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    IL MELONISMO DI VON DER LEYEN SCATENA LA RIVOLTA DEL PARLAMENTO EUROPEO (E IL SUO PARTITO, IL PPE) – L’EUROCAMERA PROTESTA CONTRO L’ACCORDO CON LA TUNISIA SUI MIGRANTI, ALLA VIGILIA DEL NUOVO VIAGGIO DI URSULA&GIORGIA IN EGITTO, PER UN MEMORANDUM SIMILE, DA 7 MILIARDI DI EURO, AL REGIME DI AL SISI. CI SIAMO GIÀ DIMENTICATI DEL CASO GIULIO REGENI E DELL’ASSENZA DI DIRITTI AL CAIRO: PECUNIA NON OLET - PRONTA LA CAUSA ALLA COMMISSIONE SULLO SCONGELAMENTO DEI FONDI ALL'UNGHERIA...


     
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    1 - NUOVA GRANA PER VON DER LEYEN L’EUROPARLAMENTO ORA CONTESTA I FONDI PER EGITTO E TUNISIA

    giorgia meloni ursula von der leyen kiev giorgia meloni ursula von der leyen kiev

    Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

     

    Ormai è un vero e proprio conflitto istituzionale. Tra il Parlamento europeo e la Commissione Ue. Al centro dello scontro c’è Ursula Von der Leyen. Soprattutto i suoi rapporti con […] Giorgia Meloni.

     

    Non è un caso che anche i fondi destinati all’Egitto, oltre 7 miliardi di euro, stiano diventando oggetto di protesta. Soprattutto non è un caso che questo avvenga alla vigilia della missione guidata dal vertice dell’esecutivo europeo con il premier belga De Croo (presidente di turno dell’Ue) e con la presidente del consiglio italiana. Domenica […] voleranno al Cairo per aiutare il governo di Al Sisi a controllare le frontiere africane e quindi le rotte migratorie più impegnative.

     

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    Ma le mosse di von der Leyen e la compagnia costante di Meloni stanno irritando buona parte dell’Eurocamera. Che di fatto […] sta anticipando un giudizio negativo sulla sua conferma alla guida della Commissione.

     

    Ieri poi sono partite altre due bordate contro Palazzo Berlaymont. Una sull’Ungheria, governata dal sovranista Orban, e una sull’intesa con la Tunisia siglato a settembre scorso proprio insieme alla leader di Fratelli d’Italia.

     

    Il Parlamento europeo ha così confermato che sarà presentato ricorso alla Corte di giustizia Ue entro il 25 marzo per chiarire il ruolo e i margini di discrezionalità della Commissione in merito allo scongelamento dei fondi di coesione per l’Ungheria. […] La risposta della Commissione dimostra che non si tratta solo di una lite ma di una vera crisi istituzionale.

     

    GIORGIA MELONI AL SISI GIORGIA MELONI AL SISI

    «La Commissione […] considera la sua azione in totale rispetto della legge Ue e la difenderà davanti alla Corte Ue». E ha aggiunto: «Decisioni simili sono legate a un calendario stretto e a condizioni poste dalla legislazione Ue applicabile. L’Ungheria ha presentato tutte le prove che la Commissione aveva chiesto per mostrare l’indipendenza del sistema giudiziario. E dunque la Commissione aveva un obbligo legale».

     

    Il secondo affondo riguarda la Tunisia e l’accordo di sei mesi fa che aveva già suscitato proteste e perplessità […]. Il Parlamento ha […] approvato una risoluzione con cui chiede di chiarire le circostanze legate all’erogazione di fondi in favore della Tunisia. Soprattutto in che modo il paese africano soddisfi i criteri sui valori fondamentali […] dove si parla di «progressi soddisfacenti ». Tutti episodi […] in cui le scelte della presidente della Commissione sono determinate dall’alleanza con il governo italiano e dal dialogo con i partiti di destra. Nella sostanza gli eurodeputati contestano a von der Leyen il tentativo di costruire la sua campagna elettorale con atti della Commissione graditi ai sovranisti.

     

    2 - "AIUTI INGIUSTIFICATI ALL'EGITTO" L'EUROPA GELA URSULA E MELONI

    Estratto dell’articolo di Francesco Olivo e Marco Bresolin per “la Stampa”

     

    GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI

    Un piano di aiuti finanziari «altamente problematico e ingiustificato». Innanzitutto, perché «fatto al di fuori di tutte le procedure democratiche», ma anche perché assegnerà fondi a un Paese che «viola sistematicamente i diritti umani». Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni arriveranno domenica al Cairo con un maxi-assegno da 7,4 miliardi, di cui cinque per un piano di assistenza macrofinanziaria che coprirà il periodo 2024-2027 (un miliardo sarà erogato quest'anno).

