LO SCEICCO Nimr Al-Nimr
Maurizio Molinari per “la Stampa”
La decisione dell' Arabia Saudita di rompere le relazioni diplomatiche con l' Iran porta il conflitto fra sunniti e sciiti sull' orlo del precipizio. L' esecuzione dell' imam sciita Nimr al-Nimr da parte di Riad e l' assalto con le molotov all' ambasciata saudita a Teheran avvicinano i due giganti del Golfo a un confronto diretto per l' egemonia su un Medio Oriente segnato dal domino dell' implosione degli Stati arabi.
TEHERAN, ASSALTO AMBASCIATA ARABIA SAUDITA
Ayatollah iraniani e sceicchi sauditi già duellano, più o meno direttamente, in Siria, Yemen, Iraq, Libano e Bahrein sullo sfondo di uno scontro nutrito da una rivalità religiosa che risale alla disputa sulla successione a Maometto. Entrambi i fronti parlano di «Jihad» contro l' avversario perché in gioco c' è la guida dell' Islam.
poteste per la condanna a morte di Nimr Al-
Il linguaggio che adoperano evoca gli scontri tribali. Ali Khamenei, Leader Supremo dell' Iran, promette «vendetta divina» mentre Riad giustifica l' esecuzione di al-Nimr citando il verso del Corano su «crocefissioni e taglio delle gambe» per gli apostati. Con le navi da guerra dei due Paesi schierate a breve distanza nelle acque del Golfo e i rispettivi contingenti in stato d' allerta da molti mesi, il rischio di una scintilla è divenuto reale, trasmettendo nelle capitali del Medio Oriente la percezione che siamo entrati in una nuova fase.
proteste per la morte di Nimr Al-Nimr
E' l' Arabia Saudita di re Salman a guidare l' escalation in corso perché percepisce che è l' Iran di Hassan Rouhani ad avere il vento a favore grazie all' alleanza militare con la Russia di Vladimir Putin in Siria, all' accordo con la comunità internazionale che legittima il proprio programma nucleare ed alla crescente intesa con l' America di Barack Obama, testimoniata dalla decisione americana di rinviare le sanzioni a Teheran per i recenti test missilistici che hanno violato proprio le intese di Vienna.
ROHUANI ZARIF 1 proteste per la morte di Nimr Al-Nimr
Per avere un' idea dell' atmosfera che regna a Riad bisogna guardare a cosa sta avvenendo nelle capitali degli alleati sunniti più stretti. Dal Cairo Said Allawndi, voce di spicco del Centro di studi strategici di «Al Ahram», afferma che «l' Iran è diventato uno strumento degli Stati Uniti intenzionati a destabilizzare l' intero mondo arabo» paventando dunque un complotto internazionale contro i sunniti. Da Ankara il presidente turco Recep Tayyip Erdogan afferma che «in questo momento abbiamo bisogno anche di Israele», ovvero anche di un Paese finora definito «diabolico», visto che incombe lo scontro con gli sciiti.
proteste per la morte di Nimr Al-Nimr - ESECUZIONI ARABIA SAUDITA
La creazione di una coalizione militare sunnita, composta di 34 Stati, per contrastare l' alleanza pan-sciita guidata dall' Iran trasforma il momento della rottura delle relazioni iraniano-saudita nella genesi di un nuovo spartiacque fra opposti schieramenti che si estendono su un potenziale campo di battaglia di oltre 9000 km, dai confini del Marocco a quelli del Pakistan.
2. L’IMBARAZZO DI WASHINGTON
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
proteste per la morte di Nimr Al-Nimr
L' imbarazzo, ma potremmo dire il risentimento degli Stati Uniti per le esecuzioni in Arabia Saudita, sono espliciti per due motivi: primo, le decapitazioni di Riad annullano le critiche di inciviltà rivolte all' Isis, e confermano il sospetto che si tratti della stessa cultura in azione; secondo, l' uccisione dell' imam sciita Al Nimr mette a rischio l' intera architettura diplomatica e strategica con cui Washington sta cercando di riportare la stabilità nella regione, a partire dal negoziato sulla Siria gestito dall' inviato dell' Onu Staffan de Mistura, che in teoria dovrebbe ricominciare il 25 gennaio a Ginevra.
proteste per la morte di Nimr Al-Nimr -
La guerra del greggio
Le reazioni ufficiali rappresentano uno scatto in avanti rispetto alla prudenza usata finora dagli Stati Uniti. Gli Usa non avevano criticato pubblicamente l' Arabia per il caso Nimr, proprio per non esacerbare gli animi, nella speranza che le pressioni private bastassero.
