Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
DI MAIO RENZI
Un' assemblea interamente dedicata alla politica estera, alla «sveglia» della Brexit, al terrorismo dell' Isis e alla necessità che l' Italia «eserciti la sua leadership». Ma bastano un paio di battute per scatenare una polemica tutta domestica, tra il Pd di Matteo Renzi e il leader in pectore dei 5 Stelle Luigi Di Maio. Che contesta la «politica d' odio» del Pd contro i sindaci di Roma e Torino Virginia Raggi e Chiara Appendino.
Renzi intervalla una lunga analisi di politica internazionale con qualche punzecchiatura degli avversari. Inizia negando che l' assemblea del Pd sia dedicata alla politica estera nel tentativo di insabbiare le polemiche con la minoranza.
DI MAIO RAGGI 2
Spiega: «Nel 2016 discutere di Europa non significa cercare di eliminare il dibattito interno ma essere seri e credibili. Non mancheranno poi le discussioni, non andiamo di nascosto a inseguire lobbisti o a incontrare esponenti del mondo che abbiamo appena contestato».
Riferimento palese alla polemica innestata dall' incontro di Di Maio con una società di lobbying .
Renzi prosegue parlando dell' incontro di Ventotene del 22 agosto con François Hollande e Angela Merkel, dove verrà lanciato «il guanto di sfida» per una nuova Europa. Poi torna a punzecchiare i 5 Stelle, con riferimento alla sindaca di Torino Appendino: «Mentre qualcuno sostiene che il wi-fi faccia male, noi facciamo accordi con Amazon, Apple, Cisco» .
APPENDINO
Da Facebook arriva veemente la reazione di Di Maio: «Il presidente del Consiglio non perde occasione di attaccare in maniera insensata Chiara Appendino a ogni direzione Pd, anziché affrontare il problema della disoccupazione e delle imprese in Italia. A giudicare dagli attacchi del Pd, sembra che loro siano all' opposizione del Paese e noi al governo. Tra un po' ci incolperanno anche delle troppe tasse in Italia».
Di Maio attribuisce il sentimento dell'«odio» a Renzi. Ma punta il dito anche contro i «i giornalisti che ogni giorno incolpano Virginia Raggi di non aver già risolto in un mese i problemi di 20 anni di "magna magna" romani. Invece di raccontare che in 20 giorni la nostra giunta ha già trovato 70 milioni di euro di spese fantasma nel bilancio capitolino.
renzi di maio
È una vera e propria campagna di odio che, partiti e parte della stampa stanno fomentando contro Virginia e Chiara. Chi oggi ci attacca, anche per uno starnuto, stava in silenzio quando Buzzi e Carminati "se magnavano Roma" o mentre i partiti riducevano in miseria le periferie delle grandi città».
La controffensiva pd è affidata alla squadra di guastatori via Twitter. Che stavolta tira in ballo la Raggi per l' avviso di garanzia. Scrive Stefano Esposito: «Noi sempre garantisti, M5S pilateschi chiudono gli occhi su avviso di garanzia di Raggi e non su Pizzarotti» .
DI MAIO RAGGI