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Fabrizio Palermo
Sono due le prossime golosissime nomine, nelle aziende partecipate, a cui tutti guardano con il coltello tra i denti. La prima è quella di Ad di Cassa depositi e prestiti. Luigino Di Maio si è espresso per la riconferma di Fabrizio Palermo, il quale gode anche di altri due sponsor: Matteo Salvini e Massimo D'Alema.
MASSIMO D'ALEMA LUIGI DI MAIO
"Baffino" è ben inserito nelle dinamiche di Cdp (anche grazie all'asse con l'ex ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri) e molto interessato agli sviluppi nel gruppo. Alla presidenza di Sace, ad esempio, che è ancora sotto il cappellone di Cdp ma è destinata a ritornare sotto il controllo del Mef, c'è un uomo a lui molto vicino, l'avvocato Rodolfo Errore.
Adesso dopo aver piazzato l'ex presidente di E&Y, Donato Iacovone, alla presidenza di Webuild (cdp), si sussurra che D'Alema (che è nel board di E&Y e vero padrone di Leu) lo vorrebbe a capo di Ferrovie Italiane (su cui pioverà una fetta consistente dei finanziamenti del Recovery Fund.) al posto di Gianfranco Battisti...Ma ha capito male: su questa poltrona Mario Draghi avrà la prima e l'ultima parola. E deciderà entro giugno.
dario scannapieco
Scrive su "La Verità" Alessandro Da Rold: "Che l'ex premier e ministro degli Esteri abbia avuto un ruolo centrale nel secondo governo Conte, era già noto soprattutto tra i corridoi di via XX Settembre, sede del ministero dell'Economia".
"Attraverso l'ex ministro Roberto Gualtieri, D'Alema è stato uno dei grandi protagonisti dei rinnovi delle partecipate statali nel 2020. Insieme con l'ex commissario Arcuri, ancora in Invitalia, la coppia Gualtieri-D'Alema è stata decisiva fino agli ultimi giorni del Conte bis".
d'alema speranza
Continua "La Verità": "Basta guardare le ultime nomine nelle controllate del Gse (Gestore servizi elettrici), dove a fine dicembre 2020 sono stati nominati Filippo Bubbico e Andrea Peruzy, il secondo nel Gme (Gestore dei mercati energetici), il primo in Acquirente unico. Bubbico e Peruzy arrivano entrambi dal mondo dei Ds, con esperienze nei passati governi di centrosinistra e nella fondazione Italianieuropei, voluta proprio da D'Alema nel 1998". E aggiunge: "I rapporti tra D'Alema e l'attuale amministratore delegato sono considerati buoni, senza contare il ruolo strategico di Giacomo D'Amico, ex capo di gabinetto della Regione Lazio di Nicola Zingaretti, prima in Sia e ora in Terna".
LAURA CASTELLI STEFANO BUFFAGNI PAOLA PISANO
Ma con lo sbarco a Palazzo Chigi di Mario Draghi è cambiata seccamente la musica dell'era Conte e pare perplesso dell'operato di Palermo. Lo considererebbe "debole" nei confronti degli appetiti della politica politicante, tra consulenze e assunzioni.
SuperMario vedrebbe con favore, come Ad di Cdp, la nomina di Dario Scannapieco. Il vicepresidente della Banca europea degli Investimenti è stato già in corsa per il ruolo nel 2018 ma poi i tuttofare grillini Buffagni e Spadafora agganciarono Fabrizio Palermo, che era ben felice di fare il direttore generale, e lo investirono della missione di essere il "loro" amministratore delegato.
rodolfo errore
mario DRAGHI massimo d'alema con roberto gualtieri gianfranco battisti