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    UNA CITTÀ ABUSIVA - IL COMUNE DI NAPOLI HA INDIVIDUATO 22MILA INQUILINI CHE NON PAGANO L’AFFITTO DELLE CASE POPOLARI, MOLTI DEI QUALI DA 27 ANNI - UN “BUCO” DA CIRCA 160 MILIONI DI EURO CHE E’ VENUTO FUORI DA UN'ATTIVITÀ DI RECUPERO DEI FITTI NON PAGATI AVVIATA A FINE 2018, CON L'INVIO DI LETTERE DI DIFFIDA AI FURBETTI - A DISTANZA DI 7 ANNI ANNI DALL'USCITA DI SCENA DELLA ROMEO, EX GESTORE DEL PATRIMONIO COMUNALE, DE MAGISTRIS TORNA AD AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLE MOROSITÀ…


     
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    Paolo Cuozzo per “il Corriere del Mezzogiorno - Corriere della Sera”

     

    de magistris de magistris

    Il Comune di Napoli ha individuato 22mila inquilini che risultano essere morosi, molti dei quali addirittura da 27 anni. Un «buco» da circa 160 milioni di euro. Sono i numeri che vengono fuori da un' attività di recupero dei fitti non pagati avviata a fine 2018, con l' invio di atti formali di diffida «agli utenti morosi, affittuari delle diverse tipologie di immobili di proprietà comunale, alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica, n.d.r.) e non, locali ad uso non abitativo, strutture complesse come ex scuole, aree, suoli e fondi rustici», ha spiegato il vicesindaco con delega al Bilancio, Enrico Panini. Un' operazione importante che intende recuperare 160 milioni di debito contratto dagli utenti da gennaio 1991 a giugno 2018.

     

    E una risposta c' è stata: «Dopo due mesi dall' avvio delle diffide, l' intervento avrebbe ricevuto, a fine febbraio 2019, riscontro da circa 6 mila utenti, dei quali più della metà avrebbe richiesto di accedere al beneficio del piano di rateizzo per il pagamento di quanto dovuto», ha spiegato il numero due della giunta convinto che «l' amministrazione sta migliorando ed efficientando concretamente le operazioni di riscossione per ridurre la morosità ed aumentare gli incassi derivanti dall' utilizzo del patrimonio immobiliare comunale».

     

    ALFREDO ROMEO ALFREDO ROMEO

    Sempre Panini spiega quindi che «i primi effetti positivi dell' incisività di quest' intervento sono già visibili. In un solo mese, quello di dicembre, gli utenti hanno saldato in un' unica soluzione, circa 685 mila euro dei debiti contratti in questi anni e il dato tenderà a crescere in tempi brevi, contando anche sul perfezionamento delle pratiche di rateizzo». Ovviamente, chi ha ricevuto la lettera può dimostrare di essere in regola. Se lo è. Diversamente, l' utente moroso dovrà pagare quanto dovuto.

     

    Insomma, a distanza di 7 ani anni dall' uscita di scena della Romeo, ex gestore del patrimonio comunale che, in quanto tale, si occupava anche delle azioni per il recupero delle morosità, il Comune di Napoli torna ad affrontare il problema delle morosità dei suoi inquilini.

     

    CASE POPOLARI NAPOLI CASE POPOLARI NAPOLI

    Mentre la giunta a firma dell' assessore all' urbanistica Carmine Piscopo, ha approvato la delibera, di proposta al Consiglio, relativa al documento di «indirizzi per la redazione del Piano urbanistico comunale, che è poi la cornice del Piano regolatore generale: una visione strategica della città che trova i suoi fondamenti nei concetti di città, ambiente, diritti e beni comuni».

     

    In una nota del Comune si legge che «l'orizzonte temporale guarda la città del 2030 interrogandosi sulle modalità di sviluppo urbanistico future in relazione alle mutate esigenze di mobilità, accoglienza, diritti -diritto all' abitare e alla città-, inclusione, collettività e beni comuni, valorizzazione sociale dello spazio pubblico,tutela della città storica, ambiente e cambiamenti climatici, tutela delle aree verdi e infrastrutture». Il documento individua cinque strategie di indirizzo che sono: la città accessibile e multiscalare; la città sicura e sostenibile; la città accogliente e collettiva; la città produttiva e abitabile; la città attrattiva e rigenerata.

    de magistris de magistris

     

    «Il documento approvato - ha spiegato l'assessore Piscopo - è un documento di indirizzi per la redazione del Puc, ispirato ai grandi cambiamenti che attraversano la nostra città alla scala metropolitana, che costruisce la cornice entro la quale, insieme con il Consiglio Comunale, i rappresentanti del terzo settore, professionisti, le Università e i cittadini verrà scritta la nuova disciplina urbanistica».

     

    Intanto negli uffici del Comune si lavora per dar seguito al protocollo di intesa con Cassa Depositi e prestiti siglato due giorni. Un accordo che nelle sue 12 pagine contiene intese importanti sul fronte delle infrastrutture e della gestione patrimonio immobiliare. Ma soprattutto, nell' articolo 1, al punto 1.2 dell' accordo, alla voce relativa al «supporto finanziario al Comune», si legge la cosa che più sta a cuore a palazzo San Giacomo: «Valutazione di interventi sullo stock di debito esistente nei confronti di Cassa Depositi e prestiti al fine di liberare risorse finanziarie da utilizzare per l' estinzione anticipata di contratti derivati stipulati dal Comune, nonché per la realizzazione di investimenti».

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    E considerato che con Cassa Depositi e prestiti il Comune di Napoli, da prime stime che circolano in queste ore, avrebbe in corso partite per un miliardo di euro circa, ecco che la cosa è rilevante. Inoltre, il Municipio ha da pochi giorni chiesto a Cdp 200 milioni di anticipazione per estinguere circa 3 anni di arretrato nei pagamenti con i fornitori.Una boccata d' ossigeno per l' economia cittadina.

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