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    “PER OGNI CARRO ARMATO RUSSO IN UCRAINA ABBIAMO FORNITO, O FORNIREMO, DIECI SISTEMI ANTI-CARRO” - IL SEGRETARIO DI STATO USA, ANTONY BLINKEN, HA AUTORIZZATO, A SEGUITO DI UNA DELEGA DI BIDEN, 100 MILIONI DI DOLLARI DI AIUTI ALLA SICUREZZA “PER VENIRE INCONTRO ALL'URGENTE BISOGNO DI KIEV DI SISTEMI ANTI-CORAZZATI” - IL GENERALE MARK MILLEY, COMANDANTE IN CAPO DELLE FORZE USA: “IL CONFLITTO SARA’ PROLUNGATO, SI MISURERÀ SICURAMENTE IN ANNI” - LA LINEA DELLA GUERRA A OLTRANZA, SOSTENUTA DA USA E GRAN BRETAGNA, TROVA CONSENSI IN POLONIA E NEI PAESI BALTICI DOVE SI TEME CHE UN “APPARENTE VITTORIA” RUSSA IN UCRAINA “SUGGERISCA” A MOSCA ULTERIORI ATTACCHI AI PAESI CONFINANTI…


     
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    1 - "DIECI SISTEMI ANTI-CARRO PER OGNI TANK RUSSO". LA CONTROFFENSIVA USA

    Valeria Robecco per “il Giornale”

     

    antony blinken antony blinken

    Stati Uniti e alleati continuano la campagna di pressione sulla Russia, questa volta tentando di cacciarla dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra, mentre Joe Biden torna a denunciare «gravi crimini di guerra» in Ucraina e Washington annuncia nuovi aiuti militari a Kiev. Il nuovo test degli occidentali è ancora una volta sul banco del Palazzo di Vetro dell'Onu, dove stamattina Usa e Gran Bretagna chiedono all'Assemblea Generale la rimozione di Mosca dall'organismo delle Nazioni Unite in seguito alla notizie dell'uccisione di decine di civili da parte delle forze del Cremlino a Bucha.

     

    Volodymyr Zelensky Volodymyr Zelensky

    Nella bozza di risoluzione - che tra i co-sponsor ha anche l'Italia - si chiede di «sospendere il diritto della Russia di far parte» del Consiglio esprimendo «grave preoccupazione per la crisi umanitaria e dei diritti umani in Ucraina, in particolare le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca»: per approvarla serve la maggioranza dei due terzi dei Paesi votanti (dei 193 membri), e sarebbe la terza volta dall'invasione del 24 febbraio che l'Assemblea Generale adotta un testo promosso dagli occidentali: il primo denunciava Mosca per l'aggressione, mentre il secondo era sulla situazione umanitaria.

     

    LE ARMI CHE BIDEN FARA ARRIVARE ALL UCRAINA LE ARMI CHE BIDEN FARA ARRIVARE ALL UCRAINA

    Entrambi sono passati a larghissima maggioranza - rispettivamente 141 e 140 sì - mostrando l'isolamento russo sul palcoscenico internazionale, ma in questo caso la situazione è più delicata. Alcune fonti diplomatiche fanno sapere che non si aspettano il livello di supporto dei due documenti precedenti, e che in questo caso interessa non tanto raggiungere grandi numeri ma il risultato, ossia vedere la risoluzione approvata.

     

    Nel frattempo il presidente americano ha affermato che il conflitto è tutt'altro che concluso e gli Usa sono pronti a sostenere Kiev a lungo, ma la Russia «ha già fallito nei suoi obiettivi di guerra iniziali». Ribadendo poi che a Bucha «sono stati commessi gravissimi crimini di guerra, persone sono state uccise a sangue freddo». E il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha detto di aver «autorizzato, a seguito di una delega di Biden, 100 milioni di dollari di aiuti alla sicurezza per venire incontro all'urgente bisogno di Kiev di sistemi anti-corazzati».

    LE ARMI CHE BIDEN FARA ARRIVARE ALL UCRAINA LE ARMI CHE BIDEN FARA ARRIVARE ALL UCRAINA

     

    «Tra gli Stati Uniti e altri alleati, per ogni carro armato russo in Ucraina abbiamo fornito, o forniremo presto, dieci sistemi anti-carro. Dieci per ogni singolo tank russo», ha poi aggiunto il titolare di Foggy Bottom in un'intervista con Nbc. Precisando tuttavia di temere che «ciò che scopriremo nei prossimi giorni e settimane in Ucraina sarà più terrificante di quello che abbiamo visto» a Bucha.

     

    Il capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley, da parte sua, in un'audizione parlamentare ha sottolineato che «ci troviamo a fronteggiare due potenze globali: la Cina e la Russia, ciascuna con significative capacità militari ed entrambe LE volte a cambiare fondamentalmente le regole basate sull'attuale ordine mondiale».

