Marco Giusti per Dagospia
Il tesoro dell Africa
Che vediamo stasera? Dago vorrebbe vedere solo vecchi film anni ’40 e ’50, che purtroppo sembrano scomparsi in tv. Gli consiglio di recuperare due film che adoro e per cui impazzirà. Su Netflix una assoluta follia come “Il tesoro dell’Africa” o “Beat the Devil”, diretto da John Huston, scritto dallo stesso Huston assieme a un giovane Truman Capote con Humphrey Bogart, Jennifer Jones, Gina Lollobrigida, Robert Morley, Peter Lorre, Marco Tulli, interamente girato a Ravello, coprodotto da Huston e da Angelo Rizzoli.
Netflix lo presenta in una copia perfetta, restaurata, con un bianco e nero spettacolare. Un gruppo di sbandati internazionali spiaggiati sulla costiera amalfitana a Ravello nel dopoguerra alle prese con un misterioso colpo da realizzare. Bogart trovava Gina la donna più sexy che avesse vista da anni, “fa sembrare Marilyn Monroe una specie di Shirley Temple”, Huston trovava Truman Capote, che scriveva con la sua macchina da scrivere giorno per giorno sul set, "… una furia.
pandora
Aveva l'inclinazione all'umorismo più dannatamente strampalato che tu avessi mai sentito." Era stato David O. Selznick ad avergli mandato Capote come sceneggiatore, come gli aveva mandato sua moglie Jennifer Jones come protagonista, in un ruolo assurdo. La vediamo sputare per terra nella prima inquadratura. Bogart ha un incidente durante la lavorazione e si rompe i denti davanti. Huston lo guarda con la bocca sporca di sangue e sbotta a ridere e a Bogart gli esce un “"John . . . you dirty, no-good thun-of-a-bith!". Non riuscendo a esprimersi bene per parecchio tempo, Huston e il suo produttore esecutivo Jack Clayton acchiappano un giovane Peter Sellers per doppiare perfettamente Bogart in qualche scena dove non riusciva a esprimersi bene. Peter Ustinov doppia in inglese una serie di attori italiani…
il ritorno di mary poppins 7
A Dago consiglio anche di vedersi su Amazon Pime Video un capolavoro folle in Technicolor come “Pandora” di Alber Lewin con Ava Gardner nel ruolo della mitica Pandora, divinità che fa perdere la testa a tutti i maschi, e James Mason come l’Olandese Volante, costretto da una maledizione a girovagare in eterno per i mari a meno che una donna si innamori di lui al punto di perdere la sua stessa vita. Film stravagante, nella scena con l’auto in corsa sulla spiaggia si vede anche il poeta Dylan Thomas.
il ritorno di mary poppins 5
Non solo. Man Ray, amico dello stravagante regista, dipinse i quadri del film, penso anche il “finto” De Chirico, e costruì la scacchiera con pedine bianche e rosse che è spesso in bella vista, ora sta a Chicago in un museo col titolo Man Ray Chess Set. E fu il fotografo di scena di Ava. Lei è meravigliosa. A Cardiff che le chiedeva come voleva essere ripresa, i segreti del suo volto e della sua pelle, disse che dava il meglio di sé il primo giorno di mestruazioni. Cardiff si adeguò, pare.
IL PRIMO NATALE 2
Passiamo a cosa vedere stasera in chiaro. Rai Uno propone alle 21, 30 “Il ritorno di Mary Poppins” di Rob Marshall con Emily Blunt, Ben Whishaw, Lin-Manuel Miranda, Julie Walters, Emily Mortimer, Colin Firth. Magari non bello come l’originale, ma decisamente riuscito. Non era facile far qualcosa di meglio o di paragonabile al vecchio “Mary Poppins” con Juilie Andrews. Canale 5 propone invece il film natalizio di Ficarra e Picone del 2019, “Il primo Natale” con Massimo Popolizio, Roberta Mattei, Giacomo Mattia.
ficarra e picone il primo natale
La cosa che mi fa ancora più ridere riguarda i cannoli primordiali che un pasticcere di Agrigento dell’Anno Zero chiama “cilindroni”, perché hanno una vaga forma di cilindro. Non sono ancora buoni come quelli originali, basteranno pochi dettagli a dargli il giusto sapore… Falsità storica? No, sostiene Salvo Ficarra, che davvero i cannoli esistevano da prima della nascita di Cristo.
