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    IL DIVANO DEI GIUSTI – FERMI TUTTI! STASERA SU CINE 34 ALLE 21 C’È “FANTOZZI”, IL PRIMO, CAPOLAVORO ASSOLUTO. E DIRE CHE QUANDO USCÌ IN TANTI NON LO CAPIRONO – E SU TV8 ALLE 21,30 TROVATE “GUERRE STELLARI”, IL PRIMO. MICA MALE EH? – IN SECONDA SERATA CIELO CI STUPIRÀ NON POCO CON “SHAME”, CON MICHAEL FASSBENDER SESSO-DIPENDENTE TRISTE. A VENEZIA VENNE ACCOLTO CON ASSURDI FISCHI E MUGUGNI. C’È CHI DISSE (NATALIA ASPESI) CHE I CRITICI ITALIANI SI FOSSERO STORTI QUANDO VIDERO “UN BEL BISTECCONE” COME IL PROTAGONISTA NELLA SUA NUDITÀ FRONTALE E HANNO FATTO INUTILI CONFRONTI – VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    fantozzi e filini fantozzi e filini

    Fermi tutti! Stasera su Cine 34 alle 21 c’è “Fantozzi”, il primo, capolavoro assoluto di Luciano Salce regista e incredibile direttore di casting, Paolo Villaggio, attore e ideatore della saga, Piero De Bernardi e Leo Benvenuti, sceneggiatori, e di mucchio selvaggio di caratteristi, Anna Mazzamauro, Liù Bosisio, Gigi Reder, Peppino Anatrelli, Plinio Fernando, che dette vita a uno dei film italiani più comici che si fosse mai visto.

     

    E dire che allora in tanti non lo capirono. Assieme al capitolo secondo, forma un corpo comico compattissimo che giustifica il successo incredibile dell’intera serie fino a oggi. E, dobbiamo dirlo, è un capolavoro di regia, di costruzione di gag, di fotografia, il punto più alto della carriera di Salce e di Villaggio.

     

     

    Ke Huy Quan INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO Ke Huy Quan INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO

    Certo, a Tv8 alle 21,30 trovate “Guerre stellari”, il primo, diretto da George Lucas con Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Peter Cushing, Alec Guinness, Anthony Daniels. Mica male eh? E a tele San Marino alle 21 passa un capolavoro della commedia sofisticata di George Cukor che è proprio un altro genere rispetto a Fantozzi, cioè “Scandalo a Filadelfia” con Katharine Hepburn, Cary Grant, James Stewart, John Howard.

     

    Notevole anche la scelta di Iris alle21, “Indiana Jones e il tempio maledetto” di Steven Spielberg con Harrison Ford, Kate Capshaw, Ke Huy Quan, Dan Aykroyd, Amrish Puri, Roshan Seth. Canale 20 alle 21,05 si butta su “2 Fast 2 Furious” sequel senza Vin Diesel di Fast & Furious, diretto da un maestro come John Singleton con Paul Walker, Tyrese Gibson, Eva Mendes, Cole Hauser, Ludacris, Michael Ealy, Devon Aoki. Non piacque a nessuno.

     

     

    indiana jones e il tempio maledetto. indiana jones e il tempio maledetto.

    Ha pessime critiche il dramma sentimentale “After” diretto nel 2019 da Jenny Gage con Josephine Langford, Hero Fiennes Tiffin, Selma Blair, Jennifer Beals, Peter Gallagher, Rai Movie alle 21,10. Trattasi di amore tormentato con un bel ragazzo che nasconde qualcosa di poco simpatico.  Se vi piace subito dopo, alle 22,55, vi beccate pure il sequel, “After 2” diretto da Roger Kumble ma con gli stessi protagonisti, Josephine Langford e Hero Fiennes Tiffin, e Dylan Sprouse, Louise Lombard, Charlie Weber.

     

     

    rush hour 3 missione parigi 1 rush hour 3 missione parigi 1

    Forse è più divertente l’action comicarolo “Rush Hour 3 – Missione a Parigi” di Brett Ratner con Jackie Chan e Chris Tucker, Yuki Kudo, Yvan Attal e cammei illustri, Max Von Sydow, Roman Polanski. Rai Storia alle 21,10 presenta il polpettone di coproduzione “I sequestrati di Altona” diretto con la mano sinistra da Vittorio De Sica, scritto da Abby Mann e Cesare Zavattini dal dramma teatrale di Jean-Paul Sartre e castone, Sophia Loren, Maximilian Schell, Fredric March, Françoise Prevost, Robert Wagner e Gabriele Tinti, Rai Storia alle 21,10.

     

    La storia è quella di un ufficiale tedesco criminale, nascosto per anni in soffitta dalla ricca famiglia (più o meno i Krupp) per proteggerlo, che a una certa dovrà pure uscire fuori. Schell usciva dall’Oscar per “Vincitori e vinti”. Il film fu un disastro epocale. Attenzione ai quadri alle pareti che si dicono dipinti da Franz, il sequestrato, sono in realtà del blasonatissimo, al tempo, Renato Guttuso.

