1 - IL PAPA AI GIOVANI: BUTTATE GLI SMARTPHONE
Da il Giornale
IL SELFIE DI UN MIGRANTE CON PAPA BERGOGLIO
«Ognuno si domandi qual è il suo idolo. E una volta capito lo getti via». Anche, e forse soprattutto, se quell' idolo è lo smartphone. Che per tanti giovani, da strumento utile, si sta trasformando in una dipendenza. Papa Francesco ha parlato così in conclusione dell' Udienza generale di ieri, dedicata proprio al peccato dell' idolatria. Parola che, ha ricordato il Pontefice, in greco deriva dal verbo «vedere» e indica una visione che diventa fissazione, ossessione.
Se ne siete schiavi, ha detto Bergoglio, buttate via il cellulare.
«L' idolo è una proiezione di se stessi negli oggetti o nei progetti. Di questa dinamica si serve, ad esempio, la pubblicità: non vedo l'oggetto in sé ma percepisco quell' automobile, quello smartphone, quel ruolo come un mezzo per realizzarmi e rispondere ai miei bisogni essenziali - ha messo in guardia il Papa -. L'idea di possedere quell' oggetto, realizzare quel progetto o raggiungere quella posizione sembra una via meravigliosa per la felicità e tutto diventa funzionale a quella meta».
SELFIE DI PAPA BERGOGLIO CON GIOVANI YOUTUBER
Il rischio è di perdersi dietro a queste illusioni - dietro a quel piccolo schermo da cui spesso si fatica ad alzare la testa - lasciando indietro ciò che davvero conta: amicizie, amori. Il Pontefice l' ha spiegato senza risparmiarsi sui toni: «Nell' antichità si facevano sacrifici umani agli idoli e oggi la situazione non è diversa: per la carriera si sacrificano i figli, trascurandoli o non facendone, mentre la bellezza richiede ore e ore davanti allo specchio.
La fama chiede l' immolazione di se stessi, della propria autenticità. Il denaro ruba la vita e il piacere porta alla solitudine. Le strutture economiche sacrificano vite umane per utili maggiori: pensiamo alla gente senza lavoro. Perché? Perché a volte capita che gli imprenditori abbiano deciso di congedare dipendenti per guadagnare più soldi. L' idolo dei soldi. Gli idoli chiedono sangue». Durante la prima udienza generale dopo la pausa estiva Bergoglio è andato ancora più nel concreto: «Per affermarsi si vive nell' ipocrisia, facendo e dicendo quel che gli altri si aspettano. Anche la droga è un idolo, che rovina la salute e mette a rischio la stessa vita». Solo liberandosi da questi attaccamenti, ha detto Bergoglio, si può amare davvero.
SELFIE CON PAPA BERGOGLIO
2 - FARNE A MENO SAREBBE L' APOCALISSE
Giordano Bruno Guerri per “il Giornale”
In agosto i media hanno di solito poche notizie, e allora ecco si lanciano con grande rilievo su quelle che normalmente verrebbero ignorate, o quasi. Non è forse questo il caso di papa Francesco, che occupandosi dell'essere umano nella sua interezza ha sempre qualcosa da dire, ma oggi si dà grande rilievo a una sua dichiarazione di ieri.
«Ognuno si domandi quale è il suo idolo - ha detto il Papa - e una volta capito lo getti via». Ha poi spiegato che un idolo è «una visione che tende a diventare una fissazione, un'ossessione». Bello. Fa venire in mente il discorso evangelico «Se dunque il tuo occhio destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te» (Matteo, 5, 29).
giordano bruno guerri
Sagacemente Francesco, sapendo che nessuno è disposto a cavarsi un occhio per non commettere mettiamo il peccato di voyerismo, ha attualizzato il problema rendendocelo più vicino con l'esempio dello smartphone, idolo da buttare se ne diventiamo schiavi. L'uscita agostana pone pur sempre un problema chiacchierato: quasi tutti noi, infatti, passiamo ore a fissare quello schermo.
É un peccato? Lì dentro si trova molto di quello che ci è necessario o addirittura indispensabile: la posta, il telefono, i messaggi, le notizie, gli amici, le fotografie, le previsioni del tempo, l'andamento della borsa, e andate avanti voi se no finisco lo spazio senza avere detto niente.
Lo smartphone contiene il lavoro, gli affetti, il gioco, il sapere rapido: è dunque una benedizione divina, per chi ci crede, trasmessa attraverso un signore (sempre sia lodato) che si chiamava Steve Jobs: farne a meno sarebbe l' apocalisse, il ritorno a un passato che ci apparirebbe arcaico, quasi primitivo, e anche il Papa lo sa.
SELFIE CON PAPA BERGOGLIO
Sarebbe dunque bastato che come ogni buon genitore con i figli dicesse a noi ragazzi di non esagerare con il telefonino. Solo che, rispettoso del proprio ruolo solenne, ha dovuto enfatizzare il discorso parlando di idoli ecc. Si sa che gli idoli sono da sempre un avversario della Bibbia, del cristianesimo, del cattolicesimo, e così il cerchio si chiude.
Un momento, però, caro @Pontifex_it che seguo su Twitter, dove compari con una certa frequenza. L'avvertimento sui rischi del telefonino va bene, grazie, ma avremmo preferito un richiamo più duro, più continuo, più sdegnato su quell' essere schifoso (un prete) che - beccato in auto a manipolare una bambina - si è giustificato dicendosi convinto che avesse 14 o 15 anni. Se dobbiamo gettare via il cellulare, di quell' uomo che facciamo, Santo Padre?