Basterebbe questa invenzione tutta siciliana per farci amare Il film, impostato non solo come un viaggio nel tempo tra il comico e il drammatico, Ficarra e Picone finiscono a Betlemme nell’anno Zero, pensa un po’, ma anche come grande film natalizio per tutta la famiglia, un po’ come un tempo erano i kolossal biblici tra Ben-Hur e La più grande storia mai raccontata. Ovvio che non si possano fare confronti con questi mammuth della Metro Goldwyn Mayer anni ’60, ma lo sforzo produttivo e creativo per realizzare un Anno Zero credibile con una Palestina ricostruita in Marocco dove farci muovere i due comici palermitani, si sente e mi sembrò allora totalmente riuscito.
IL PRIMO NATALE
Nella storia, Salvo, ladruncolo che cerca di rubare il bambinello del 600 alla chiesa di un paese, e Don Valentino, il prete del paese che cerca di rendere il più possibile realistico il suo presepe e sta facendo il casting per il ruolo di San Giuseppe quando si presenta, camuffato e con barba, Salvo, finiscono misteriosamente, grazie a un magico cespuglio, nell’Anno Zero, fra romani invasori, Erode e il suo esercito, gli Zeloti pronti a insorgere. Ci sono pure una bella vedova, Roberta Mattei, che piace molto a Salvo, e una guerriera Zelota pazza per Valentino. Ovviamente i nostri due eroi, malgrado le diverse tendenze, uno ladro e l’altro prete, finiranno per avere un ruolo attivo nella prima notte di Natale della storia cattolica. Un film sulla pace, sull’emigrazione, oggi ancora più attuale di quattro anni fa.
il primo natale
Su Italia 1 alle 21, 20 passa “Il cavaliere oscuro”, il miglior Batman della trilogia di Christopher Nolan con Christian Bale, Heath Ledger nel ruolo della sua vita, Michael Caine, Gary Oldman. Canale Nove alle 21, 25 propone il grande western ideato, prodotto e supervisionato da Sergio Leone, scritto da Ernesto Gastaldi e diretto da Tonino Valerii, a parte quattro-cinque scene dirette dallo stesso Leone, “Il mio nome è nessuno” con Terence Hill, Henry Fonda, Jean Martin, Piero Lulli, Mario Brega. Ha delle cose ancora oggi bellissime.
Tv8 alle 21, 30 presenta invece il più moderno “Star Trek Into Darkness” di J.J. Abrams con Chris Pine, Zachary Quinto, Zoë Saldana, Karl Urban, Benedict Cumberbatch, John Cho. Non piacque a tutti, Anthony Lane del “New Yorker” lo stroncò, ma generalmente funzionò nell’ormai lontano 2015.
il ritorno di mary poppins 3
Il mio film preferito della serata è il favoloso fantasy “Camelot” di John Boorman, Warner TV alle 21, 30, la più bella versione della storia di Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda. John Boorman si re-inventa il fantasy e anticipa tutto quello che verrà dopo, anche “Games of Throne”. Interpretato da attori inglesi bravissimi, ma allora sconosciuti per il mercato internazionale. Nigel Terry come Re Artù, Helen Mirren come terribile e ultrasexy Morgana, Nicol Williamson come Merlino, Nicholas Clay come Lancillotto, Cherie Lunghi come Ginevra, Paul Geoffrey come Parsifal, ma ci sono anche Ciaran Hinds, Gabriel Byrne e Liam Neeson come Galvano.
