Gaia Piccardi per corriere.it - Estratti
sinner problemi alla schiena nella partita contro rune
Il ghiaccio sulla schiena, appena uscito dalla psicanalisi con Rune, il tennista che manderebbe Freud ai matti. La conferenza stampa posticipata all’una di notte, per prendersi il tempo di completare le terapie. Ma poi le notizie sono buone, le parole di Jannik Sinner rassicuranti e il primo indizio che quel toccarsi ripetutamente la schiena tra secondo e terzo set non fosse nulla di drammatico lo si era colto quando il barone rosso era ancora in campo.
Un terzo set giocato sciolto, certo, ma anche il tempo speso per firmare autografi e fare selfie dopo il match. Un giocatore sofferente avrebbe accorciato i tempi, un giocatore molto sofferente avrebbe saltato il rituale con i tifosi.
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Non Sinner, che nella notte dei terzo trionfo consecutivo alle Atp Finals (Tsitsipas, Djokovic, Rune), la pietra miliare che lo qualifica alla semifinale, primo italiano nella storia, è il miglior medico di se stesso. «Sto bene, tutto rientrato».
Ma cosa è successo Jannik? «Ho sentito un fastidio alla schiena, una piccola botta. Non mi è sembrato granché, non ero preoccupato». Si toccava la parte interessata, certo. Il cambio di campo l’ha speso a fare esercizi di mobilità e stirarsi arrivando ad impugnare le punte dei piedi. Ma non ha mai pensato di far intervenire il fisioterapista chiedendo l’injury time. Altro indizio tranquillizzante. «Credo fosse un po’ di tensione — spiega —, in fondo siamo un po’ come auto di Formula uno, appena c’è qualcosina, anche minimo, lo senti».
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