Estratto dell'articolo di www.corriere.it
roberto calderoli
Il Servizio del Bilancio del Senato «ha passato al setaccio il disegno di legge» sull’Autonomia differenziata, in questi giorni all’esame della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, «rilevando alcune criticità».
È quanto si legge in un post del Senato su LinkedIn. Criticità, si osserva, che afferiscono ad esempio al caso del «trasferimento alle Regioni di un consistente numero di funzioni oggi svolte dallo Stato (e delle relative risorse umane, strumentali e finanziarie)», un aspetto che produrrebbe «una forte crescita del bilancio regionale ed un ridimensionamento di quello statale, col rischio di non riuscire a conservare i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) presso le Regioni non differenziate».
IL POST DEL SENATO SU LINKEDIN CHE BOCCIA L AUTONOMIA DIFFERENZIATA
Dal Senato si evidenzia che le Regioni «più povere, oppure quelle con bassi livelli di tributi erariali maturati nel proprio territorio, potrebbero avere maggiori difficoltà a finanziare, e dunque ad acquisire, le funzioni aggiuntive» […]
In sintesi l’interrogativo che si pone nel post palazzo Madama è se sarà possibile realizzare l’Autonomia differenziata «senza aggravio per le casse dello Stato e continuando ad assicurare i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), che costituiscono il nucleo invalicabile di quei diritti civili e sociali, previsti dalla Costituzione, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, in modo da erogare a tutti i cittadini i servizi fondamentali, dalla sanità all’istruzione».
ROBERTO CALDEROLI GIORGIA MELONI
Poco dopo palazzo Madama, con una nota, spiega che si è trattato di «una bozza provvisoria, non ancora verificata, sul disegno di legge sull’autonomia è stata erroneamente pubblicata online. Il Servizio del Bilancio si scusa con la stampa e con gli utenti per il disservizio arrecato».
autonomia differenziata 1 matteo salvini roberto calderoli
matteo salvini roberto calderoli