heath ledger joker il cavaliere oscuro
La United Artist avrebbe voluto Max Von Sydow come Merlino, Boorman Donald Sutherland, che stava su un altro set, e alla fine fecero la scelta più rischiosa, l’attore shakesperiano Nicol Williamson, particolarmente dedito alla bottiglia. Helen Mirren e Nicol Williamson venivano da una disastrosa edizione teatrale di “Macbeth”, ma fecero pace e si trovarono benissimo. I due sono la forza del film, ma ci sono new entry eccellenti, come Liam Neeson, che si fidanzò sul set con Helen Mirren e rimasero quattro anni insieme. Per riuscire a fare il film come voleva, Boorman pensò bene di girare prima “L’esorcista II”, che invece fu un terribile fiasco. Il montaggio originale durava tre ore. Molte le scene tagliate, ahimé.
il cavaliere oscuro
Mi sembra una assoluta rarità “Un angelo per papà”, ultimo film girato nel 1996 a 70 anni di Robert Ellis Miller, che ci aveva dato il non scordato “Il cuore è un cacciatore solitario”, con Diana Scarwid, Robert Urich, Tegan Moss, Britt Irvin, Alexander Pollock, Tom Heaton, dove tre fratelli, in piena Depressione negli anni ’30, attraversano l’America per andare a chiedere al presidente Hoover la grazia di liberare il padre, in carcere, per poter fare il Natale con lui. Il titolo originale era “The Angel of Pennsylvania Avenue”. Non ha nessuno status critico. Lo trovate su TV2000 alle 20,55.
Su Iris alle 21 trovate il buon carcerario “Viaggio in Paradiso” di Adrian Grunberg con Mel Gibson, Peter Stormare, Dean Norris, Daniel Gimenez Cacho, Kevin Hernandez, dove il protagonista è un gringo rinchiuso nelle terribili prigioni messicane. Peter Bradshaw scrive che si sono tocchi alla Elmore Leonard-Quentin Tarantino. Mica male.
ZOE SALDANA STAR TREK INTO DARKNESS
Su Cine 34 alle 21 trovate la commedia italiana diretta con molta grazia da Luca Lucini, “Amore, bugie e calcetto”, con Claudio Bisio, Claudia Pandolfi, Giuseppe Battiston, Angela Finocchiaro, Filippo Nigro. Un film che non ebbe la fortuna che si meritava quando uscì, ma aveva una sua delicatezza nel tratteggiare la vita di cinque trentenni, tutti con delle loro realtà, che sono uniti dall’amore per il calcetto.
Su Canale 20 alle 21, 05 trovate il sequel di “Matrix”, cioè “Matrix Reloaded”, diretto nel 2005 ancora da Andy Wachowski, Larry Wachowski con Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss, Hugo Weaving, Jada Pinkett Smith, Gloria Foster, e una Monica Bellucci bellissima ma un po’ impacciata. Per i fan vale la riflessione critica che nel film si trova “Everything I wanted in a Matrix sequel”.
star trek into darkness
Rai Movie alle 21, 10 ci scodella il sequel del primo Sissi, cioè “Sissi, la giovane imperatrice” di Ernst Marischka con Romy Schneider, Karlheinz Böhm, Magda Schneider, Gustav Knuth, Josef Meinrad. Canale 27 alle 21, 10 presenta invece “Rocky Balboa”, sequel del 2006 della saga, scritto, diretto e interpretato da Sylvester Stallone on Sylvester Stallone, Burt Young, Antonio Tarver, Geraldine Hughes, Milo Ventimiglia.
il ritorno di mary poppins
Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 trovate “The Twilight Saga: Breaking Dawn - Part 1”, finalone della saga diretto da Bill Condon con Kristen Stewart, Robert Pattinson, Dakota Fanning, Taylor Lautner, Michael Sheen. La7 alle 21, 15 si butta sugli scontri tra romani e inglesi selvaggi con “The Eagle” di Kevin Macdonald con i romani alla conquista della Scozia e un cast capitanato dal bisteccone Channing Tatum, Jamie Bell, Donald Sutherland, Tahir Rahim. Grande spreco di soldi e di talenti. Stroncato da gran parte della critica, bollato come un “poor man’s Gladiator”.
