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    IL CINEMA DEI GIUSTI - “ONDA SU ONDA” È UN FILM BUFFO, DIVERTENTE E PIACEVOLE - ROCCO PAPALEO SI È COSTRUITO UN SUO PICCOLO SPAZIO MOLTO FORTE ALL’INTERNO DELLA COMMEDIA ITALIANA SIA COME ATTORE SIA COME REGISTA


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    “Te gusta Uruguay?”. E’ raro vedere un film girato metà su una nave, dove sono tutti maschi in cerca di dimenticare qualcosa del proprio passato, e metà in Sudamerica, anzi in Uruguay, a Montevideo, dove i due maschi protagonisti incontreranno il loro destino.  Con questo buffo, divertente, piacevole Onda su onda, prodotto da Indiana e scritto assieme a Valter Lupo e a Federica Pontremoli, Rocco Papaleo non perde la freschezza del suo primo film, Basilicata Coast to Coast.

     

    E non perde l’idea di mettere in scena personaggi quasi senza storia, che non si capisce da dove vengano e cosa davvero vogliano dalla vita. Né perde l’idea di una narrazione un po’ musicale, con una sceneggiatura destrutturata che segue l’istinto più che la logica, al punto che i rapporti tra i personaggi si formano in base a questa narrazione un po’ ondivaga. In questi ultimi anni Papaleo si è costruito un suo piccolo spazio molto forte all’interno della commedia italiana sia come attore sia come regista.

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    Non è mai banale, né eccessivo. Le sue storie, pur se costruite di solito su viaggi o attorni a piccoli gruppi di amici, più o meno riuscite che siano, hanno sempre una loro grazia e una personalità.

     

    Onda su onda mette insieme su una nave diretta in Uruguay il misterioso Ruggero, Alessandro Gassman, finito a fare il cuoco su una nave non si capisce bene perché, e tal Gegè Cristofori, Rocco Papaleo, cantante dimenticato che deve arrivare a Montevideo per un concerto.

     

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    Con loro troviamo, sulla nave e poi in città, il buffo comandante, Massimiliano Gallo, di solito perfetto nei ruoli di  cattivo, ma qui molto tenere e divertente, una specie di Schettino buono e sensibile. E poi una ragazza uruguaja, Gilda, interpretata dall’argentina Luz Cipriota, nota da noi per la novela Terra ribelle, che accoglie il cantante a Montevideo e lo deve accudire. Solo che Gegè, dopo essere finito in una cella frigorifero in cerca di due uova, ha perso la voce, e, per non perdere la possibilità di un riscatto di carriera, si finge manager del cantante.

     

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    A Ruggero non resta così, per aiutare l’amico, che fingersi lui il cantante Gegè che torna a Montevideo dopo tanti anni. Ma le cose non sono come sembrano neanche a Montevideo. Perché Gilda non è un manager musicale e quella che si presenta come una bionda miliardaria che ha messo i soldi nel concerto, Rosalba, interpreta dalla divertente attrice argentina Silvia Pérez (Tetro, la serie Botineras), non è una miliardaria, ma la produttrice di una sciagurato programma televisivo del tipo “Caramba, che sorpresa!”.

     

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    Di più non diciamo. Ma non sono importanti né il meccanismo della storia né il gioco di sorprese e rivelazioni, quanto la crescita dei rapporti d’amicizia tra i due uomini e i singoli rapporti con Gilda.

     

    All’interno di una costruzione, ripeto, ondivaga e musicale del tutto. Non tutto funziona, ma il film scorre sempre con grande piacevolezza e simpatia e Papaleo e Gassman si lasciano trascinare dalle situazioni con entusiasmo coinvolgendo Luz Cipriota e tutto il cast in una Montevideo per noi originale e mai vista che sembra l’Italia perduta degli anni ’50. Notevolissimi sia i musicisti sfigati sulla nave, sia l’incredibile presentatore televisivo urugajo dello show, certo Gustav che sarebbe bene assicurarsi per qualche programma di successo. In sala da giovedì 18 febbraio.

     

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