Stefano Re per ''Libero Quotidiano''
roberto gualtieri
Il decreto Rilancio è diventato una sorta di bastimento sul quale la maggioranza, in commissione Bilancio alla Camera, ieri ha caricato di tutto, con la certezza che ogni cosa scritta lì dentro sarà trasformata in legge entro il 18 luglio, termine entro il quale il provvedimento deve essere approvato dal parlamento. In settimana inizierà l'esame da parte dell'aula e ieri i giallorossi hanno deciso di inserire, tra gli articoli del testo che sarà votato, quello che crea un'ennesima task force, o squadra di consulenti, dal costo previsto di 200mila euro l'anno, a disposizione del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri.
Ce n'era bisogno, tenendo conto che, anche a causa della pandemia, di esperti riuniti in task force se ne contano ormai 450, e che tra i dipartimenti dello stesso dicastero c'è la potentissima ed ultraspecializzata Ragioneria generale dello Stato? Sì, almeno a detta del deputato del Pd Claudio Mancini, autore dell'emendamento in questione, voluto in realtà dal ministro stesso. La norma prevede l'assunzione di «esperti individuati all'esito di una selezione», per un costo massimo di 100mila euro nell'anno in corso e di 200mila euro a partire dal 2021.
Costoro dovranno occuparsi del «corretto trattamento statistico e contabile delle operazioni di partenariato pubblico-privato», in modo che la contabilità nazionale rispetti le «clausole di flessibilità nell'ambito delle regole del Patto di stabilità europeo». Nulla che i tecnici del ministero di via XX settembre non facciano già oggi. Gualtieri, insomma, pare intenzionato a farsi una squadretta alle proprie dipendenze, e naturalmente senza la garanzia che i consigli di questi esperti saranno poi ascoltati (il caso Colao insegna). La cosa non è andata giù all'opposizione.
gualtieri conte patuanelli
In particolare ai deputati di Fratelli d'Italia, i quali hanno visto bocciato dalla maggioranza un loro emendamento che, a costo zero, avrebbe sbloccato la ricostruzione post-sisma nel centro Italia, cancellando il criterio della «conformità urbanistica» e lasciando solo quello della «consistenza edilizia». La Lega, almeno, ha visto approvata la propria proposta per garantire, parole di Matteo Salvini, «un riconoscimento economico vero a medici, infermieri e personale sanitario».
È andata male, invece, ai proprietari d'immobili. In attesa di vedere cosa accadrà alla tassazione sulle case, costoro ieri hanno subito l'ulteriore proroga, dal 1° settembre al 31 dicembre 2020, della sospensione degli sfratti relativi agli affitti ad uso abitativo e non. L'emendamento, proposto da Leu e Pd, è stato approvato dalla maggioranza. «Un atto da irresponsabili e un insulto al diritto di proprietà», ha commentato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.
salvini meloni
«Gli italiani che hanno appena versato i primi 11 miliardi dell'Imu 2020, che il governo non si è neppure degnato di rinviare, se ne ricorderanno». Dovrebbe risolversi con un'elemosina la partita sulle scuole paritarie, "difese" da Italia viva: chiedono almeno un miliardo per non subire ulteriori chiusure, ma a causa dell'opposizione dei grillini non dovrebbero ricevere più di 300 milioni, il doppio della miseria prevista inizialmente. Mancano invece le coperture per gli incentivi alle auto Euro 6 a benzina e gasolio, ed è probabile che se ne riparli in un altro provvedimento.