HILLARY CLINTON
Hillary Clinton ha la polmonite ed è disidratata. Questa la probabile causa del malore avuto mentre partecipava alla cerimonia di Ground Zero per il quindicesimo anniversario degli attentati dell'11 settembre. Il colpo di scena - dopo i tanti misteri attorno all'episodio - arriva in serata, con una dichiarazione del medico curante della ex first lady. Lisa Bardack, spiega in una nota come la polmonite le sia stata diagnosticata venerdì scorso, in seguito ad esami più approfonditi eseguiti per capire le cause di una tosse prolungata.
Troppo prolungata per essere solo la conseguenza delle allergie di cui Hillary soffre. Il medico, che assicura come ora l'ex first lady si stia riprendendo bene, spiega come la candidata alla Casa Bianca era stata sottoposta ad una cura di antibiotici. Le era stato anche consigliato di restare a riposo e di modificare l'agenda dei suoi impegni.
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A tradirla a Ground Zero è stato certamente il caldo, in una giornata durante la quale la temperatura percepita è stata certamente superiore a quella reale per via dell'alto tasso di umidità. A spiegare la decisione di Hilary Clinton di lasciare in fretta e furia Ground Zero, ben prima della fine della cerimonia, era stato il suo portavoce Nick Merrill, dopo quasi un'ora e mezza di silenzio e di mistero che tra i giornalisti presenti aveva alimentato le più disparate congetture.
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I pochi testimoni che hanno assistito alla scena hanno subito parlato di un malore improvviso che ha costretto l'ex first lady a lasciare il luogo dove una volta sorgevano le Twin Towers, sostenuta da un agente del Secret Service. Il primo a dare la notizia il reporter di Fox News presente alla cerimonia.
Le immagini diffuse in seguito mostrano la Clinton appoggiata ad una colonnina sul margine del marciapiede mentre si aspetta il van che la deve portare via. Al momento di salire sul veicolo si nota chiaramente come le ginocchia della ex first lady cedano. Non riesce a camminare e le persone attorno a lei di fatto la tirano su di peso. Insomma, se non proprio uno svenimento, un mancamento. Anche i giornalisti del pool che segue ovunque la candidata vengono tenuti a lungo all'oscuro di quanto accaduto.
hillary clinton
Non sanno dove sia stata portata. Sarà sempre il portavoce a comunicare che Hillary era a casa della figlia Chelsea, nel Flatiron District di Manhattan, e che si era ripresa. È stata poi la stessa Hillary a rassicurare tutti, incrociando i giornalisti sotto l'abitazione: «Sto alla grande», ha detto. «Oggi a New York è una bellissima giornata», ha quindi aggiunto, forse riferendosi al caldo. Poi di nuovo in auto, direzione Chappaqua, a nord di New York, dove i Clinton hanno la residenza. È qui che probabilmente è stata visitata dal medico. Donald Trump, anch'egli presente a Ground Zero, non si è accorto di nulla.
TRUMP CLINTON
Del resto i due, finchè sono stati entrambe presenti, si sono praticamente ignorati tenendosi a debita distanza. Nessun commento del tycoon, che con eleganza decide di non infierire, lui che più volte attraverso la sua campagna ha espresso dubbi sullo stato di salute dell'avversaria, l'ultima volta in agosto. ll tema però rischia di tornare inevitabilmente al centro della campagna elettorale, a meno di due mesi dal voto.
La Clinton, che poco prima di lasciare l'incarico di segretario di Stato era stata operata per un ematoma alla testa procuratosi in seguito ad una caduta, è stata spesso attaccata da una parte della stampa ostile che fa insinuazioni sull'esistenza di problemi di salute della ex first lady, che compirà 69 anni ad ottobre. Insinuazioni che la campagna del tycoon ha più volte cavalcato, contrapponendo invece cartelle cliniche che attesterebbero l'ottimo stato di salute di Trump, 70 anni.
bill clinton hillary e donald trump
Hillary Clinton intanto rimane in vantaggio su Trump con il 46% contro il 41% del miliardario newyorchese. Lo afferma un sondaggio Washington Post-Abc, che sottolinea tuttavia come il tiepido appoggio dei sostenitori dell'ex segretario di Stato rappresenti comunque un rischio che potrebbe pesare sull'affluenza alle urne in stati in bilico.
Nei due campi si registra maggiore ostilità per l'avversario che entusiasmo per il proprio candidato. Solo il 46% dei sostenitori di Trump si definisce «molto entusiasta», mentre la percentuale scende al 33% per la Clinton. D'altro canto otto sostenitori su dieci del miliardario newyorchese ritengono che l'elezione a presidente dell'ex first lady sarebbe un vero danno, e l'83% degli elettori della Clinton nutrono lo stesso sentimento per Trump.