Paolo Conti per il “Corriere della Sera”
CAMPO DALL ORTO
«Io avrei voluto continuare ma non era più possibile andare avanti... Formalizzerò le dimissioni la prossima settimana». Antonio Campo Dall' Orto ha appena lasciato l' ufficio di Padoan, si sfoga con i suoi amici. I risultati, aggiunge, sono positivi e sinceramente ne sono fiero: restiamo leader negli ascolti, il bilancio consolidato del gruppo Rai con un risultato operativo positivo di 64,3 milioni con un miglioramento di 76 milioni rispetto al 2015. E poi la recente serata «Falcone e Borsellino».
PAOLO DEL BROCCO
Ma ora la decisione è arrivata, due settimane di tempo per chiudere l' esperienza, una pausa per qualche mese e poi in autunno Campo Dall' Orto penserà al suo futuro, forse con un impegno fuori Italia. L'amarezza è inevitabile: la nomina voluta da Matteo Renzi due anni fa dopo un' amicizia cementata dall' esperienza della Leopolda, i progetti, i primi screzi, infine la clamorosa rottura. L'ex amico personale che diventa un politico molto ostile. Il direttore generale e il segretario del Pd non si sentono da mesi, gelo assoluto.
monica maggioni
Le due settimane di transizione serviranno all'azionista per individuare il nuovo direttore generale. Sono in moltissimi, a viale Mazzini, a scommettere su Paolo Del Brocco, attuale amministratore delegato di Rai Cinema. Manager preparato, molto legato alla presidente Monica Maggioni (che ora ha di fatto in mano le redini dell' azienda), apprezzato anche dal Pd renziano, dal sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli e, dicono, dallo stesso Pier Carlo Padoan.
LUCIANO FLUSSI
Per di più, Del Brocco, essendo un interno, rischierebbe meno di un esterno: il suo incarico sarà comunque legato all'attuale consiglio di amministrazione, destinato a restare in carica un altro anno. Si è parlato di Giancarlo Leone, uscito dalla Rai a fine 2016 e ora impegnato in una nuova esperienza professionale, e di Paolo Ruffini, attuale direttore di Tv 2000 della Conferenza Episcopale Italiana. Sondati con discrezione, entrambi avrebbero risposto «no, grazie».
giovanni minoli
Altre voci: un altro interno, Luciano Flussi, dal 2013 direttore generale di Rai Pubblicità. Giovanni Minoli, ex direttore di Raidue, Raitre, Rai Educational, ora impegnato nel Faccia a faccia su La7. Il direttore del Tg1, Mario Orfeo. Ma sono ore in cui è difficile capire dove cominci una supposizione, magari da salotto romano, e dove finisca una candidatura reale.
Ora i giochi di viale Mazzini verranno condotti dalla presidente Monica Maggioni che potrà rimettere mano al piano delle news presentato da Campo Dall'Orto (è agli atti, quindi votabile) così come dovrà immaginare un iter per il regolamento chiesto dal sottosegretario Antonello Giacomelli per distinguere tra i «divi» e i giornalisti che conducono trasmissioni di approfondimenti.
alberto angela a san pietro 2
Ai primi non verrà applicato il «tetto» di 240 mila euro annui previsti dalla legge dell'editoria 2016. Dalla direzione generale arrivano conferme: i compensi dei «divi» verrebbero ancorati ai risultati di ascolto e ai conseguenti ricavi pubblicitari. Ma la situazione è difficilissima. Alberto Angela starebbe valutando molto seriamente sia un'ipotesi Sky, con un «suo» canale di divulgazione, che un' offerta Discovery. In quanto a Fabio Fazio, mostra segni di stanchezza crescente per le polemiche della politica sui suoi compensi e potrebbe aprire serie trattative con La7.
giletti baciato da raffaella mangini
Si parla anche di approcci di Mediaset con Massimo Giletti. E poi c'è il nodo Milena Gabanelli, candidata al nuovo portale digitale bocciato (con tutto il piano) dal Cda del 22 maggio. Anche lei se ne andrebbe? Tutti volti che rappresentano l' attuale marchio Rai.
Anche la lettera di Bruno Vespa al Consiglio di amministrazione, in cui ricorda che lui è titolare di un contratto di «prestazione artistica», è dimostrazione di un nervosismo molto diffuso pochi giorni prima della presentazione dei palinsesti. Difficile immaginare che proprio ora la Rai resti senza una guida solida e professionale. Urge qualcuno capace di saltare in corsa sulla tolda di comando.