Maurizio Crosetti per “la Repubblica”
antonio conte
Antonio Conte non ne poteva più dell' Inter già in estate, poi qualcosa non è finito senza che qualcos’altro riuscisse a cominciare. Un matrimonio stanco, trascinato e senza passione. Malinconico.
Questo allenatore, mai davvero entrato nel meccanismo immobile che lui non è riuscito a spostare dall' eterno ingranaggio grippato, ha voluto ad ogni costo un suo antico legionario, una vecchia gloria ormai, Arturo Vidal.
antonio conte
Errore enorme. Perché la vecchia gloria non soltanto non serve quasi più a nulla ma è dannosa, dannosissima: con una doppia ammonizione isterica, Vidal si fa cacciare e di fatto azzera l' Inter, la soffoca nella culla. La scena madre di una serata tremenda. Difficile ricordare un' Inter peggiore in Europa da molti anni a questa parte, inferiore in tutto rispetto al Real che l' ha stordita col palleggio e finita con i gol, anche più che in Spagna. È evidente che il progetto di Conte è fallito.
antonio conte
Niente, di quello che anticamente lo animava dalla Juve alla Nazionale passando per l' Inghilterra, sembra essere rimasto. Forse davvero l' Inter è un peccato irredimibile, un nodo scorsoio. Ha qualche buon giocatore, poca qualità e pochissimo gioco. Contro il Toro era stata a tratti ridicolizzata da un avversario piuttosto misero, ovvio che il Real ne facesse carne da cannone. L' ultimo posto nel gruppo di Champions è un fallimento totale, e la classifica di A non conforta di sicuro.
antonio conte inter bologna
Forse, davvero sarebbe stato meglio che il matrimonio senza amore si estinguesse nell' addio tre mesi fa. L' esatto contrario nerazzurro, un opposto tecnico e tattico si chiama Atalanta. Memorabile ad Anfield, ha celebrato messa nel tempio e lo ha fatto con l' argomento sommo, quello che possiede da anni: il gioco.
antonio conte foto mezzelani gmt
Di fronte ai rossi maestri, re d' Europa appena due anni fa, i simboli di Bergamo città dolente e resistente hanno ritrovato lucentezza, travolti in casa e meravigliosi, anzi "fab eleven" a Liverpool. Tra tutti, uno: Josip Ilicic. Vederlo guizzare verso il pallone del primo vantaggio è stato un allargamento del cuore, un atto di giustizia e felicità profonde. Ilicic, il ragazzo che si era ammalato di Covid ma di più nell' anima, attorcigliato nel buio della depressione, è risalito dal pozzo. Nel giorno di Diego, il calcio è sempre bellezza, storia di uomini, vita che grida.
ilicic papu gomez
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