F.L. per “il Messaggero”
ADELINA LAPROVITERA
«Avevo solo detto alla signora di tornare nell'area di attesa dei parenti e poi sarei andata a informarla, lei mi si è lanciata contro colpendomi con pugni in faccia e calci». La dottoressa Adelina Laprovitera era di turno martedì notte al pronto soccorso dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli e non avrebbe mai immaginato che, per curare un paziente, sarebbe stata aggredita. La prognosi: frattura della mascella sinistra, due denti rotti e numerosi ematomi alle gambe.
PUNTI DI SUTURA
A picchiarla sono stati i parenti di un giovane al quale sono stati applicati alcuni punti di sutura per una ferita al braccio. I familiari si accalcavano attorno al lettino, «ci stavano davanti mentre lavoravamo, perciò ho chiesto loro di spostarsi assicurando che li avrei informati poco dopo. Ma loro non volevano uscire, forse non si fidavano dell'ospedale e volevano controllare come era venuta la sutura, non ne ho idea».
Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli
Quando il medico ha insistito affinché lasciassero la sala, la reazione della madre del giovane è stata repentina e violenta: una gragnuola di pugni in faccia e calci agli stinchi. Adelina Laprovitera è dolorante e sconcertata, tuttavia resta forte e legata al suo lavoro: «Sono schifata ma, come ho detto a mia madre che mi ha chiamato dalla Calabria, non ho paura e spero di tornare presto a riempire la mia casella nei turni del pronto soccorso, perché siamo in pochi e lavoriamo al limite».
ADELINA LAPROVITERA
Un limite che il San Giovanni Bosco - tornato al centro dell'attenzione per un nuovo caso di presenza di formiche - supera spesso, visto che è un ospedale di frontiera, posto tra Secondigliano e Piazza Carlo III, e secondo la procura di Napoli ha ospitato per anni i summit del clan Contini. «Andrebbero ripristinati i drappelli di pubblica sicurezza nei pronto soccorso.
Diventa sempre più complicato gestire l'emergenza, vista anche la carenza dei medici», afferma Gennaro Napoletano, responsabile del pronto soccorso. Le aggressioni, denuncia, sono pressoché all'ordine del giorno: «I dottori vengono insultati, spesso si riesce a calmare le famiglie parlando, ma a volte passano alle mani».
I sanitari chiedono più guardie giurate, mentre la sala del codice verde accanto a quella dell'aggressione è sbarrata. All'interno sono state trovate di nuovo le formiche, è stata eseguita l'ennesima bonifica e due operai sono al lavoro per chiudere i buchi nel linoleum in cui si annidano gli insetti.