Camelot
Passiamo alla seconda serata con la stuzzicante e riuscita lesbo-comedy “Non ti presento i miei”, diretto nel 2020 da Clea DuVall con Kristen Stewart, Mackenzie Davis, Aubrey Plaza, Alison Brie, Dan Levy, Mary Steenburgen, dove una coppia di fidanzate decide di passare il Natale a casa di una delle due. Grande cast femminile, anche Aubrey Plaza! Ottime critiche. Quanto a commedie possiamo sempre fare un ripassa della strepitosa e copiatissima “Cena tra amici” o “Le prénom” di Alexandre de La Patellière e Mathieu Delaporte con Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Charles Berling, Guillaume De Tonquedec, La7D alle 23, 20.
Non ti presento i miei
Su Rai4 alle 23, 25 trovate la commedy-action “Innocenti bugie” di James Mangold con Tom Cruise che fa coppia con Cameron Diaz, Maggie Grace, Peter Sarsgaard, Paul Dano, Marc Blucas. Non funzionò moltissimo. LA7 alle 23, 40 propone “Nomad. The Warrior”, filmone storico kazako diretto da Sergei Bodrov e Ivan Passer con Kuno Becker, Jay Hernandez, Jason Scott Lee, Doskhan Zholzhaksynov, Ayanat Ksenbai.
Non ti presento i miei
Il film venne iniziato nel 2004 con la produzione dei fratellini Weinstein, la regia di Ivan Passer e la fotografai di Ueli Steiger. Venne bloccato e ripartì nel 2005 con la regia di Sergei Bodrov e la fotografia di Dan Laustsen. Magari vi divertite con la “Biancaneve” diretta da Tarsem Singh con Julia Roberts come matrigna, Lily Collins, la figlia di Phil Collins come Biancaneve, Armie Hammer, Nathan Lane, Mare Winningham, Michael Lerner. Una decina d’anni fa uscirono fin troppe riletture di Biancaneve.
Non ti presento i miei
Su Canale Nove a mezzanotte arriva un tardo Bud&Terence, cioè “Botte di Natale”, diretto da Terence Hill con Anne Kasprik, Ruth Buzzi, Ron Carey, Eva Hassmann. Rai Tre a mezzanotte e 05 presenta il divertente “La fortuna dei Logan” o “Logan Lucky”, commedia di Steven Soderbergh con Channing Tatum, Adam Driver, Seth MacFarlane, Riley Keough, Katie Holmes.
E’ una sorta di sotto Ocean’s Elevan, ambientato tra il West Virginia e il North Carolina, scritto dalla moglie del regista, Jules Asner, sotto lo pseudonimo di Rebecca Blunt, e fotografato sempre da lui, come la serie The Knick, col nome di Peter Andrews. Il titolo originale, Logan Lucky, allude ironicamente alla maledizione dei fratelli Logan, Jimmy e Clyde, interpretati da Channing Tatum e da Adam Driver, che li colpisce quando sembra che tutto stia andando bene.
innocenti bugie 2
Così Jimmy si è rotto una gamba mentre stava al massimo da giocatore professionista di rugby, mentre Clyde ha perso un braccio, anzi una mano, proprio quando stava rientrando dalla sua seconda missione in Iraq. C’è pure una terza sorella Logan, Mellie, interpretata da Riley Keough, che non è però stata toccata dalla cattiva sorta. Sfidando appunto la sfiga di famiglia, Jimmy organizza un megacolpo al caveau dove vanno a finire i soldi delle scommesse delle corse automobilistiche della Nascar, che coinvolge il fratello Jimmy, barista, e certo Joe Bang, un Daniel Craig coi capelli biondi cortissimi, e i suoi due fratelli.
