MATTEO SALVINI SUSANNA CECCARDI GIORGIA MELONI
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
Onorevole Meloni, quanta amarezza le ha lasciato la sconfitta in Puglia?
«Ho creduto nella vittoria in Puglia ma non la davo per scontata. Il risultato complessivo per noi è comunque ottimo. Fdi è l'unico partito che cresce ovunque di molti punti rispetto alle europee e alle scorse regionali, anche in Veneto. Non ho l'amaro in bocca, tenuto conto che abbiamo combattuto una battaglia impari. Se un nostro governatore uscente avesse convocato 200 precari del call center della Regione a due giorni dal voto per stabilizzarli ci avrebbero portato via con la celere. È quello che ha fatto Emiliano. Per il Pd non esistono le regole base della democrazia.
salvini meloni
Per non parlare dei ministri: andavano in giro a dire che i soldi del Recovery Fund sarebbero arrivati se gli elettori avessero votato il loro candidato. La nostra è stata una battaglia a mani nude contro carri armati. Rimane il fatto che la lista di Fdi insieme a quella di Fitto hanno fatto oltre il 20%. Mi fa piacere ricordare che all'estero si guarda in modo diverso a quello che è accaduto: l'apertura di The Guardian era che noi avevamo strappato una roccaforte storica alla sinistra. Fdi è il terzo partito in Italia. Volevamo superare i 5 stelle e ci siamo riusciti».
Salvini dice che nel centrodestra è necessario «un ripensamento sull'offerta politica che è stata fatta ai pugliesi e ai campani». Insomma lei ha proposto e imposto un candidato non competitivo in Puglia, per questo il centrodestra ha perso.
salvini meloni
Meloni non risponde subito come fa di solito. Ci pensa un attimo. Poi si leva un sassolino dalla scarpa. «Se volessi partecipare a questo gioco segnalerei che Fitto non ha preso meno voti delle liste della coalizione, anzi ha preso 30 mila in più. Fdi più la lista del candidato presidente hanno totalizzato oltre il 20%. Ecco, noi abbiamo fatto la nostra parte, in Puglia come in Toscana. Se fosse stato così per tutti, se fossimo tutti cresciuti, avremmo vinto nonostante tutto il clientelismo di Emiliano. A me piace fare gioco di squadra e la squadra si vede quando le cose vanno male. Quel che più mi dispiace è che qualcuno stia al gioco di chi vuole dividerci».
GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI
Il governo si rafforza e ci sono le condizioni per arrivare al 2023. Che farete in questi anni?
«Intanto non credo che il governo esca rafforzato da queste regionali. Ci sono 15 Regioni guidate dal centrodestra contro 5 del centrosinistra. L'opposizione esprime il primo e il terzo partito. I 5S sono diventati una lista civetta del Pd, maggioranza in Parlamento ma quasi inesistenti nel Paese. Conte li ha traditi indicando di votare i candidati del Pd e non quelli del Movimento. Tutto questo avrà conseguenze nella maggioranza, fibrillazioni continue: il governo non sarà in grado di spendere bene i 209 miliardi del Recovery Fund».
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI SELFIE IN PIAZZA
Il Covid è l'assicurazione sulla vita del governo?
«Il Covid è stato un elemento fondamentale del consenso. Tutti i governatori uscenti avevano un importante vantaggio su questo terreno e infatti sono stati riconfermati, De Luca, Emiliano, Toti, Zaia. Anche su Conte c'è un effetto Covid nel senso che il popolo si stringe attorno alla bandiera, alle istituzioni. Ma questo fenomeno dura fintantoché permane l'emergenza: per questo il governo l'ha prorogata. Non si potrà prorogare fino al 2023».
Sì, e intanto cosa farete quando bisognerà entrare nel merito del Recovery Fund?
«Noi siamo sempre disponibili a collaborare per bene nazionale. Finora è il governo che non ha voluto collaborare con noi. Questa maggioranza cercherà di usare i soldi europei per comprare consenso, come ha fatto Emiliano».
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
Collaborerete anche sulla legge elettorale e le riforme costituzionali?
«Questo Parlamento è delegittimato, non ha alcuna possibilità di fare le riforme costituzionali. La legge elettorale che stanno pensando è scandalosa, serve solo a confermare l'inciucio e la frode ai danni degli italiani. Sono convinta che le Camere andrebbero sciolte. Ho letto sul vostro giornale una ricostruzione secondo cui il Quirinale non avrebbe sciolto il Parlamento qualunque risultato fosse emerso dalle urne. Sono saltata sulla sedia. In primo luogo perché avveniva a urne aperte rischiando di indirizzare il voto. In secondo luogo perché il Quirinale dovrebbe tenere in considerazione quello che pensano cittadini. Sono stata molto colpita che non sia arrivata una smentita».
berlusconi salvini meloni
Per Zingaretti le forze della maggioranza hanno il 48,7% mentre il centrodestra il 46,5%.
«È falso come quasi tutte le cose che dice Zingaretti. In Liguria sono andati uniti e non hanno fatto un figurone. L'elettorato non si somma automaticamente, le persone non sono numeri né soprammobili che sposti da una parte alla altra. Se Zingaretti pensa di avere la maggioranza allora andiamo a votare».