Vittorio Buongiorno Rita Cammarone per “il Messaggero”
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«State a casa». Il manager della Asl pontina, Giorgio Casati, non fa giri di parole: in un solo giorno in provincia di Latina ci sono stati 73 nuovi casi di contagio da coronavirus. Da settimane l' ondata di nuovi positivi è andata aumentando in terra pontina, dal 30 agosto ci sono stati 600 casi, in un solo mese ci sono stati quasi più contagiati che in tutto il resto del periodo di pandemia.
L' impennata di ieri fa temere che la situazione sia fuori controllo, anche perché i contagi sono sparsi tra venti dei 33 comuni della provincia. I link sono tutti familiari o legati a persone rientrate da fuori, per vacanze o viaggi di lavoro.
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«Questo ci dice che il virus sta circolando liberamente, non c' è da scherzare» insiste Casati. Che le cose stessero peggiorando si era capito da una settimana, da quando praticamente tutti i sindaci pontini avevano anticipato con loro ordinanze il governatore del Lazio Nicola Zingaretti imponendo l' obbligo di usare le mascherine anche all' aperto senza limiti di orario, mattina, sera, notte. Ma ora è evidente che anche questo non è bastato.
Per domani il prefetto Maurizio Falco ha convocato un vertice in prefettura a Latina alle 12. «Dai link ricostruiti - insiste Casati - è evidente che si frequentano palestre, si gioca al calcio, si va a ballare, ecco perché la situazione sta diventando complicata. Vedremo all' esito dell' incontro in prefettura i provvedimenti da prendere, ma penso sia importante che ciascuno si comporti come se ci fosse il lockdown, uscire è pericoloso». Soprattutto nel capoluogo: solo ieri 25 nuovi positivi.
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«Il sistema più è aperto più favorisce la diffusione del virus, spero le persone comprendano la necessità di avere comportamenti corretti, lavare le mani, usare le mascherine, mantenere il distanziamento - dice il manager Asl - Ma in aggiunta a questo deve passare il messaggio: in questi giorni cercate di non uscire e di non avere contatti, state a casa. Evitiamo di parlare di zone rosse o lockdown, ma il numero è preoccupante, se non invertiamo trend non vedo altre prospettive di provvedimenti che potranno essere presi in settimana con la restrizione della mobilità delle persone.
Che sia zona rossa o provvedimento di chiusura dipende solo dall' aumento del trend». Lo conferma anche quanto dice l' assessore regionale alla Sanità Alessio D' Amato nel suo bollettino quotidiano. «I dati ci confermano che non bisogna abbassare l' attenzione - si legge nella nota - Più mascherine e meno feste. Impennata dei casi in Asl Latina dove a seguito delle indagini epidemiologiche verranno studiate eventuali ulteriori misure».
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Preoccupa anche il numero dei ricoverati: sono saliti a 88 rispetto ai 675 positivi attuali e hanno costretto l' Azienda Sanitaria ad aumentare in tutta fretta i posti letto Covid del Santa Maria Goretti visto che il reparto di malattie infettive era ormai pieno. In pochi giorni buona parte dei 34 nuovi posti sono già stati occupati e dopo molto tempo c' è di nuovo una paziente in terapia intensiva.
Preoccupa anche il numero dei bambini e dei ragazzi contagiati.
Gli ultimi casi sono un neonato di 35 giorni di Fondi e un bambino di Monte San Biagio di 3 anni. Al momento in tutta la provincia sono state messe in quarantena 30 classi.
L' altro punto debole riguarda le Residenze per anziani. L' ultimo caso è stato individuato sabato in una struttura a Latina, per questo l' azienda sanitaria si raccomanda «di non fare visite ai parenti».
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