innocenti bugie 1
Joe Bang, che sta però in carcere, è l’unico che possa fare esplodere il muro del caveau con facilità. Tutto il film è dedicato alla costruzione del colpo, alla sua esecuzione, ai tanti colpi di scena successivi, mentre vengono alla luce i caratteri dei personaggi coinvolti. Sodenbergh offre anche al più piccolo dei personaggi che racconta uno sguardo o una angolazione particolare, forte non solo di una scrittura molto ben congegnata, ma anche della presenza di caratteristi di extra lusso, come Hillary Swank, nei panni della poliziotta, Dwight Yoakam come guardiano del carcere, Katie Holmes e Katherine Waterstone, cioè la prima moglie di Jimmy e il suo nuovo amore. Infarcito di musica country con un occhio particolare a John Denver (“Take Me Home, Country Roads”) ma anche a John Fahey, il film è un grande divertimento per tutti, una macchina di grande intelligenza, forse troppa per il mercato americano.
botte di natale 3
Su Cine 34 all’1, 15 trovate il postatomico italiano “2019 dopo la caduta” diretto da Sergio Martino con Michael Sopkiw, Edmund Purdom, Anna Kanakis, seguito alle 2, 45 sullo stesso canale da “Anno 2020: i gladiatori del futuro”, diretto da Joe D’Amato e George Eastman con Al Cliver, Harrison Muller, Donal O'Brien, Sabrina Siani, Daniel Stephen, Peter Hooten, Hal Yamanuchi, i fratelli Ukmar, grandi cascatori, Rolando De Santis più noto come Er Chiodo, mitico caratterista amato da Fellini, chiamato Chiodo perché non mollavo mai (“Maestro, ha una parte per me?”) per non parlare di Maurizio Streccioni, caratterista capace di scoreggiare al comando (diceva il compianto Nick Di Gioia) per rendere allegro il set.
2019 dopo la caduta di new york.
Chiudo con un Totò che non ho mai visto e che viene considerato moscetto, “I tre ladri” di Lionello De Felice, vecchio fascistone, con Totò, Simone Simon, Jean-Claude Pascal, Gino Bramieri, Giovanna Ralli, Rete 4 all’1, 45. Per le prossime Biennali Cinema del governo Meloni possiamo proporre il recupero di tanti vecchi cineasti fascisti che fecero film nel dopoguerra. Uno era De Felice, già autore di “Costantino il grande”. Ricordava Umberto Lenzi, assistente regista sul film, che “De Felice cresciuto alla scuola di Alessandro Blasetti, ne aveva ripreso certi eccessi da regista.
Avrebbe voluto fare grandi movimenti di macchina e scene complesse che erano irrealizzabili con un set così complesso e pieno di comparse. Prima di girare una scena, attori e maestranze dovevano aspettare ore le idee fumose di De Felice”. Stressò tutti. Belinda Lee, che allora era una star, ritornò infuriata a Roma dalla Jugoslavia per l’inutile fatica sprecata sul set.
il ritorno di mary poppins 4
Tutto questo fece lievitare i costi e obbligò il produttore a rigirare anche gran parte del materiale a Roma e dintorni, soprattutto a Viterbo, sotto la regia di Mario Costa, regista più pratico e attento. Lenzi ricordava che il produttore, Felicioni, il direttore di produzione, Jacopo Comin, come lo stesso De Felice, erano tutti vecchi fascisti (Comin aveva addirittura il busto del Duce in ufficio). Ottima occasione per Buttafuoco&co.
i tre ladri il ritorno di mary poppins 2
botte di natale 2 2019 dopo la caduta di new york. i tre ladri anna kanakis in 2019 dopo la caduta di new york botte di natale 1