1 – «VIAGGI ESOTICI ALLA VOLTA DI CROTONE» LE FRASI CHOC NELL’ORDINANZA DEL GIP
Estratto dell'articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
michele ciociola gip del tribunale di crotone
La sorpresa arriva già a pagina due. «In attesa dell’atteso e osannato turismo croceristico, l’Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni». […] L’ordinanza che convalida il fermo di due presunti scafisti per la strage di migranti davanti alle coste calabresi di Cutro, comincia davvero in quel modo. E se quella frase sembra creativa, diciamo così, le altre a seguire hanno del surreale.
Michele Ciociola — così si chiama questo giudice delle indagini preliminari — dice che sì, i due indagati meritano di rimanere in carcere; perché rischiano di commettere di nuovo gli stessi reati per i quali sono stati fermati e poi perché, se liberi, ci sono buone probabilità che fuggano. Ma questo lo dice dopo, sul finale. All’inizio invece scrive un prologo che definire irrituale è un eufemismo.
naufragio migranti coste calabria cutro
Passaggi tipo: «Immarcescibili e sempre più opulente organizzazioni criminali turche brindano all’ultima tragedia umanitaria (il disastroso terremoto che inghiottiva parte della Turchia e della già martoriata Siria) che regalerà ai loro traffici ulteriori miriadi di disperati. Nel frattempo — sconfina nell’aulico — ha trovato tragica epifania quanto già in tante occasioni sfiorato e preconizzato».
Di più: «Lungi dall’ergersi alla Cassandra di turno, chi scrive, gravato dagli orrori dell’ultima mareggiata pitagorica, si accinge a vagliare l’ultimo fermo disposto in materia di immigrazione clandestina». Ma prima di vagliare va detto che «diversamente dal consueto, il caso di specie registra decine di vittime, vittime di un destino sordo alle loro speranze e di uno stato di necessità non altrimenti fronteggiabile se non alla mercè di disperati viaggi della speranza».
l'ordinanza di convalida dei fermi dei presunti scafisti firmata dal gip di crotone michele ciociola
Sarebbe già sufficiente così. Un prologo davvero singolare. Ma il giudice Ciociola va oltre anche valutando i gravi indizi di colpevolezza. Lì parla del suo «crinale esperienziale», grazie al quale, a proposito della nazionalità turca degli scafisti, ha notato che per «l’eco del conflitto ucraino» è «venuta meno la manovalanza russofona» e che «negli ultimi mesi gli aurighi dei natanti sono quasi esclusivamente di nazionalità turca». Ancora.
Quando parla del presunto capo degli scafisti e del fatto che i migranti «mentre principiavano i soccorsi, cercavano di dar sfogo alla loro disperazione aggredendolo», aggiunge che «è di meridiana evidenza che, ove non coinvolto nella gestione del mortifero viaggio, risulterebbe del tutto inspiegabile la reazione dei migranti». E che sia chiaro: «Lo sbarco non può essere frutto di un epifenomenico accordo tra quattro amici al bar che, imbattutisi per caso in almeno 180 disperati, decidono di affrontare i perigli del mare per speculare sul loro desiderio di libertà». […]
2 – IL GIP E LA TENTAZIONE DELLA SATIRA CHE NEANCHE IL LUTTO RIESCE A FRENARE
Estratto dell'articolo di Sebastiano Messina per “la Repubblica”
michele ciociola gip del tribunale di crotone
Davanti alla lunga fila di bare allineate al palasport di Crotone, il primo magistrato chiamato a emettere un provvedimento di giustizia poteva scegliere se usare un registro severo — per sottolineare la responsabilità dei presunti colpevoli — oppure un lessico solenne — se voleva rimarcare la gravità del reato — o ancora una prosa sobria e asciutta — preferendo scomparire dietro il suo ruolo per lasciar parlare i fatti e la legge.
E invece il dottor Michele Ciociola, che non è un semplice gip ma il coordinatore di tutti i gip di Crotone, dovendo convalidare il fermo di due presunti scafisti del naufragio di domenica ha deciso che era ora di mostrare al mondo il suo talento di scrittore satirico.
[…] Ha immaginato «immarcescibili organizzazioni criminali turche che brindano» e ha descritto una «mareggiata pitagorica» che realizzava una «tragica epifania», concludendo con la descrizione di se stesso costretto a «vagliare l’ultimo fermo» ma «lungi dall’ergersi alla Cassandra di turno».
naufragio di migranti a steccato di cutro, crotone 1
Parole superflue, oltre che fuori luogo. Ed è amaro constatare che nemmeno una strage di poveri cristi riesce a fermare, nei tribunali, il contagio del protagonismo.
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