GUARDIOLA SIMEONE
Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Fernando Torres ha 32 anni, ma lo chiamano ancora «El Niño», il bambino, perché ha la stessa faccia sbarbata di quando tirava i primi calci a un pallone. Eppure quando gli chiedono perché l' Atletico Madrid prende così pochi gol, la risposta del centravanti è un piccolo manifesto della setta che può sovvertire la Champions:
«La cosa più importante è che sappiamo chi siamo. E non siamo niente se sul campo non giochiamo da squadra: così possiamo battere chiunque, questa è una delle nostre forze. Se non prendi gol e ne segni qualcuno, puoi ottenere grandi risultati. È la nostra filosofia, la nostra mentalità: siamo pronti a morire uno per l' altro. E dobbiamo stare uniti per battere il Bayern, la squadra più forte che abbiamo affrontato in questa Champions».
simeone
L' ultimo riferimento non è casuale, perché l' Atletico di Simeone ha eliminato ai quarti il Barcellona e oggi si presenta all' Allianz Arena con un gol di vantaggio, che sembra un punto interrogativo: riuscirà Pep Guardiola a tornare in finale di Champions con una squadra differente dal Barça e soprattutto senza Leo Messi?
La questione sembra banale, ma non lo è, perché la partita di andata ha confermato che Atletico-Bayern è la guerra dei mondi, la sfida tra il Cholismo e il Guardiolismo, ovvero la difesa a tratti eroica contro il gioco ragionato. Tra due eccessi forse la verità del pallone stasera sarà più sfumata.
Più sorprendente, come ci tiene ad essere lo stesso Simeone, nei proclami della vigilia: «Non firmo per il pareggio. La nostra idea è vincere. Io lavoro per questo, non per piacere a qualcuno». Anche qui il riferimento non è generico, perché Xavi, che è stato cervello del Barcellona, ieri ha detto che «una grande squadra non può giocare come l' Atletico». Il Cholo (che vuol dire meticcio) non ci casca e rilancia: «Dobbiamo essere fedeli al nostro stile, perché l' unico modo di essere tranquilli con noi stessi è essere fedeli a noi stessi».
pep guardiola
E il Bayern che fa? L' amore per Guardiola e la sua creatura sembra più che altro una questione di calcolo e d' interesse: se Herr Pep, che ha già firmato col Manchester City, non ribalterà il risultato stasera allora voleranno i cocci, in attesa della separazione.
Solo tre volte su 8 Guardiola è riuscito a vincere partendo da una situazione di svantaggio e questo non aumenta le certezze del Bayern.
torres
Ma è anche vero - come ha sperimentato la Juventus a sue spese - che i tedeschi danno il meglio quando sono sotto pressione. «Io voglio il pallone e lo vorrò fino all' ultimo giorno della mia carriera - rilancia Pep nel duello a distanza con Simeone - . Detto questo, l' Atletico chiude benissimo i punti interni di passaggio ed è molto difficile attaccarlo: l' unico modo è vincere i duelli individuali». Come? «Giocando alla Vidal» sottolinea Guardiola. E magari rimettendo titolari Mueller e Ribery:«Sono pronto, devo giocare» ringhia il francese. Il richiamo della battaglia non lo sentono solo i Cholisti.
ribery birra