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    INTER, DOPO LO SCUDETTO SI TIRA LA CINGHIA - IL PRESIDENTE ZHANG PROPORRÀ AI GIOCATORI, CHE POSSONO RIFIUTARE, LA RINUNCIA A DUE MENSILITÀ O IL DIFFERIMENTO DEL PAGAMENTO (E’ UNA MANOVRA GIÀ FATTA DALLA JUVE L’ANNO SCORSO). L’OBIETTIVO È RIDURRE DI 30 MILIONI IL COSTO DEL LAVORO - SE INVECE I GIOCATORI DOVESSERO RIFIUTARSI E PRETENDERE IL DOVUTO SUBITO, LA PROPRIETÀ NON POTRÀ FAR ALTRO CHE PAGARE PER NON INCORRERE IN SANZIONI CHE SI TRADUCONO, IL PIÙ SPESSO DELLE VOLTE, IN PUNTI DI PENALIZZAZIONE…


     
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    Guido De Carolis per www.corriere.it

     

    zhang scudetto zhang scudetto

    Lunedì 10 maggio il presidente dell’Inter Steven Zhang inizierà i colloqui individuali con i giocatori cui proporrà un taglio di due mensilità di stipendio o, in alternativa, un differimento del pagamento. Parliamo di emolumenti dovuti per questa stagione, ma è possibile agire anche su quelli della prossima.

     

    Il costo del lavoro del club nerazzurro, comprensivo degli incentivi all’esodo per i calciatori in prestito o ceduti, è oggi di circa 220 milioni, ma va ridotto di un 10-15%, significa più o meno 30 milioni. L’abbattimento delle spese è fondamentale per garantire la continuità gestionale. L’amministratore delegato Beppe Marotta è stato chiaro: «Il calcio così com’è non è sostenibile, i costi lievitano, soprattutto quello del lavoro, arrivato al 70% del fatturato». Contenimento è la parola chiave.

    ANTONIO CONTE E STEVEN ZHANG ANTONIO CONTE E STEVEN ZHANG

     

    SITUAZIONE NON È NUOVA IN ITALIA

    L’Inter ha dovuto affrontare problemi di liquidità per tutta la stagione, ha una situazione finanziaria difficile, ma in fondo non è poi molto diversa da quella vissuta da tanti club in Italia. La Juve fu la prima squadra a chiedere un differimento degli stipendi ai calciatori: a marzo 2020 trovò un’intesa per posticipare il pagamento nel 2021 di quattro mensilità, la stessa proposta sta facendo oggi ai suoi tesserati. All’Inter la situazione è differente, ma va sgombrato subito un dubbio dal campo: il club nerazzurro si è mosso sempre nel pieno rispetto del regolamento della Lega serie A e della Figc.

     

    Conte E zhang Conte E zhang

    La puntualizzazione è importante per mettere a fuoco la situazione. Di norma gli stipendi dei giocatori vanno saldati entro 45 giorni dalla scadenza del trimestre fiscale. Ma in questa stagione, per via del Covid le regole sono state cambiate. In generale: le mensilità di gennaio- febbraio-marzo vanno pagate entro il 30 maggio, aprile e maggio entro giugno, giugno a settembre e così via. Questo salvo accordi differenti tra i club e i calciatori.

     

     

    L’Inter allo stato deve pagare ai suoi tesserati, entro il 30 maggio, le mensilità di novembre, dicembre, marzo e aprile (gennaio risulta già pagato). Parliamo di stipendi netti, perché poi i contributi delle tasse seguono tutt’altra strada. Per gli stipendi di novembre e dicembre il club si era accordato con la squadra per un pagamento posticipato. Questa intesa è perfettamente legale e una volta comunicata agli organi competenti mette al riparo da sanzioni. Di fatto è lo stesso raggiunto dalla Juventus e da altri club di serie A con i propri tesserati. L’Inter non ha quindi violato nessuna regola.

     

    CHE COSA SUCCEDE ORA

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    Il presidente Zhang lunedì inizierà i colloqui con i suoi calciatori. Chiederà, individualmente a ciascuno, poiché non esistono accordi collettivi di squadra, un taglio dello stipendio di due mensilità. La contrattazione deve essere per forza individuale e i giocatori sono liberi di rifiutarsi. Con il tecnico Luciano Spalletti, ancora sotto contratto fino al prossimo 30 giugno, non c’è stato nessun accordo, per questo gli sono state versate nei tempi dovuti le mensilità spettanti. Zhang chiederà ai giocatori di rinunciare a due mesi di paga, ogni mensilità per l’Inter incide per circa 15 milioni, il risparmio totale sarebbe così di 30 milioni.

     

    il proprietario interista steven zhang il proprietario interista steven zhang

    I giocatori non sono per nulla felici e probabilmente non accetteranno di non vedersi versato l’ingaggio. Potrebbero invece accettare di posticipare il pagamento, come già successo con le mensilità di novembre e dicembre. Questo è perfettamente legale. Se invece i giocatori dovessero rifiutarsi e pretendere il dovuto, la proprietà non potrà far altro che pagare per non incorrere in sanzioni che si traducono, il più spesso delle volte, in punti di penalizzazione.

     

    QUESTIONE BONUS: SARANNO TUTTI PAGATI

    Diversa è la questione dei bonus. Ogni calciatore nel suo contratto ha premi legati a vari obiettivi: presenze, gol, assist e così via. Poi ci sono i premi legati, sempre individuali, ma legato al raggiungimento dei traguardi della squadra: qualificazione Champions, qualificazione in Europa League, scudetto e così via. Non c’è un premio scudetto collettivo anche per questo motivo: ciascuno in rosa negozia all’atto della firma i propri bonus. Marotta ha confermato che saranno tutti pagati. Non si può fare diversamente: i contratti sono vincolanti, come per qualsiasi tipo di lavoro, ma come in qualunque azienda si può tentare di trovare accordi per rimodularli.

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