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    ATTIMI CRUCIALI - IL RACCONTO DELLA CANTANTE CHE SI TROVAVA SUL JET QUANDO PRINCE VENNE COLPITO DA UN MALORE, UNA SETTIMANA PRIMA DI MORIRE - ''STAVAMO CENANDO. MI FISSÒ, POI SVENNE. SE MI FOSSI DISTRATTA IN QUEL MOMENTO, AVREI SICURAMENTE PENSATO CHE STESSE DORMENDO. E NON SI SAREBBE SALVATO''


     
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    VIDEO - PRINCE CON JUDITH HILL 'AS TRAINS GO BY'

     

    Da http://www.nytimes.com

     

    judith hill judith hill

    Da oltre due mesi una scena ossessiona la mente della giovane cantante Judith Hill: era il 15 aprile, e si trovava a bordo di un aereo seduta accanto a un uomo cui teneva molto. Stavano chiacchierando e cenando quando, all’improvviso, lui perse i sensi. Lei gridò il suo nome: Prince. Lo scosse violentemente. Ma lui non si risvegliava.

     

    La sua reattività aiutò sicuramente a salvargli la vita. O almeno a salvargliela quella notte, ovvero sei giorni prima del 21 aprile, il giorno in cui il cantante fu trovato morto nella sua casa in Minneapolis per overdose accidentale da oppiacei.

    prince prince

     

    “I suoi occhi mi fissarono e subito dopo crollò sul tavolino accanto a me”. L’artista, di cui Prince è stato padrino musicale e produttore, ripercorre per la prima volta quei momenti cruciali in un’intervista con il ‘New York Time’.

     

    In volo da Atlanta, dove Prince si era appena esibito, diretti a Paisley Park, la sua proprietà fuori Minneapolis. A bordo del jet solo un altro passeggero, l’amico di lunga data e collaboratore del cantante, Kirk Johnson. Davanti a un piatto di pasta con verdure, Prince e Judith discussero sulla performance di quella notte, che, allora non lo sapevano, sarebbe stato il suo ultimo concerto.

     

    prince prince

    Secondo i report di viaggio, il jet noleggiato da Prince, un Dassault Falcon 900, decollò alle 00:51 dall’Atlanta International Airport e ridiscese un’ora prima del previsto, nei pressi di Chicago, quando un malore fece svenire il principe sulla poltrona, completamente privo di sensi. Se la donna avesse distolto lo sguardo in quei pochi istanti cruciali, magari abbassando gli occhi verso il cellulare o verso la borsa sul sedile, avrebbe potuto pensare che si era solo addormentato e non gli avrebbe prestato attenzione. ‘‘Per fortuna lo stavo guardando quando è svenuto, avrei potuto pensare che si era assopito’’.

     

    Chiamò subito Kirk Johnson, che si trovava nella parte anteriore dell'aereo. Non riuscendo a svegliarlo, i due allertarono il pilota che chiese un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Chicago alle 01:12. "Sapevamo che era solo una questione di tempo; dovevamo scendere assolutamente", racconta Hill. "Sull’aereo non avevamo nulla per aiutarlo.

     

    prince e il sesso 7 prince e il sesso 7

    ‘‘Stavo per dare di matto. Continuavo a scuoterlo, cercando di svegliarlo, urlandogli il suo nome, ma lui niente. Immobile e fisso sul sedile”.

     

    Alle 01:17, atterrarono a Moline, Illinois, dove un'ambulanza li attendeva sulla pista. I paramedici insieme a Johnson trasportarono Prince nel veicolo, dove fu rianimato. Diciotto minuti dopo, l'ambulanza lo aveva portato al Trinity Moline Hospital.

     

    All’arrivo all’ospedale Prince era sveglio e in grado di parlare. “Fu un tale sollievo. Anche se per pochi minuti, avevo creduto fosse morto”. Nonostante la vicinanza al cantante, Hill all’epoca non aveva idea delle sue condizioni di salute. “So solo quello che sanno tutti. Quello che ho letto sul giornale. Del dolore che provava e che non aveva mai mostrato all’esterno. È stato tutto uno shock per me. Il giorno della sua morte è stato il peggiore della mia vita.”

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    La giovane artista, vincitrice di un Grammy, era sua collaboratrice intima e di fiducia. "Ho trascorso gli ultimi due anni della mia vita accanto a lui," ha detto. Incise dei brani e si esibì accanto a lui. Aprì suoi concerti. Fu il principe a co-produrre il suo album di debutto 2015, "Back in Time” e la stava aiutando a pianificare il suo tour.

     

    Judith Hill CON Prince Judith Hill CON Prince

    "Era un tale guerriero, e una fonte di ispirazione costante”, conclude. “Ora se n'è andato, mi rendo conto di essere rimasta da sola", ha detto. "È quello che mi fa più paura”.

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