     

     

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    Cielo alle 21,15 presenta il pesantissimo “Don Jon”, sorta di rilettura sboccata-erotica del Don Giovanni diretta e interpretata da Joseph Gordon Levitt in versione maniaco sessuale con Scarlett Johansson, Julianne Moore, Brie Larson, Glenne Headly, Tony Danza. Le ragazze del cast salvano tutto.

     

    Italia 1 alle 21,15 presenta invece quello che viene considerato il miglior episodio di Harry Potter dell’intera serie, cioè “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” diretto da Alfonso Cuarón con Emma Watson, Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Gary Oldman, Maggie Smith. Un po’ vecchiotto il drammone di guerra al femminile “Charlotte Gray” diretto dalla bravissima Gillian Armstrong con Cate Blanchett scozzese che si arruola nella resistenza francese per ritrovare il fidanzato pilota scomparso, Billy Crudup, Michael Gambon, Rupert Penry-Jones, Tv2000 alle 21,20.

     

     

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    Passiamo alla seconda serata con “Sogni mostruosomante proibiti” diretto da Neri Parenti con Paolo Villaggio, Janet Agren, Alessandro Haber, Paul Muller, Alida Valli, Camillo Millio, Ennio Antonelli, Cine 34 alle 23,05. Comicità di grana grossa, però divertente. Villaggio è un disegnatore di fumetti con fidanzata racchia (si può dire?) e suocera cattiva, Alida Valli. Ballerà il “Lago dei cigni” coreografato da Paolo Gozlino, poi risponderà alla domanda del quiz di Mike da un miliardo (“Mi dica il nome degli spettatori della curva sud settore terzo della partita Brasile-Perà giocata nel…”), poi farà Tarzan nella giungla, Superman, sfiderà Borg a tennis con commento di Bisteccone Galeazzi.

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    Rai 5 alle 23,05 ci porta nelle guerre degli irlandesi contro gli inglesi nel 1919, “Il vento che accarezza l’erba” di Ken Loach con il Cillian Murphy di “Oppenheimer”, Padraic Delaney, Liam Cunningham, Gerard Kearney, William Ruane. Cielo alle 23,15 ci stupirà non poco con “Shame”, meraviglia di Steve McQueen alla sua opera seconda con Michael Fassbender sesso-dipendente triste in quel di New York, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Hannah Ware.

     

     

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    A Venezia il film venne accolto con assurdi fischi e mugugni da una critica che appena vede qualcosa di diverso dall'ovvietà, sta male. C’è anche chi disse (Natalia Aspesi) che i critici italiani si fossero storti già nei primi minuti quando videro “un bel bisteccone” come il protagonista nella sua nudità frontale e hanno fatto inutili confronti. Può essere.

     

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    In pratica Fassbender è David, yuppie che sogna gli anni ’60 ma è tormentato dall’idea e dalla pratica del sesso in quel di New York. Mantiene il proprio equilibrio su un filo, ma non riesce a staccarsi dal porno via internet, mignotte, autoerotismo. Per lui è un’ossessione che lo condiziona nel rapporto con le altre donne.

     

    Poi entra in campo la sorellina Sissy, Carey Mulligan, che si concede facilmente ai maschi e spera sempre che sia amore e il quadro è più chiaro. I due fratelli, apparentemente soli al mondo, irlandesi arrivati da piccoli nel New Jersey, nascondono un passato (“Non siamo cattivi”, è la spiegazione di Sissy, “è che veniamo da un brutto posto”), e vivono il quotidiano con dolore. Lui si butta nel sesso per scomparire, soffrire e espiare. Lei vede nel suicidio l’unico modo per comunicare con lui e riportarlo a un’idea di famiglia.

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    Come “Hunger”, che pure era un film storico, lo sciopero della fame di Bobby Sands ribelle irlandese in carcere, “Shame” parte dal martirio per arrivare a un riscatto cattolico e a un’idea di comunità. Grande, difficile film, con due interpretazioni da urlo dei suoi protagonisti (soprattutto Fassbender) non venne capito dal nostro pubblico che lo videro come un film erotico-intellettualoide alla Chérau.

     

     

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    Cine 34 all’1 presenta il meno interessante “Ravanello pallido” di Gianni Costantino con Luciana Littizzetto, Massimo Venturiello, Neri Marcoré. E’ il film che avrebbe dovuto lanciare nella commedia Luciana Littizzetto, anche se è terribile. Eppure non andò affatto male, anzi, inoltre è curioso perché esplorava dal di dentro (il produttore è Beppe Caschetto) il mondo della tv italiana e del rapporto fra agenti, star, direttori di rete.

     

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    La scena clou è quando Massimo Venturiello, cercando di ingraziarsi il direttore di una rete Rai, gli offre una rara copia de “La società dello spettacolo” di Guy Debord e gli fa “Legga l’introduzione”. Al posto dell’introduzione c’è una busta di cocaina… Ovviamente tutti voi sapete chi è l’autore dell’introduzione del saggio di Debord in italiano. E io mi sono sempre domandato a che servisse questa gag assurda dentro il film.

