S. Can. per “il Messaggero”
ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 1
E poi c'è la partita del commissario Ue. In nome del premier dimissionario Giuseppe Conte rimane sul tavolo. Ma lui continua a dire: «Sono a disposizione solo se me lo chiedono». Di fatto sarebbe nominato dal suo successore. La scelta del commissario Ue è legata, com'è ovvio che sia, alla trattativa per la formazione di un nuovo governo. Il Pd, dicono dal M5S, non sarebbe affatto contrario alla partenza dell'avvocato del popolo per Strasburgo.
Il M5S prova e tenere il punto su un Conte bis, ma è un'ipotesi che tecnicamente non esiste. «Non sarò io il traditore di Giuseppe», continua a dire Di Maio. Dunque si aspettano le mosse del diretto interessato. Che in queste ore ha scelto la linea del silenzio per preparare il suo ultimo G7 da premier a Biarritz dopo aver partecipato lo scorso anno a quello canadese di Charlevoix da premier esordiente.
ursula von der leyen
Lontano dai riflettori, il professore ha deciso di tirarsi fuori, anche fisicamente, dall'evoluzione della crisi. Una strada attendista, con la consapevolezza che, se pur in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, dovrà portare avanti una partita non da poco per l'Italia: quella dell'indicazione del candidato a commissario europeo.
STIMA
E proprio dall'Europa gli è arrivato l'attestato di stima per il lavoro svolto in questi 14 mesi di governo, sia a Roma, sia nel contesto internazionale. A parlare è stato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, sottolineando di aver «molto apprezzato» il lavoro di Conte non solo per il suo contributo al Consiglio, ma anche per le sue iniziative internazionali. E per il modo in cui ha operato da premier in una situazione difficile come quella italiana. La soluzione del rebus è lontana.
gentiloni all assemblea nazionale pd
«E' come se adesso ci chiedessero che facciamo a Capodanno», dicono dal Nazareno. Sembra comunque perdere quota la possibilità che il commissario sia Enzo Moavero, seppur stimato al Colle. Ursula von der Leyen sembra disposta a concedere altro tempo all'Italia. Sul tavolo rimane la delega alla Concorrenza, ma ci sono anche i Paesi dell'Est a battere cassa in quanto sostenitori del nuovo commissario europeo. Il M5S non spinge per mandare un uomo o una donna a Strasburgo.
ENRICO LETTA E GIUSEPPE CONTE
Nel Pd non mancano le voci e le smentite sui papabili. Quello di commissario per tradizione non è un ruolo da ex premier, ma la rosa di nomi è in continua evoluzione. E circolano ipotesi di altri due ex presidenti del Consiglio, Paolo Gentiloni ed Enrico Letta, nel caso di un accordo con il Pd. Ma c'è chi ritiene che arrivando inevitabilmente in ritardo, il nome dovrebbe essere quello di una personalità blindata in grado di trovare la strada in discesa verso il «portafoglio importante» più volte rivendicato dall'Italia.