Marco Giusti per Dagospia
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Preparatevi a rileggere i romanzi di Philip Roth o a pensare qualcosa di intelligente (capirai…) da intavolare con le signore dai fini gusti letterari sulla sua evidente tossicità maschile dopo aver visto questo “Tromperie-Inganno”, diretto da Arnaud Desplechin, che mette in scena proprio un romanzo di Roth, “Deception” di fine anni ’80.
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Girato tra un’onda e l’altra della pandemia, e si vede, chiuso come è in interni piuttosto rigidi, presentato un anno fa a Cannes e poi al Torino film Festival, magari è un po’ noioso e il super-ego maschile di Philip Roth, qui interpretato da un brutto e barbuto, ma assatanatissimo Denis Podalydès, può non piacere a tutti, ma riconosciamo senza ombra di dubbio che Léa Seydoux come la sua amante inglese, bellissima ma piena di problemi è una meraviglia.
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Lui, da maschio tossico un po’ rattuso, le ruba tutto, battute, storie di vita, esclamazioni. Il romanzo che lui scrive tratto da lei è di fatto da lei, è la sua storia.
Ma l’ego dello scrittore, e forse del regista, e ancor forse dello spettatore maschile trionfa.
Magari però lei non esiste, come lui fa pensare (furbacchione) alla moglie gelosa, Anouk Grinberg. E’ pura fantasia. E’ lui, lo scrittore, che si immagina tutto e crea. Sarà…
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Ci crediamo? Boh!? Da Roma in giù diciamo che le donne non ci cascano. Di fatto, Lèa Seydoux è la musa che qualsiasi scrittore maschio alla sub-Philip Roth vorrebbe come amante e, comunque, vederli assieme, con lei quasi schiava di lui, può non essere gradito dal pubblico femminile. Quello che si legge tutti i romanzi delle giovani scrittrici italiane, diciamo. Ma Roth, come Woody Allen, è così. Prendere o lasciare.
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Leggo che Desplechin ha una vera e propria passione per Roth e per questo romanzo, “Deception”, tanto da regalarlo a tutta la troupe del suo film “Comment je me suis disputé... (ma vie sexuelle)” nel 1996.
Inoltre aveva girato per gli extra del dvd del “I re e la regina”, 2004, una scena dal libro interpretata da Emmanuelle Devos e da lui stesso. Roth, che aveva visto la scena, lo aveva chiamato per spingerlo a girare tutto il libro. Desplechin ci aveva provato inutilmente per anni, cercando anche di farlo a teatro con lo stesso attore che troviamo nel film, Denis Podalydès. Alla fine è riuscito a fare il film. Questo. In sala.
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