     

    Ma sul collo avranno il fiato del Parlamento europeo, che ha deciso di alzare la voce per protestare contro la politica portata avanti dalle due leader: mettersi una mano sugli occhi e l'altra sul portafogli per pagare gli autocrati nordafricani in modo che impediscano le partenze dei migranti, offrendo loro su un piatto d'argento l'arma del ricatto. È successo prima con la Tunisia e ora si punta a replicare lo stesso schema in Egitto, con ancora più fondi.

     

    GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

    La linea Meloni-von der Leyen sta alimentando un crescente malcontento, soprattutto nella parte sinistra dell'emiciclo di Strasburgo, dove ieri è stata approvata a maggioranza una risoluzione che critica duramente la gestione dell'accordo da 150 milioni di euro firmato l'estate scorsa con il tunisino Kais Saied.

     

    […] in allegato è arrivata anche una lettera di Mounir Satouri – l'eurodeputato francese dei verdi che è relatore dell'Eurocamera per l'Egitto – indirizzata proprio a von der Leyen in vista della missione di domenica, alla quale parteciperanno anche il premier belga Alexander de Croo (liberale) e il greco Kyriakos Mitsotakis (popolare).

     

    Il parlamentare contesta il mancato coinvolgimento da parte dell'Eurocamera e la situazione "catastrofica" in termini di democrazia e di rispetto dei diritti umani in Egitto, denunciando un «estremamente preoccupante dilettantismo della Commissione nella gestione dei fondi europei».

     

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    Secondo fonti di Palazzo Chigi, il doppio attacco non è affatto casuale. Ma si sottolineano le differenze rispetto all'accordo con Saied. Mentre a Tunisi il finanziamento mirava […] a fermare le partenze dei migranti, in Egitto l'intesa sarà più ampia, con un focus decisivo sull'energia.

     

    Al presidente Abdel Fattah al Sisi verrà inoltre chiesto di fare pressione sul suo protetto Khalifa Haftar, il generale della Cirenaica, affinché controlli «il mercato degli esseri umani». Che la Libia sia al centro di questa trattativa lo dimostra anche il fatto che a Bengasi tre giorni fa è arrivato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, con il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli.

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    Altra differenza fondamentale con l'accordo di luglio è che Al Sisi, a differenza del presidente tunisino Kais Saied, è riuscito a siglare un accordo con il Fondo monetario internazionale, che garantirà un finanziamento decisivo per salvare le casse pubbliche.

     

    Al di là del memorandum europeo, l'Italia firmerà, in forma bilaterale, una serie di accordi su Sanità, istruzione tecnica professionale, settore agricolo (la mancanza di acqua sta facendo disastri in Egitto) e anche il lancio di un treno turistico che collegherà il Cairo con Assuan e il sito archeologico di Abu Simbel.

     

    Tra le righe della lettera del relatore del Parlamento Ue sull'Egitto c'è anche un passaggio con una venatura più politica che suona come l'ennesimo campanello d'allarme per Ursula von der Leyen, da una settimana è ufficialmente in corsa per un secondo mandato come candidata del Partito popolare europeo.

     

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    La sempre più marcata caratterizzazione politica della sua campagna elettorale sotto l'insegna del Ppe e soprattutto la scelta di andare a braccetto con Meloni, leader dei conservatori, le stanno costando una perdita di consenso negli altri gruppi della "sua" maggioranza.

     

    «Se la Commissione dovesse persistere in questa gestione opaca dei fondi europei – scrive il relatore per l'Egitto – lei avrà la responsabilità di alimentare dubbi sulla rettitudine dell'azione europea nel mondo. Sono convinto che, come Presidente, lei non vorrà correre il rischio di minare la legittimità e l'imparzialità della Commissione europea».

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    Per quanto riguarda il piano di assistenza finanziaria alla Tunisia, i 150 milioni sono stati sborsati dieci giorni fa, dopo che in autunno Saied aveva respinto 60 milioni di euro di aiuti legati alla pandemia. Ma nella risoluzione approvata ieri, accanto alle preoccupazioni per «deterioramento dei diritti fondamentali» in Tunisia, il Parlamento chiede alla Commissione di «chiarire il motivo per cui ha scelto di erogare i 150 milioni in un'unica tranche, anziché consentire un'erogazione graduale basata su traguardi e obiettivi concreti raggiunti, prevedendo la possibilità di sospendere ulteriori erogazioni qualora si osservi una chiara erosione dei valori fondamentali».

    MARK RUTTE - URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI IN TUNISIA MARK RUTTE - URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI IN TUNISIA

     

    La risoluzione è stata approvata con 243 voti favorevoli, 41 astenuti e 167 contrari. A sostenerla, anche alcuni esponenti del Ppe. Tra i dirigenti di Fratelli d'Italia, il voto del Parlamento rivela che c'è un problema serio all'interno del Partito popolare europeo. Il fatto che parte dei "sì" arrivino proprio da quei banchi indica che nel Ppe le resistenze allo spostamento a destra sono ancora molto forti. Un brutto segnale, quindi, in vista delle manovre che si apriranno dopo le elezioni di giugno.

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