     

    «Stiamo entrando in un mondo che sta diventando più instabile e il potenziale per un significativo conflitto internazionale sta aumentando, non riducendosi», ha aggiunto, ribadendo che l'invasione russa dell'Ucraina è «la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza dell'Europa e forse del mondo» nei suoi 42 anni di servizio nell'esercito Usa. Una posizione condivisa nella stessa audizione anche dal capo del Pentagono Lloyd Austin.

     

    vladimir putin joe biden ginevra 2021 vladimir putin joe biden ginevra 2021

    2 - NIENTE CONCESSIONI TERRITORIALI A PUTIN. E COSÌ LA GUERRA POTREBBE DURARE ANNI

    Gian Micalessin per “il Giornale”

     

    Ora è ufficiale. La guerra in Ucraina non finirà né tra settimane né tra mesi, ma durerà almeno qualche anno. Ad ammetterlo sono il generale Mark Milley, comandante in capo delle forze Usa, e il segretario generale della Nato Jean Stoltenberg.

     

    Milley analizzando la situazione in Ucraina parla di un conflitto «molto prolungato» la cui durata si misurerà «sicuramente in anni» e in cui «la Nato, gli Stati Uniti e tutti gli alleati saranno coinvolti per lungo tempo». Dichiarazioni in linea con quelle del Segretario Generale dell'Alleanza Atlantica. «Dobbiamo prepararci - spiega Stoltenberg - a un lungo conflitto. La guerra può durare mesi o anche anni».

     

    sistema di lancio TOS1a 5 sistema di lancio TOS1a 5

    La doppia ammissione fa capire che né gli Stati Uniti né la Nato sono pronti a un cessate il fuoco russo capace di congelare la situazione sul campo e garantire a Mosca il controllo dei territori conquistati sul fronte sud orientale. I principali stati membri dell'Alleanza sembrano assecondare un presidente ucraino Volodymyr Zelensky molto deciso, ultimamente, nell'escludere qualsiasi concessione territoriale a Mosca.

     

    vladimir putin joe biden ginevra vladimir putin joe biden ginevra

    Da Washington e Londra fino a Kiev si starebbe imponendo la linea di chi ritiene che la priorità politica, strategica e diplomatica non sia quella di arrivare a un cessate il fuoco, ma di sfruttare il conflitto ucraino per logorare la Russia e favorire una destituzione di Vladimir Putin seguita da un condanna per crimini di guerra davanti al tribunale internazionale.

     

    Uno scenario avvalorato da un articolo, basato su indiscrezioni interne alla Nato, apparso martedì sul Washington Post. Secondo il quotidiano molti paesi dell'Alleanza sono assolutamente contrari a qualsiasi intesa che sembri una «vittoria» di Mosca. Proprio per questo si preferirebbe lasciare gli ucraini «combattere e morire» anziché impegnarsi per ottenere «una pace arrivata troppo presto».

     

    Biden Putin Biden Putin

    La linea della guerra a oltranza, sostenuta da parti rilevanti dell'amministrazione statunitense e dal governo inglese, troverebbe molti consensi in Polonia e nei Paesi baltici dove si teme che un «apparente vittoria» russa in Ucraina «suggerisca» a Mosca ulteriori attacchi ai paesi confinanti.

     

    La virata della Nato verso posizioni poco conciliabili con una trattativa emerge anche dai discorsi di Zelensky. Il presidente ucraino, sempre attento a stimolare le posizioni più irriducibili all'interno dell'Alleanza, non ha esitato ad invocare davanti all'Onu una «Norimberga 2» per Vladimir Putin e i vertici politici militari della Russia.

     

    jens stoltenberg jens stoltenberg

    Ora, al di là del fatto non irrilevante che il processo di Norimberga fu preceduto da una guerra mondiale, è difficile non notare come l'idea di processare i vertici russi rappresenti il concretizzarsi delle dichiarazioni di un Joe Biden che dopo aver definito Putin un criminale di guerra (15 marzo) ne ha, subito dopo (26 marzo), invocato la rimozione. Ora è chiaro gli orrori di Bucha contribuiscono a inasprire le posizioni. Non va però dimenticato che in piena Guerra Fredda le invasioni di Ungheria, Cecoslovacchia e Afghanistan non furono mai accompagnate dalla richiesta d'incriminazione dei leader sovietici.

     

     Anche perché in un contesto di possibile guerra mondiale o nucleare mettere alle spalle il nemico minacciando di destituirlo e di metterlo alla sbarra equivale non solo a compromettere un possibile negoziato, ma anche a incoraggiare scelte estreme. Proprio per questo la guerra in Ucraina rischia di durare a lungo. O di trasformarsi in qualcosa di ancora peggiore.

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