fabrizio palermo
DAGOREPORT
Il novello amministratore delegato di CDP Fabrizio Palermo, in quota Di Maio, ha tre nodi da sciogliere prossimamente.
1. Una verifica sulle scelte strategiche che sono state fatte dal duplex Costamagna/Gallia. E’ il compito più difficile: alcune scelte (dal finanziamento a Salini al fondo di Tamagnini), infatti, sono nel mirino dei pentaleghisti, capitanati da Garavaglia.
MASSIMO TONONI claudio costamagna di cdp
2. Il nuovo governo vuole una soluzione immediata per Tim che deve sventolare di nuovo il tricolore. Inoltre, la fusione con Open Fiber può avvenire ma la società, voluta dal governo Renzi in alternativa a Tim, deve essere non deve essere valutata con le sue perdite. Le scelte strategiche dell’Enel, secondo l’indirizzo del governo Salvini/Di Maio, è l’energia non la fibra.
3. Terzo nodo da sciogliere per Palermo: risolvere la questione Alitalia. Come Tim, deve rimanere italiana. La miglior offerta per la nostra compagnia di bandiera è quella della Lufthansa ma si teme che la vogliono tutta.
ALITALIA
Da parte sua, il presidente Tononi, scelto dalle fondazioni, avrebbe confidato al patron Guzzetti che Palermo lo costringerà a lavorare di più, quindi dovrà assentarsi spesso dall’amata Milano. Per Tononi Palermo sarebbe un manager bravo sui numeri ma pare che non lo ritenga capace di gestire una società cosi complessa come CDP.
ENEL STARACE