PRETI SESSO
Giovani donne che facevano sesso in cambio di soldi. Niente di nuovo per il mercato escort Torino, ma quando di fronte ci si trova un parroco come cliente la situazione è davvero tanto differente e acquista un valore diverso visto che balza come notizia anche per la cronaca nazionale dopo che lo stesso viene ricattato e la vicenda finisce in un’aula di tribunale.
I fatti risalgono al 2014 quando il parroco di una parrocchia in provincia di Torino si è rivolto a una escort per dare compimento e concretezza alle sue fantasie erotiche da sempre evidentemente represse. La escort non sapeva che si trattasse di un prete, ma di un cliente normale come i tanti che si rivolgono a lei per soddisfare le proprie voglie carnali. La cifra pattuita andava tra le 120 e le 150 euro e la prostituta veniva regolarmente pagata al termine di ogni appuntamento.
I PRETI E IL SESSO
Ma da qui inizia il fatto di cronaca poiché la donna dopo i primi due incontri si è resa conto che si trattava di un prete e quindi ha cercato di monetizzare la situazione: da quel momento è iniziato un ricatto continuo con la scusa che avrebbe rivelato a tutti il vizietto del parroco.
Il don ha trovato la forza di denunciare gli accadimenti e si è rivolto alle forze dell’ordine raccontando tutto quello che gli era successo. Anche perché le richieste monetarie diventavano sempre più esose visto che al parroco in un’occasione sono state chieste anche 25mila euro per mettere tacere del suo vizietto e non farlo conoscere all’opinione pubblica.
I PRETI E IL SESSO
Il via alle indagini che hanno portato ad allargare il quadro di inchiesta visto che si è scoperto che il vizietto del prelato non era di certo occasionale perché altri giovani ragazze erano passate dalla canonica.
Lo stesso don per mettere a tacere le stesse con cui si era accoppiato sessualmente si era anche impossessato più di una volta delle offerte che i fedeli donavano alla Chiesa tanto che i parrocchiani non si capacitavano come i soldi donati per i poveri in grande quantità potessero finire nel breve volgere di pochi giorni.
La prima udienza è andata, ma il processo si prevede ancora lungo e soprattutto le rivelazioni potrebbero essere ancora più sconvolgenti per il parroco che nel frattempo è stato trasferito ad altro incarico e che oltre alla giustizia ordinaria deve pure subire l’inquisizione ecclesiale.
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