Ma come è già accaduto per la guerra sul prezzo del petrolio, che Riad lascia scendere con l' obiettivo di mettere in ginocchio lo shale americano, il regno wahabita ha deciso di non ascoltare. Così il portavoce del dipartimento di Stato, John Kirby, ha scelto di rompere gli indugi: «In precedenza avevamo espresso le nostre preoccupazioni riguardo il processo legale in Arabia, sollevando la questione ai più alti livelli del governo. Ora riaffermiamo le nostre sollecitazioni alle autorità saudite, affinché rispettino e proteggano i diritti umani».
PROTESTA PER LA CONDANNA A MORTE DI NIMR AL NIMR
Un tono simile a quello scelto da Ben Rhodes, vice Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca: «Invitiamo a mostrare moderazione sul f ronte del rispetto dei diritti umani». La traduzione dal linguaggio diplomatico è chiara: diventa difficile accusare l' Isis di inciviltà e crudeltà, quando poi il nostro alleato chiave nella regione usa gli stessi metodi. Non a caso, sul sito del leader supremo iraniano Khamenei sono apparse le immagini delle decapitazioni del Califfo e di Riad, con sotto la scritta: «Dov' è la differenza?». Tutto questo per confermare i sospetti che l' Isis in realtà sia stato creato proprio dall' Arabia, come strumento nella resa dei conti epocale in corso fra sunniti e sciiti.
CAMPAGNE PRO AL NIMR
Anche la seconda parte delle dichiarazioni di Kirby e Rhodes è molto significativa. «Siamo particolarmente preoccupati - ha detto il portavoce del dipartimento di Stato - che l' esecuzione di Nimr esacerbi le tensioni settarie, in un momento in cui bisogna urgentemente ridurle. Reiteriamo la necessità che i leader regionali raddoppino gli sforzi finalizzati a calmarle». Ancora più chiaro il collega della Casa Bianca: «Vogliamo vedere che l' Arabia Saudita riduca le tensioni nella regione».
AL NIMR
Gli accordi Sykes-Picot Washington sa bene che l' era degli accordi Sykes-Picot, con cui durante la Prima Guerra Mondiale Gran Bretagna e Francia avevano ridisegnato il Medio Oriente, è finita. Arabia e Iran si stanno sfidando per il dominio regionale, con una guerra tra sunniti e sciiti che si svolge su vari fronti: Siria e Iraq, ma anche Yemen, Libano e altri Paesi.
SALMAN RE ARABIA SAUDITA
TEHERAN, ASSALTO AMBASCIATA ARABIA SAUDITA
Teheran appoggia Assad anche attraverso Hezbollah, e i sunniti del Golfo hanno risposto anche con l' Isis, su cui la Turchia ha quanto meno chiuso un occhio.
Il caos iracheno che ha permesso al Califfato di espandersi sul suo territorio è dipeso proprio dalla politica miope dell' ex premier sciita Maliki, alleato dell' Iran, che ha emarginato i sunniti nella loro stessa regione di al Anbar.
COALIZIONE ANTI ISIS ARABIA SAUDITA il re salman al saud dell arabia saudita i soldi dell arabia saudita pena di morte arabia saudita TEHERAN, ASSALTO AMBASCIATA ARABIA SAUDITA
Obama ha sperato che l' accordo nucleare con l' Iran servisse a favorire una ricomposizione, e magari l' avvio di un dialogo con l' Arabia per ridefinire le influenze regionali, a partire dai colloqui sulla Siria in programma il 25 gennaio. Ma chi punta sul caos, come aveva avvertito sul nostro giornale proprio de Mistura, sta tentando l' offensiva per far saltare tutto.