     

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    Iris all’1,40 presenta un misterioso e sconosciuto action americano, “La forza della vendetta” di Jonathan Winfrey con Mandingo Warrior, Bradford Tatum, David Huggins, Stacey Randall, Dan Gauthier. Rai 3 alle 2,25 rispolvera il sontuoso “Carosello napoletano” di Ettore Giannini con Paolo Stoppa, Sophia Loren, Giacomo Rondinella, Clelia Matania, Léonide Massine.

     

    E Cine 34 alle 2 30 ripropone il film tv “Provare per credere” di Sergio Martino con Gianni Ciardo, Patrizia Pellegrino, Guido Angeli, Tinì Cansino, Silvio Spaccesi, Pamela Prati, Gegia, Maurizio Mattioli. Unico film di Guido Angeli. Si spogliano sia Patrizia Pellegrino che Tinì Cansino. Lo dico per i fan.

     

     

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    Italia 1 alle 2,55 presenta quello che è forse il miglior film di Paolo Virzì, “Ovosodo”, tutto ambientato a Livorno con Edoardo Gabbriellini protagonista, Marco Cocci, Nicoletta Braschi, Claudia Pandolfi, Malcolm Lunghi, Paolo Ruffini, Regina Orioli. Molto vero e sentito. Piuttosto raro anche “Commedia sexy” di Claudio Bigagli con Ricky Tognazzi, Alessandro Benvenuti, Elena Sofia Ricci, Giuppy Izzo, Micaela Ramazzotti, Roberto Brunetti detto Er Patata, Pat O'Hara, Claudio Bigagli, Francesco Venditti, commedia di coppie in cerca di nuove motivazioni. Non piacque a nessuno.

     

     

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    Piacque molto a tutti, invece, “La scuola” diretto da Daniele Luchetti, tratto dalle storielle scolastiche che Domenico Starnone, professore e giornalista al Manifesto, pubblicava regolarmente sul giornale una trentina d’anni fa. Nel film ci sono Silvio Orlando, Anna Galiena, Fabrizio Bentivoglio, Antonio Petrocelli. Fu il film che cambiò la vita a Starnone e gli aprì una strada come soggettista e sceneggiatore di grande prestigio.

     

    Chiudo con “Yankee”, Rai Movie alle 5, folle spaghetti western diretto da Tinto Brass con Philippe Leroy, Adolfo Celi, Jacques Herlin, Tomas Torres. Unico, curiosissimo western diretto da Tinto Brass con i dialoghi di Giancarlo Fusco e la musica di Nini Rosso. C’è perfino il loro amico pittore, Schneider, in un cammeo. Un delirio.

     

     

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    “Perché faccio un film western?”, dichiara nel 1966 a un giovane Dario Argento giornalista di “Paese Sera”, “semplicemente perché non mi facevano fare altri film che mi interessavano. Le ispirazioni del mio Yankee sono i quadri di Dalì, De Chirico del periodo metafisico (le piazze vuote) e infine la mia bibbia, il mio manuale, i fumetti sadici italiani”. 

     

    E, ancora: “Non ci sono né buoni né cattivi in Yankee. Ci sono due personaggi: Concho, un capomafia sadico a vuoto che controlla tutto il contrabbando in una zona di frontiera, e lo Yankee. Concho ha una concezione romantica del potere: vive in una rocca, comanda dispoticamente, è insomma un vecchio. Lo Yankee, che è invece Philippe Leroy, combatte da solo con astuzia. È la lotta fra il toro (Concho) e il torero (Leroy): il torero ubriaca l’avversario fino al momento in cui gli dà la stoccata.”

     

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    Di Mirella Martin, bonissima, inquadra solo l’ombelico. È l’unica cosa che gli interessi. Ma in una sequenza già molto audace la ritroviamo uccisa da Concho, perché si è resa impura scopando (ma non era sicurissimo) con l’americano, nuda attaccata a un palo in mezzo a una piazza. Logico che il produttore sbrocchi e gli rimonti il tutto. Per lui il film non funziona, non ci sono assolutamente totali. Così Tinto si incazza e disconosce il film, definendolo “mutilato, rifatto e modificato”.

     

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    “Ho ritirato la firma quando ho litigato con i produttori, era un film a ideogrammi, nelle intenzioni, come nella scrittura cinese, e cioè un segno stava a indicare un concetto. Il primo vantaggio era che avevo già fatto di una parte del film, poi ci fu la baruffa col produttore, che ci ha sbattuto fuori; si vedevano i dettagli, la colt, lo sperone, e questo lasciò tutti sconcertati, perché cercavo di tradurre la tavola dei fumetti sullo schermo, operazione che poi ho ripreso in Col cuore in gola, in cui mi sono fatto addirittura disegnare da Crepax tutta una serie di tavole per i momenti d’azione.” (“Amarcord”).

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