Luca Monticelli per www.lastampa.it
i talebani pattugliano le strade di kabul
Non tutti ce l’hanno fatta. Ci sono 81 studentesse bloccate a Kabul che nei mesi scorsi avevano superato l’esame per frequentare l’Università La Sapienza di Roma. Con loro, sarebbero dovuti arrivare anche 9 bambini, figli di alcune ragazze.
L’Università aveva consegnato alla Difesa una lista con le persone da imbarcare sui voli italiani ma le studentesse hanno avuto la sfortuna di arrivare all’aeroporto di Kabul poco prima dell’attentato dell’Isis-K.
AFGANI IN FUGA DAI TALEBANI
Il caos successivo ha impedito ai militari di raccogliere le ragazze che, su indicazione delle autorità italiane, si erano divise in piccoli gruppi nei pressi dei gate.
Molte studentesse provengono da Herat, hanno affrontato un viaggio lungo e pericoloso. Negli ambienti della Sapienza c’è molta preoccupazione, si teme che possano essere esposte a rapimenti e rappresaglie dei taleban.
esplosione vicino all aeroporto di kabul
Le 81 ammesse all’università romana avrebbero dovuto seguire il corso «Global humanities» di Lettere e filosofia, dipartimento di studi orientali. Come spiega sul sito la professoressa Mara Matta, l’idea del corso nasce per assicurare «una università inclusiva e aperta a tutti, che dia la possibilità di formarsi a studenti migranti, rifugiati e richiedenti asilo».
soldati americani aeroporto kabul
Il corso, «a vocazione internazionale», intreccia lo studio delle storie e delle filosofie con «l’insegnamento dei diritti umani, della bioetica e dell’intelligenza artificiale». La speranza è far ospitare le studentesse sul volo di un Paese ancora a Kabul, che potrebbe portarle fuori dall’Afghanistan e consegnarle alla Difesa italiana durante uno scalo aereo. La trattativa è in corso, già oggi sono attese novità.
donna con il burqa in mezzo ai talebani che bloccano le strade per l aeroporto di kabul
Il prorettore: “Le cose si sono complicate dopo l’attentato”
«Dopo l'esplosione - ha spiegato il prorettore agli affari internazionali dell'Università La Sapienza di Roma Bruno Botta - le cose si sono complicate, siamo in contatto con l'unità di crisi della Farnesina che sta facendo tutto il possibile per aiutarci e ha detto che non lascerà soli gli studenti della Sapienza. La preoccupazione maggiore è per le studentesse andate da Herat fino a Kabul per imbarcarsi e che, se dovessero tornare indietro, rischiano rappresaglie». La speranza ora è che il gruppo possa viaggiare su voli di altri Stati, quando ce ne saranno.