Stefano Bucci per il "Corriere della Sera"
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Un grande innovatore del design che ha saputo coniugare l' espressività della forma (di oggetti spesso «difficili» o fino ad allora inusuali come aspirapolvere, cappe aspiranti, refrigeratori) con la funzionalità e la ricerca tecnologica.
Con l' architetto Francesco Trabucco (morto ieri a 76 anni a Milano, città dove era nato il 14 novembre 1944; nella foto ) scompare prima di tutto un grande innovatore del design, legato in particolare al settore degli elettrodomestici, vincitore di due Compassi d' oro: uno nel 1987 con l' azienda Vortice; uno nel 1989 per il suo Nuovo Bidone Lavatutto realizzato per Alfatec, evoluzione di quel suo Bidone Aspiratutto del 1974, sempre per Alfatec. Quello stesso Compasso d' oro che avrebbe comunque più volte menzionato e segnalato altri suoi progetti come l' aspirapolvere Alfa Dry (1987), il termoventilatore Scaldatutto (1989), gli aspiratori coassiali Angle e Axial K (1991).
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L' annuncio della scomparsa (avvenuta per enfisema polmonare) è stata data da Adi, l' Associazione per il Disegno Industriale, di cui Trabucco (professore emerito di disegno industriale al Politecnico di Milano) è stato vicepresidente dal 1992 al 1996.
Dopo la laurea nel 1969 presso il Politecnico di Milano, Trabucco aveva fondato assieme a Daniela Volpi e Cristina Guazzoni il suo primo studio di architettura e come architetto avrebbe (tra l' altro) firmato gli uffici della Ibm a Segrate, il negozio Gucci a Milano e riqualificato il centro di Soweto in Sudafrica mentre alla metà degli anni Ottanta avrebbe collaborato con Marco Zanuso al progetto della sede dell' Università «La Sapienza» di Roma all' Acqua Marcia.
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Nel campo del design l' esordio di Trabucco era stato davvero fulminante, con il progetto dell' aspirapolvere Bidone Aspiratutto che aveva letteralmente rivoluzionato un elettrodomestico, trasformandolo in un oggetto «solo» da utilizzare in qualcosa da esibire come un simbolo di modernità (da qui la necessità di Trabucco di legare sempre l' eleganza della forma all' innovazione tecnologica). Oggetti che, per gli storici del design, «sapevano parlare un linguaggio nuovo che abbandonava definitivamente le forme aerodinamiche ereditate dagli anni
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Cinquanta, per una visione pragmatica e giocosa dei lavori domestici in linea con l' evoluzione della cultura degli utenti».
Ventilatori, termoventilatori, aspiratori che oltre al Compasso d' oro avrebbero conquistato premi internazionali come il Gutte Forme o il Bio, prodotti dalla vita lunghissima, rinnovati nel tempo (sempre da Trabucco) con versioni sempre più perfezionate. Alla ricerca di un' innovazione formale che non si dimenticava mai della tecnologia. Una ricerca che Trabucco aveva iniziato ancora prima di laurearsi, progettando per Stilnovo nel 1969, al quinto anno di architettura, la lampada da tavolo Blitz, nata «per sprecare il meno possibile», ma sempre con rigore e eleganza.
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