi di euro e l'accordo sulla global minimum tax.
[...] Le delegazioni di FdI e Lega hanno votato contro. Il partito della premier lo ha fatto in maniera compatta, mentre nel Carroccio sono spuntati una favorevole (Cinzia Bonfrisco) e un'astenuta (Gianna Gancia) e il resto del gruppo si è espresso negativamente.
viktor orban incontra matteo salvini a roma
Tra i banchi di Forza Italia, partito che in Europa aderisce ai Popolari, è prevalso viceversa il sì, a eccezione dell'astensione di Massimiliano Salini. Sembra insomma il prologo di quel che potrebbe avvenire tra pochi giorni. Anche se schierarsi al fianco di Orbán in questa partita significherebbe per l'Italia entrare definitivamente nella serie B dell'Europa. E avere un potere contrattuale minimo nelle richieste che il governo è orientato a formulare. A partire dalla revisione del Pnrr. Per Giorgia Meloni, è il primo vero esame della verità nel rapporto con l'Ue.
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