nicolas maduro referendum per l annessione dell esequibo
Estratto dell'articolo di Sara Gandolfi per il “Corriere della Sera”
È grande quanto metà dell’Italia ma è ricca di minerali preziosi e di petrolio. Per questo la regione selvaggia dell’Esequibo potrebbe finire per scatenare una guerra in America Latina. È quello che temono in molti dopo il referendum, dall’esito scontato, che si è tenuto ieri in Venezuela per l’annessione di quest’area contesa, da tempo amministrata dalla Guyana (di cui rappresenta il 70% della superficie).
la regione dell esequibo
Il presidente Nicolás Maduro sostiene che è stata «rubata» dai colonialisti: «Stiamo risolvendo con mezzi pacifici e democratici un’espropriazione imperiale durata 150 anni», ha detto dopo aver schierato i militari in tutto il Paese. [...] Le tensioni sono riesplose con prepotenza quando nel 2015 è stato scoperto un ricco giacimento di petrolio al largo delle coste dell’Esequibo, nell’Oceano Atlantico, e la Guyana ha firmato accordi di esplorazione con la Exxon.
Venerdì scorso, la Corte internazionale di giustizia ha ordinato al Venezuela di non intraprendere alcuna azione «che possa alterare il controllo della Guyana su Esequibo». Nel dubbio, vista la situazione anche il Brasile, con cui l’Esequibo confina, ha potenziato la presenza militare nell’area.
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