FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
C’è un bizzarro innamoramento dei soi-disant liberali italiani per Javier Milei, il presidente argentino ieri ospite della melonata del Circo Massimo. Gente nata nei consigli comunali e nei cda delle partecipate tipo Luigi Marattin, editorialisti che inneggiano all’anarco-capitalista da fondazioni liberali sovvenzionate dallo Stato (Alessandro De Nicola), interi giornali che sopravvivono grazie ai soldi del contribuente e tanti altri, tutti innamorati della motosega, dei tagli, di ”odio lo Stato”, afuera!
Ieri Il Foglio, bastione del liberismo creato e campato dallo Stato-ladro, s’è emozionato per la lectio magistralis (“che i peronisti italiani dovrebbero capire”) tenuta da Milei venerdì ricevendo il premio Milton Friedman dal Tempo degli Angelucci (è tutto vero!): “Sono un fondamentalista della scuola austriaca, disprezzo lo Stato, sono dentro per distruggerlo”. E Il Foglio uguale: prova a distruggere lo Stato a botte di due milioni l’anno di sussidi. Il lavoro è lungo, ma la pazienza ai veri liberisti non manca di certo. Afuera!
javier milei giorgia meloni foto lapresse 1JAVIER MILEI A QUARTA REPUBBLICAmeloni mileimarco travaglio a otto e mezzo
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