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    IL TENNIS STA DIVENTANDO UNO SPORT PER POVERI - SOLO I MIGLIORI 100 TENNISTI AL MONDO RIESCONO A VIVERE BENE DEL PROPRIO LAVORO, MENTRE GLI ALTRI O SONO RICCHI DI FAMIGLIA, O FANNO LA FAME – I PREMI AUMENTANO (+37 MILIONI DI DOLLARI), MA COSTI, VIAGGI E TASSE RESTANO VOCI RILEVANTI – NADAL: “GIOCARE WIMBLEDON, LE ATP FINALS E PURE IL QUEEN'S SIGNIFICA STARE A LONDRA UN SACCO DI SETTIMANE, OLTRE IL 50% DELLE TASSE DI QUANTO INCASSO" – LE LAMENTELE DI DANIIL MEDVEDEV, ATTUALE N. 2 NELLA GRADUATORIA ATP…


     
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    Estratto dell'articolo di Claudio Plazzotta per “Italia Oggi”

     

    premi e ranking dei tennisti premi e ranking dei tennisti

    […] il sindacato dei tennisti, è conscia che il tennis sta diventando uno sport per poveri. Nel senso che solo i migliori 100 tennisti al mondo riescono, forse, a vivere bene del proprio lavoro, mentre gli altri o sono ricchi di famiglia, o finiscono l'anno senza aver guadagnato nulla al netto del bilancio costi-ricavi. L'articolo di Itali a0ggi del 20 maggio scorso ha sollevato un bel vespaio, […] allora ecco altri numeri, inconfutabili.

     

    C'è stata una crescita generale dei montepremi nel 2023 (+37 milioni di dollari), un incremento dei compensi per chi viene eliminato anche al primo turno di un torneo del Grande Slam […], un +60% del prize money minimo nei tornei Challenger […] e si parla con insistenza anche della introduzione di una sorta di «reddito di cittadinanza» per i tennisti con ranking sotto il 250 in classifica. Non sarebbe la prima volta che ciò accade nello sport. E infatti già successo nel circuito Pga di golf, […]

     

    andrea gaudenzi andrea gaudenzi

    Ovviamente il mondo del tennis non potrà permettersi cifre del genere. Però, come ha detto lo stesso Andrea Gaudenzi, ceo di Atp, nessun giocatore può sostenersi economicamente frequentando solo i tornei Challenger. Senza dimenticare, poi, che i costi fissi dell'attività per i maghi della racchetta, che sono tutti liberi professionisti, superano mediamente i 200 mila dollari all'anno […]

     

    daniil medvedev daniil medvedev

    Tornando al tema del montepremi, le cifre comunicate al pubblico sono sempre al lordo delle tasse. Come spiegava qualche tempo fa Daniil Medvedev, attuale n. 2 nella graduatoria Atp, «ogni paese ha una pressione fiscale diversa come ritenuta alla fonte quando si vince il prize money […] Ma se inizi a guadagnare tanti soldi, devi entrare nell'ordine di idee che a fine anno dovrai versare parecchi soldi al fisco di ogni paese dove hai giocato. In Francia, ad esempio, se guadagni un milione di euro, devi versare imposte per il 45%. Ipotizziamo che vai in finale al Roland Garros: come prima cosa hai una trattenuta del 15%. A fine anno, tuttavia, dovrai versare altri 300-400 mila euro allo stato francese[…]  Alla fine, calcolando tasse, viaggi e stipendi per lo staff, rimane in tasca circa la metà del prize money ufficiale».

     

    daniil medvedev daniil medvedev

    […] La tassazione, in effetti, è un tema poco affrontato quando si parla della ricchezza del tennis. Va ricordata, ad esempio, una interessante polemica sollevata tempo fa da Rafa Nadal rispetto al regime fiscale inglese: per molti anni le Atp Finals si disputarono a Londra; nel 2012 anche le Olimpiadi furono a Lon-dra; e se un tennista giocava pure il torneo del Queen's (a Londra) e Wimbledon (appe-na fuori Londra), per lui significava restare sul suolo inglese molte settimane:

     

    rafa nadal rafa nadal

    «Per me il problema di andare a giocare il Queen's non è quello di vincere», sottolineava Nadal, «ma è quello che posso perdere soldi perché ci vado. Io gioco per una settimana in Inghilterra e pretendono dei soldi che ottengo tramite i miei sponsor. E troppo. Giocare Wimbledon, le Olimpiadi, le Atp Finals e pure il Queen's significa stare a Londra un sacco di settimane, quindi un sacco di tasse, diciamo oltre il 50% di quanto incasso».

     

    rafa nadal foto mezzelani gmt 910 rafa nadal foto mezzelani gmt 910

    Se questi rilievi vengono sollevati da top player come Nadal o Medvedev, figuriamoci tutti gli altri, che vivono quasi esclusivamente di montepremi e non godono di ricchi contratti di sponsorizzazione[…] E stiamo parlando di top 100, ovvero del-laélite del tennis mondiale, e non di giovani all'inizio della loro carriera in una fase, diciamo così, di start up, ma di professionisti maturi.

     

    In altri sport il 100esimo calciatore, golfista, giocatore di basket, football americano o di baseball al mondo ha incassi da milioni di dollari netti all'anno. Nel tennis, invece, è tutto packaging all'insegna del prestigio e del lusso. Ma grattando sotto alla crosta ci si rende conto di come il lavoro del tennista sia realmente un mestieraccio con magre soddisfazioni economiche, e alimentato solo da una grande passione per il gioco e per quella vita un po' zingara in giro per il mondo.

    nadal nadal

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