• Dagospia

    IL CENTRODESTRA STA COMBINANDO SOLO “CASSATE” IN SICILIA – SALVINI E MELONI CONTINUANO A LITIGARE PER IL NOME DEL CANDIDATO GOVERNATORE. MUSUMECI NON MOLLA, APPOGGIATO DALLA “DUCETTA”, MA LEGA E FORZA ITALIA NON VOGLIONO MANCO SENTIRE IL SUO NOME - IL LEADER DEL CARROCCIO INVITA GIORGIA A LASCIARE “LIBERTÀ DI SCELTA” E LEI SI INCAZZA: “IMPORRE UN CANDIDATO DALL’ALTO? MUSUMECI È IL CANDIDATO USCENTE E HA LAVORATO BENE. QUELLO CHE DOBBIAMO EVITARE È IMPORRE AI SICILIANI UN GOVERNATORE DI SINISTRA…”


     
    Guarda la fotogallery

    GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI

    1 - SICILIA, MELONI: “IMPOSIZIONE DI MUSUMECI? NO, ALLEATI NON HANNO FATTO PROPOSTE”

    (LaPresse) – “Imporre un candidato dall’alto in Sicilia? Musumeci è il candidato uscente, 5 anni fa non mi pare lo imponemmo. Io ho chiesto alla coalizione di dire se c’è un’alternativa e non mi sono state date risposte”. Così la leder di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a margine di un evento ad Alessandria in sostegno del candidato sindaco Gianfranco Cuticca di Revigliasco.

     

    “Non capisco – prosegue Meloni – le ragioni per cui un candidato uscente che ha lavorato bene non debba essere ricadiato senza spiegazioni. Io sono una persona abituata ad affrontare queste dinamiche con una logica, non vorrei che se le spiegazioni politiche non ci sono le ragioni fossero altre. Quello che dobbiamo evitare è imporre ai siciliani un governatore di sinistra perché questo non lo accetto”.

     

    GIANFRANCO MICCICHE MATTEO SALVINI GIANFRANCO MICCICHE MATTEO SALVINI

    2 - IL NODO MUSUMECI NON SI SCIOGLIE E S' INGARBUGLIA TRA MELONI E SALVINI LA TENSIONE RESTA ALLE STELLE

    Fabrizio De Feo per “il Giornale”

     

    La tensione resta alta. Il braccio di ferro sulla ricandidatura di Nello Musumeci in Sicilia continua a suscitare scintille e dichiarazioni al vetriolo sull'asse Lega-Fratelli d'Italia e all'orizzonte intravedere un punto di caduta appare difficile, dopo il fallito tentativo di riavvicinamento andato in scena questa settimana durante il vertice dei leader.

     

    roberto lagalla roberto lagalla

    La prima freccia avvelenata viene scoccata da Matteo Salvini. «In Sicilia l'obiettivo mio è di vincere a Palermo come a Messina il 12 giugno. Poi dal 13 giugno si parla di Regione. Ma non deciderò io. Non decideranno tavoli romani o milanesi, ma i siciliani. È terra di autonomia e di orgoglio, quindi nessuno imporrà niente dall'alto. Sono convinto che anche Giorgia Meloni lascerà ai siciliani ampia libertà di scelta».

     

    «Si vota in mille Comuni il 12 giugno, nel 95% dei quali il centrodestra è unito» continua Salvini. «Mi spiace che in altre città, come Parma, Mortara, Jesolo, Viterbo o Catanzaro, Fratelli d'Italia abbia deciso di rompere e andare da sola. Però contiamo che siano poche e rare eccezioni. Contiamo di governare insieme e vincere insieme, questo è l'obiettivo».

     

    GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI

    E a chi gli chiede come ricucire i rapporti nella coalizione, risponde: «Lavorando.

    Governiamo insieme in 14 regioni, e in migliaia di Comuni. Quando si lavora i problemi non ci sono. Io ho lavorato per unire anche se ho l'impressione che non tutti abbiano la convinzione di vincere».

     

    Il riferimento alla Sicilia e alla necessità di lasciare libertà di scelta ai siciliani non viene certo accolto con favore dalle parti di Fratelli d'Italia. «Salvini ha detto che nessuno imporrà dall'alto candidature ai siciliani? Mi pare un po' difficile che si possa vedere così la vicenda siciliana perché Nello Musumeci è un governatore uscente.

    SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI

     

    E non mi pare che lo imponemmo 5 anni fa. Io ho chiesto alla coalizione di dire se c'è una alternativa, e non mi sono state date risposte per cui non capisco la ragione per la quale un governatore uscente, che ha lavorato bene, non debba essere ricandidato senza spiegazioni.

     

    Non vorrei aggiunge che se le spiegazioni politiche non ci sono, le ragioni non fossero delle altre. E allora penso che quello che noi dobbiamo evitare sia imporre ai siciliani un governatore di sinistra, perché questo non lo accetto».

     

    MUSUMECI SALVINI MELONI BERLUSCONI MUSUMECI SALVINI MELONI BERLUSCONI

    La presidente di Fratelli d'Italia, coerentemente con la linea portata avanti negli ultimi anni, continua a identificare il suo partito come l'unico a prova di tentazioni governative al di fuori del centrodestra. E dentro il partito la sensazione è che la Lega voglia prendere tempo per logorare la candidatura Musumeci.

     

    «Credo che gli italiani che votano per noi vogliano da noi l'orgoglio di rappresentare questa metà campo, e la rivendicazione di non essere figli di un Dio minore» continua la presidente di Fratelli d'Italia.

     

    GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

    «È il compito che Fdi intende portare avanti, presumo e spero coi nostri alleati. Però su questo, sulle regole, su come funziona, bisogna chiarirsi. L'unità con Lega e Forza Italia è «naturale sul piano delle idee e quindi francamente non vedo le ragioni per cui non dovrebbe andare avanti. Però, nelle grandi famiglie, organizzate, ci vogliono regole chiare, ci vuole rispetto per la storia di tutti. Le regole non cambiano in base all'interesse di alcuni e si lavora per vincere. Io continuo a chiedere se la loro priorità è battere la sinistra o Fdi, se c'è la volontà di rappresentare con orgoglio questa metà campo. E questo perché alcune cose, alcune scelte, non le ho comprese».

    giorgia meloni nello musumeci giorgia meloni nello musumeci MELONI MUSUMECI MELONI MUSUMECI

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport